dal sito Il sussidiario.net
Fassino non ha alcuna conoscenza di ciò che
avviene nelle scuole italiane e delle condizioni in cui alunni e docenti sono
costretti a lavorare a causa delle barriere linguistiche che spesso coinvolgono
gran parte delle classi, barriere che non permettono un apprendimento adeguato
né da parte dei bambini immigrati, né da parte di quelli italiani, condannati il
più delle volte a rimanere indietro rispetto al programma prestabilito
dall’insegnante. Il solo mettere insieme persone provenienti da culture diverse
non basta quindi a costruire le condizioni dell’integrazione. Può anzi rivelarsi
ancor più discriminante, e la ferita della discriminazione può rimanere aperta
per tutta la vita, se un bambino non possiede una base prima di tutto
linguistica per potersi inserire in un contesto ignoto.
La “classe ponte” non è dunque assolutamente uno
scandalo e, al contrario, permetterebbe in pochi mesi ad un alunno che non
conosce l’italiano di mettersi al passo con i compagni. Non si tratta di formare
classi “ghetto” per l’intera durata di un ciclo di studi, bensì di creare una
misura prettamente formativa e quindi estremamente integrativa per gli alunni
immigrati. Questo tipo di accompagnamento linguistico potrebbe prendere altre
forme, ad esempio con la creazione di dopo-scuola appositamente dedicati agli
alunni immigrati. Iniziative come quella di “Portofranco”, l'esperienza di
persone che offrono gratuitamente agli studenti un aiuto nello svolgimento
dell'attività didattica, con il proposito di aprire loro una prospettiva di
recupero, potrebbero essere un ideale strumento, alternativo al dopo-scuola, per
attuare una misura di questo tipo.
Il diritto europeo stabilisce l’uguaglianza di trattamento dei bambini
cittadini dei vari stati e dei figli di genitori cittadini di paesi terzi e di
residenti da lungo tempo.
La competenza nella lingua di insegnamento è
ovviamente una priorità fondamentale. Dato che la competenza nella lingua di
insegnamento è essenziale per esercitare a pieno il diritto all’istruzione, le
misure di sostegno linguistico sono di gran lunga quelle più diffuse in Europa.
Si potrebbe seguire l’esempio tedesco, dove i
bambini immigrati in età scolare che possono partecipare alle lezioni senza
gravi difficoltà di linguaggio sono inseriti nelle classi secondo la loro età e
capacità. La percentuale di bambini immigrati per ogni classe non supera il 20%.
Se gli scolari immigrati nella classe sono in proporzione superiore a 1/5,
vengono istituite delle classi speciali (per ragazzi della stessa età) per i
bambini immigrati che saranno istruiti in tedesco e secondo i curricula della
scuola tedesca. Ci sono tre tipi di corsi speciali: di base, avanzati e di
supporto. Al termine del corso avanzato i bambini sono in grado di seguire in
modo completo le lezioni in tedesco in ogni materia. Numerosi Ministeri per
l’educazione dei singoli Länder stanno promuovendo programmi di lingua
prescolari per i figli di immigrati le cui conoscenze linguistiche non sono
sufficienti per andare a scuola. Un anno prima della registrazione nella scuola
elementare, i figli di immigrati devono fare un test di lingua, e se non lo
passano, sono invitati a seguire un corso di lingua presso l’asilo o presso la
scuola elementare stessa. Il corso di lingua è rivolto ai figli di famiglie
immigrate nati in Germania o arrivati in Germania ancora molto piccoli. Circa il
50 % dei figli di immigrati necessitano del corso.
Per integrare bambini e giovani figli di
immigrati le scuole offrono diversi programmi di supporto per imparare il
tedesco e per ottenere una qualificazione di studio. Essi variano da Land a Land,
essendo l’istruzione competenza di questi ultimi.
Le misure utilizzate sono di vario tipo: ci sono
insegnanti speciali di tedesco come seconda lingua, classi di preparazione per
studenti senza la conoscenza del tedesco, classi speciali che combinano
l’insegnamento delle materie fondamentali e un studio intensivo della lingua
tedesca, classi bilingui, corsi intensivi di tedesco come lingua straniera,
lezioni di supporto al di fuori delle ore scolastiche per gli studenti che sono
già inseriti in classi tedesche ma che ancora hanno bisogno di perfezionare le
loro competenze in tedesco. Alcuni Länder, per preservare l’identità culturale
degli studenti migranti e per promuovere il bilinguismo, organizzano lezioni
supplementari tenute nella lingua d’origine in storia, geografia e cultura
generale. Nessuno scandalo in Germania, ma esempi di integrazione in un contesto
ancora più multietnico del nostro.