Qualità e certificazione ISO.
Data: Giovedì, 22 maggio 2003 ore 13:20:24 CEST
Argomento: Comunicati


 

La certificazione di qualità come strategia organizzativa per lo sviluppo e l'innovazione

 di Franco Ferrante

Dirigente scolastico

 Perché un'istituzione scolastica dovrebbe certificarsi? Quando è più opportuno farlo? A chi eventualmente rivolgersi? Quanto costa la certificazione? Come poterla ottenere?

Questi ed altri interrogativi sono prepotentemente diventati in questi ultimi anni argomento di dibattito fra i dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado che sempre più considerano il tema della certificazione di qualità come un irrinunciabile punto di riferimento anche per l'organizzazione scolastica, dopo che nell'industria si è da tempo radicata come elemento di rinnovamento e competitività. Ma come rapportarsi alla certificazione: privilegiando l'efficienza e l'efficacia o l'applicazione esteriore di norme e procedure formali?

 

L'approccio può, infatti, essere duplice: da un lato si può considerare la certificazione di qualità come un vero ausilio per privilegiare l'efficacia e per migliorare le prestazioni, alla stregua di un "timone" utilizzato per introdurre nel servizio scolastico degli importanti elementi di razionalità e di sviluppo; il Manuale della Qualità diventa, in questo caso, una guida per l'organizzazione scolastica, uno strumento che rende il lavoro del dirigente, del docente e dei diversi operatori più soddisfacente ed efficace. Dall'altro lato, la certificazione può, invece, essere utilizzata come una "operazione di facciata" che lascia perciò invariati, nella sostanza, gli assetti organizzativi che, se restano inefficienti, non consentono alla scuola di fornire servizi realmente migliori; si stravolge e si abusa in questo caso della parola "qualità" che non è intesa come "filosofia di buona organizzazione" e come occasione di rinnovamento, ma, strumentalmente, come "immagine ed applicazione esteriore". E' il caso, per esempio, di chi usa la certificazione con l'esclusiva funzione di ottenere finanziamenti pubblici, senza proporsi un effettivo miglioramento del servizio offerto.

 

In questo contributo affronteremo il tema di come approcciarsi inizialmente alla certificazione, avendo come modello la norma UNI EN ISO 9001 (1), che si fonda sul principio che non c'è qualità senza miglioramento e che non c'è miglioramento senza misurazione.

 

Perché la certificazione

 

Tralasciando le ragioni d'immagine e di moda collegate all'acquisizione del certificato, anche una scuola potrebbe avere alcuni buoni motivi per omologarsi alla norma UNI EN ISO 9001.

Alcuni di questi potrebbero essere, per esempio, imparare meglio a:

·         definire chi fa, che cosa e come;

·         lavorare per processi;

·         orientarsi alla soddisfazione del cliente;

·         individuare le risorse in funzione degli obiettivi.

 

L'istituzione scolastica potrebbe, insomma, avere il vantaggio di utilizzare una guida di base per gestire le proprie strutture organizzative in funzione del miglioramento del proprio servizio. Avere poi il timore di non ottenere il certificato o di perderlo una volta ottenuto, costringerebbe molti dirigenti scolastici e docenti ad adeguare la scuola ai nuovi parametri organizzativi. Riteniamo, quindi, utile vedere nella certificazione e nelle norme della famiglia ISO 9000 un'opportunità per avviarsi verso la qualità, intesa come un sistema orientato al miglioramento, una sorta di "motore" che serve alla scuola per spostarsi in avanti e salire verso l'eccellenza.

 

Un vantaggio della certificazione potrebbe essere proprio l'assunzione di un meccanismo di controllo virtuoso, tramite l'impiego di un ente di controllo esterno, per diventare a tutti gli effetti un'organizzazione il cui obiettivo è la soddisfazione del cliente. E, in tale contesto, l'ottenimento del certificato potrebbe veramente essere qualcosa in più di un atto formale e diventare un modo nuovo per ripensare l' offerta formativa.

 

Quando scegliere la certificazione

 

Una volta capito che il certificato non è solo un atto formale, un attestato che dà visibilità esterna, ma è soprattutto il risultato di un lavoro che permette di tenere sotto controllo i processi formativi, si tratta di decidere quando è più conveniente avviare l'iter della certificazione. Talvolta la decisione matura per scelte fatte a monte, che hanno portato la scuola a implementare un sistema di miglioramento continuo; rappresenta, in questo caso, lo sbocco naturale di un'attività liberamente intrapresa dalla scuola. Altre volte la decisione di certificarsi è presa per adempiere a una disposizione cogente di natura contrattuale: per partecipare, ad esempio, ad una associazione temporanea di scopo (ATS) o per accedere a un FSE.

