Dal sito Libero-news.it
| 18/10/2008 |
Difende il voto in condotta, che "non ha volontà
sanzionatoria, ma di crescita complessiva della persona",
Difende il tempo pieno, che "non sarà tagliato. ho 35 anni,
non ho figli, ma sono una donna e capisco i problemi delle donne che lavorano,
in molti casi per ambizione in altri per necessità. E quindi sarebbe assurdo
fare un provvedimento di questo genere. Durante le ore di lezione ci sarà un
solo insegnante e gli altri due saranno 'spalmati' in altri orari".
Si difende dalle continue frottole dei comunisti: "Si
stanno raccontando molte bugie. Si è detto addirittura che ci saranno 87 mila
licenziamenti. È tutto frutto di disinformazione, anche le polemiche sulle
classi ponte per gli immigrati, proposte in una mozione della Lega: non si
tratta di ghettizzare nessuno ma di affrontare il problema dell'aiuto verso chi
viene da un paese straniero: sto cercando risorse per fare dei corsi di lingua
italiana per i bambini immigrati in difficoltà".
E l'università? Anche lei è scesa in piazza. anche lei è
scesa nelle vie per protestare. Perché anche per gli atenei la Gelmini ha in
mente una riforma. Che mira a un "ringiovanimento del corpo docente, perché oggi
gli spazi per i giovani sono troppo bassi: e il blocco del turnover non li
aiuta. Per questo sto lavorando a un disegno di legge per una riforma del
reclutamento dei docenti e dei ricercatori: è meglio ridurre il numero dei
dottorati, ma dare opportunità concrete a chi arriva al traguardo di questo
titolo di studio". E a proposito de rettori, il ministro vorrebbe "limitarne il
numero dei mandati". Non è più ritardabile una riforma della governance
dell'università, spiega il ministro, "che vada verso una trasparenza
nell'utilizzo delle riforme, una divisione di compiti tra ministero e università
e, anche, un numero limitato di mandati per i rettori; 5.500 corsi di laurea
sono uno spreco che non ha eguali in Europa e rappresentano una offerta che
finisce per non rivolgersi al mondo del lavoro".