Sinistra e sindacati cercano di affossarla in tutti i modi, ma la Gelmini è più forte delle urla. La tigre batte «la pantera»
Data: Venerdì, 17 ottobre 2008 ore 18:39:18 CEST
Argomento: Opinioni


Dal sito Il Giornale

Prima ancora che si pronunciasse su alcunché l'avevano già bollata perché troppo giovane e del tutto estranea al mondo della scuola.
Ma la Gelmini incassa, si rimette in piedi e va avanti per la sua stra da: una linea di condotta che alme¬no nei confronti dell'opinione dei cittadini paga.
Che la sua vita al ministero non sarebbe stata facile la Gelmini l'ha capito fm dal giorno dell'insediamento, quando a viale Trastevere è stata accolta dai Cobas che già manifestavano lungo la scalinata del palazzo del ministero.
Da quel giorno le prote¬ste non si sono mai placate ma il ministro si è seduta al tavolo, ha inforcato gli occhiali e non si è mai fermata. Di fronte al dilagare dei casi di bullismo e allo sgretolamento del principio dell'autorevolezza degli insegnanti la Gelmini ha ristabilito alcuni punti fermi.
Il grembiule per fermare la rincorsa alla griffe fin dalle elementari e dare anche un senso di appartenenza ai bambini.
Il giudizio sul comportamento e la valorizzazione dell'insegna¬mento dell'educazione civica.
Punti semplici ed essenziali, accettati perché compresi subito dall'opinione pubblica nonostante alcuni abbiano fatto di tutto per ridicolizzarli.
Il grembiule è diventato «il grembiulino» e c'è chi ha pensato di bruciarlo in piazza.
Il voto di condotta un ritorno al libro Cuore e all'800 e non uno strumento per impegnare ogni singolo studente ad assumersi la responsabilità del proprio comportamento.
Sul maestro unico alle elementari, che poi unico non sarà mai in nessuno caso, si è compattato il fronte sindacale certamente non per ragioni pedagogiche visto che le primarie funzionavano benissimo anche quando in classe l'insegnante era uno solo.
E allora le classi arrivavano anche a 40 alunni.
Le ragioni sono occupazionali e dunque Certamente rispettabilissime ma la Gelmini non viene accusata di voler ridurre progressivamente il numero degli insegnanti con il blocco del turn over, come sarà nei fatti, ma invece di «attentare all'istituzione della scuola pubblica».
E così da settimane in moltissime scuole italiane è partito un tam tam fra sindacati e insegnanti che durante le, riunioni di scuola invece di parlare ai genitori di programmi e gite scolastiche spiegano loro che se passerà la riforma Gelmini in sostanza la scuola italiana si dissolverà nel nulla
Almeno per il momento, però, non sono riusciti a convincere tutti, visto il risultato dei sondaggi.







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