 

La maggior parte delle istituzioni scolastiche potrebbe utilizzare la norma ISO come un modello esterno con il quale rimuovere vecchie prassi di lavoro e impostare un vero "Sistema di Gestione della Qualità". E', quindi, abbastanza difficile stabilire quando farsi certificare. Più facile è dare il consiglio di considerare la certificazione come un esame e impostare la sua preparazione come un'occasione per dimostrare le capacità acquisite. Pertanto il problema non è decidere quando farsi certificare, ma definire un progetto e delle fasi di preparazione alla certificazione. In questo modo l'approccio alla certificazione ISO 9001 può veramente essere un momento positivo per la scuola nel suo insieme, utile per migliorare in ogni caso la propria organizzazione.

 

Significato e uso dell'adozione della norma UNI EN ISO 9001

 

Le ISO 9000 sono un modello internazionale, in quanto sono state emanate dall'International Organization for Standardization. Sono documenti che si presentano sotto forma di specifiche e servono per stabilire quali sono i requisiti minimi che devono essere soddisfatti per realizzare un Sistema di Gestione della Qualità. La famiglia di norme ISO 9000, essendo stata approvata in ambito europeo dal Comitato Europeo di Normazione (CEN) e, in ambito italiano, dall'Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI), diventa UNI EN ISO 9000.

La nuova edizione delle ISO 9000, denominata "Vision 2000", è formata da due modelli complementari, ma distinti:

·         il modello ISO 9001 serve per stabilire quali sono i requisiti di un Sistema di Gestione della Qualità ed indica quali sono gli elementi che è necessario controllare per ottenere la certificazione;

·         il modello ISO 9004 serve come guida per implementare un Sistema di Gestione della Qualità, indipendentemente dalla certificazione, ma solo in funzione del miglioramento complessivo dell'organizzazione scolastica.

 

La pubblicazione, nel dicembre 2000, delle nuove norme ISO 9000 e l'immediato allineamento dell'Europa e dell'Italia a questo standard, hanno consentito di emettere la UNI EN ISO 9001:2000 che è diventata l'unica e sola norma cui ci si deve omologare per ottenere la certificazione del proprio sistema di Gestione per la Qualità. La vecchia edizione del 1994, che prevedeva tre opzioni (ISO 9001, 9002, 9003), è rimasta in vigore ancora per tre anni, per consentire alle organizzazioni già certificate di omologarsi alla nuova normativa entro il 2003. Dobbiamo dire che c'è stata una grande attesa per questa nuova versione delle ISO 9000 che, rispetto alla versione del 1994, rappresenta un passo in avanti verso l'impostazione del concetto di "lavorare per processi"; benchè la definizione di processo fosse già presente nella precedente versione, adesso il modello vede il processo come una sequenza di attività correlate tra il cliente a monte, che genera i requisiti in ingresso (input), e il cliente a valle, che percepisce la qualità erogata (output). Si sentiva l'esigenza di una norma che guidasse le organizzazioni a privilegiare efficienza ed efficacia (2), rispetto ai formalismi dell'edizione del 1994. La nuova norma ha recepito concetti appena accennati nella precedente edizione, come, per esempio, la leadership della direzione, il miglioramento continuo, la soddisfazione del cliente, spostando sostanzialmente l'attenzione dal tema dell'assicurazione a quello della gestione della qualità.

 

Sappiamo, infatti, che l'applicazione della qualità, come aspetto organizzativo, è cambiata nel tempo: nasce nelle aziende del secolo scorso per l'affermazione dell'organizzazione scientifica del lavoro e la suddivisione in mansioni elaborata da Frederik Taylor (3) e si pone inizialmente l'obiettivo di controllare la qualità dei prodotti realizzati: il concetto di qualità era essenzialmente un requisito interno all'industria manifatturiera.

Ancora nella prima metà del secolo scorso possiamo individuare il Controllo di Qualità (C. Q.) come la fase alla quale corrisponde il controllo delle caratteristiche tecniche del prodotto. Negli anni dopo la seconda guerra mondiale si inizia a concepire la Qualità come una prerogativa dell'organizzazione aziendale e ad applicarla dal punto di vista dell'utilizzatore del prodotto. Si afferma cosi il concetto dell'Assicurazione della Qualità (A.Q.), come pianificazione sistematica di tutte le attività connesse alla realizzazione di un prodotto o di un servizio. In questa fase la qualità diventa una caratteristica di qualsiasi organizzazione in grado di produrre un bene e l'attività di controllo è spostata sul processo. Il miglioramento delle prestazioni è cercato non in quanto risultato tecnico di singole operazioni elementari facilmente eseguibili da operatori che sono perfettamente sostituibili e addestrabili in tempi minimi (come nel modello tayloristico), ma come risultato globale ottenuto da tutta l'organizzazione. Si arriva cosi alla fase attuale in cui la qualità è una prerogativa del "Sistema organizzativo", formato da procedure, istruzioni, processi e risorse orientate a realizzare degli obiettivi in funzione della soddisfazione del cliente, interno ed esterno (Qualità totale) (4). Si privilegia così la formazione al lavoro di squadra e prevale la ricerca della partecipazione attiva e responsabile degli operatori. Un Sistema Qualità è, infatti, definito come "l'insieme delle procedure, risorse, responsabilità e strutture organizzative che concorrono a realizzare un prodotto o un servizio in grado di soddisfare i bisogni del cliente" (5). Si basa, quindi, su un approccio "centrato sui processi, sul loro flusso, in una visione sistemica degli stessi, identificati, capiti e gestiti nella loro interconnessione per perseguire obiettivi predefiniti" (6); l'attenzione sarà, dunque, accentrata su di essi, sul loro modo di migliorarli, sulla ottimizzazione dei risultati.

 

Da chi ottenere la certificazione

 

Il certificato di conformità alla norma UNI EN ISO 9001 deve essere rilasciato da un ente autorizzato. Questa precisazione non è pleonastica, perché esiste sempre la possibilità che la certificazione sia data da società di consulenza poco scrupolose. In realtà in questi casi non si tratta di una vera certificazione, ma di una dichiarazione rilasciata da un ente di consulenza. Se poi l'ente di consulenza è poco preparato e conosciuto, la certificazione diventa un pessimo affare. Occorre, quindi, verificare che l'ente di certificazione sia accreditato presso il Sistema nazionale di accreditamento degli organismi di certificazione, noto come SINCERT, che nasce nel novembre 1991 su promozione di Confindustria, Unioncamere, Confapi, Confcommercio, con Io scopo di promuovere e affermare in Italia i Sistemi Qualità. Il SINCERT ha avuto fra gli enti fondatori UNI, CEI, Ministero per l'industria, il commercio e l'artigianato, CNR, ENEA. Difficilmente i dirigenti scolastici troveranno organismi accreditati per la certificazione dei Sistemi di Gestione della Qualità con esperienza nel settore scolastico. Il motivo è semplice: la domanda di certificazione è ancora troppo limitata in questo settore di servizi. Pertanto, in questo momento, per scegliere l'organismo di certificazione cui rivolgersi, l'unica possibilità è di contattare organizzazioni che hanno esperienza nella certificazione di settori della pubblica amministrazione o dei servizi pubblici (7). Per il futuro dobbiamo augurarci che le istituzioni scolastiche acquistino una loro valenza autonoma e che alcuni organismi di certificazione siano accreditati dall'ente nazionale per Io specifico delle scuole. Non sarebbe tra l'altro male se le stesse associazioni professionali dei dirigenti scolastici si attivassero in questo senso, creando le condizioni più favorevoli per portare le scuole ad essere certificate da specifici organismi accreditati.

In conclusione il certificato è bene ottenerlo da un ente non solamente autorizzato, ma anche serio, conosciuto e professionalmente preparato.

 

Solo in questo modo è possibile scongiurare penose e controproducenti strumentalizzazioni della certificazione, con il risultato opposto di penalizzare la scuola complicando le sue procedure e appesantendo le sua struttura organizzativa. AI contrario, se l'organismo di certificazione è scelto bene, può essere un ulteriore alleato e collaboratore per ottimizzare l'organizzazione, individuare i punti critici e stabilire la pianificazione per i progetti di miglioramento.

 

Quanto costa la certificazione

 

Senza entrare in merito a valori assoluti di costo, vorremmo almeno segnalare le voci di spesa cui una scuola può andare incontro se decide di certificarsi ISO 9000. Per orientarci possiamo considerare tre diverse fasi d'intervento e, quindi, tre diverse voci di spesa:

·         la preparazione;

·         la certificazione vera e propria;

·         il mantenimento.

I costi per la preparazione alla certificazione possono essere molto diversi da scuola a scuola: dipendono dalle dimensioni, dal tipo di complessità, dal grado di consolidamento organizzativo e di preparazione del management, dei docenti e degli operatori. Solitamente la fase di preparazione dura circa dieci/dodici mesi e, quindi, in poco meno di un anno, si arriva a chiedere e ottenere la certificazione. In questi casi i costi vivi da considerare sono quelli delle ore di consulenza impiegate dalla società utilizzata per la preparazione e l'attività di verifica alla conformità condotta dall'organismo di certificazione. Normalmente gli organismi di certificazione applicano tariffe standard calcolate in giornate/uomo sulle dimensioni delle scuole da certificare. Sia gli organismi di certificazione, sia le società di consulenza, hanno tariffe che possono essere equiparate a quelle applicate dalle società di consulenza direzionale. La cosa migliore da fare è, quindi, stabilire i costi di un piano di assistenza per la fase di preparazione, individuando una buona, ma accessibile società di consulenza in Sistemi di Gestione della Qualità. Dopodiché si può chiedere a un organismo di certificazione di fare un preventivo per la fase di verifica della documentazione e di certificazione vera e propria, che consiste nel rilascio del certificato e in un periodo, generalmente triennale, in cui pianificare delle visite periodiche di controllo, di solito ogni 6-9 mesi. AI termine di questo periodo si può decidere di ricontrattare una riconferma delle visite di controllo, in modo da garantire il mantenimento della certificazione. Un costo da prevedere è in ogni modo quello della fase preparatoria, in quanto porta a un aumento dei carichi di lavoro per gli operatori impegnati.

 

Il fatto concreto è che ogni attività innovativa ha un costo e che realizzare un Sistema di Gestione della Qualità non fa eccezione alla regola. Il trucco, se cosi si può definire, consiste nel recuperare il costo dell'attività innovativa con il vantaggio di ridurre gli sprechi. E, in questo senso, anche il costo della preparazione alla certificazione può essere considerato un investimento se porta la scuola a ottimizzare le sue risorse. Allo stesso modo anche il costo per l'attività di certificazione vera e propria e per il suo mantenimento può essere considerato un investimento, se è valutato non come un fastidio, ma come un momento programmato di verifica dei processi di erogazione del servizio scolastico.

 

La fase preparatoria

 

Partire è il momento più difficile. Si deve vincere la naturale tendenza a opporsi al cambiamento, che è presente in qualsiasi organizzazione, tanto più se vi è un'inerzia consolidata nel tempo. In questi casi è utile poter contare su un "agente di cambiamento" che può essere lo stesso dirigente scolastico che ha il bagaglio di conoscenze necessarie per avviarlo e l'autorevolezza per compiere le scelte necessarie ad avviare il processo di rinnovamento. La motivazione a partire può anche essere esterna: un "modello vincente" di scuola con cui ci si vuoI confrontare nel territorio, un requisito di legge, Io stimolo di un docente, di un genitore o di un consulente illuminato; insomma, si deve comunque trovare un "pretesto" per individuare degli obiettivi credibili di miglioramento che consentano di catalizzare l'entusiasmo necessario a partire. Ma, prima di partire, è di certo opportuno che il dirigente scolastico valuti bene, con i suoi collaboratori, il livello di preparazione dell'organizzazione scolastica, per creare le condizioni più favorevoli alla qualità, evitando inutili salti nel buio e mettendo in pratica uno dei principi stessi della qualità, secondo cui è opportuno fare le cose bene la prima volta. E', infatti, importante, specialmente nelle fasi iniziali, evitare di commettere passi falsi che potrebbero pregiudicare, e, addirittura compromettere ulteriori approcci alla qualità. Questa fase preparatoria può anche essere abbastanza lunga. Il tempo dedicato alla preparazione del terreno su cui operare è comunque sempre bene impiegato, perché consente di andare più spediti nelle fasi successive, quelle di vera e propria implementazione degli strumenti di miglioramento delle prestazioni e di gestione della qualità. Un metodo per un approccio preliminare alla qualità potrebbe essere quello di guardare al proprio interno attivando un processo di autodiagnosi che consenta di individuare i "punti forti" e quelli "deboli", le aree su cui intervenire e quelle in cui già si è intrapresa un'efficace azione di miglioramento.

 

Per "lanciare" e portare a regime il progetto di certificazione di qualità, è importante poi impostare un programma articolato, in cui le fasi siano ben definite. Si deve, cioè, ricorrere ad una pianificazione (deployment) in modo da mettere in relazione le attività individuate con i tempi di esecuzione. E' necessario, inoltre, privilegiare una strategia di coinvolgimento di tutto il personale; dopo l'entusiasmo che in genere accompagna la decisione di scegliere il cammino della certificazione per qualificare al meglio la propria offerta formativa sul territorio, segue la consapevolezza della difficoltà a portare tutto il personale della scuola a condividere i principi della qualità e ad applicarli in modo conseguente. Il rischio sempre presente è che il Sistema di Gestione della Qualità sia vissuto come una sovrastruttura dell'organizzazione della scuola. Occorre allora istruire e convincere il personale, con interventi formativi "a cascata" su tutta la struttura, che il Manuale della Qualità è in realtà un manuale di buona organizzazione e che è applicando i requisiti prescritti dalla norma che la scuola può dare servizi migliori ai suoi utenti.

 

Il dirigente scolastico si avvale in questa fase della collaborazione di un consulente esterno che, in funzione di esperto che sa interpretare la norma UNI EN ISO 9001, rende partecipe alla verifica tutta la struttura organizzativa della scuola, in modo da far capire fin dall'inizio che il progetto di certificazione non è un insieme di norme di controllo delle persone, ma un'occasione di innovazione organizzativa basata sull'omologazione ad uno standard. E' in questa fase che si disegna nella scuola il Sistema di Gestione della Qualità, scorgendo la forte opportunità di cambiamento.

Fanno parte della verifica iniziale il colloquio col dirigente scolastico ed i suoi più stretti collaboratori e le interviste col direttore SGA ed i docenti responsabili di progetto, per accertare quali sono le loro reali responsabilità nella gestione dei servizi scolastici, quali sono i compiti assunti a livello istituzionale e i conseguenti obiettivi programmati, cercando direttamente sul posto di lavoro l'evidenza oggettiva di quanto prescritto nella norma.

 

Il dirigente scolastico, insieme al consulente-esperto esterno, dovrà, quindi, realizzare alcune iniziative, che possiamo così sintetizzare:

·         sensibilizzare e formare il personale al Sistema di Gestione della Qualità;

·         definire e formalizzare i documenti della Qualità (Procedure, istruzioni e Manuale della Qualità);

·         individuare responsabilità precise nell'ambito del Sistema di Gestione della Qualità: responsabile della Qualità e verificatori interni.

Il risultato di queste iniziative dovrà portare tutta la struttura organizzativa della scuola ad applicare le procedure gestionali della Qualità in funzione della realizzazione degli obiettivi stabiliti e dichiarati. E' raccomandabile in questa fase l'utilizzo di una metodologia di formazione basata sia su momenti di apprendimento in aula, sia su attività pratiche realizzate "sul campo", in modo da non creare scostamenti tra l'apprendimento teorico e la realtà lavorativa. Con la definizione delle procedure di gestione della qualità e delle istruzioni operative il sistema è disegnato nei suoi particolari. Il progetto definisce cosi tutti gli elementi necessari per la gestione della qualità:

·         la politica dell'organizzazione e i conseguenti impegni presi dalla dirigenza;

·         la pianificazione degli interventi;

·         l'individuazione dei processi;

·         la realizzazione ed erogazione dei "prodotti" e dei servizi;

·         il controllo dei documenti e delle registrazioni della qualità;

·         la verifica delle attivìtà non conformi;

·         la gestione delle risorse economiche, umane e strutturali;

·         la misurazione, l'analisi e il miglioramento continuo, attraverso le azioni correttive e preventive.

 

Insomma, con lo sviluppo del Sistema di Gestione della Qualità, tutti i requisiti necessari alla sua realizzazione sono stati individuati e formalizzati in modo tale da poter essere applicati. Gradualmente occorrerà, infine, portare tutto il personale ad accettare il fatto che sarà l'applicazione dei requisiti indicati dalla norma a far emergere le "evidenze oggettive" (organigramma, obiettivi, procedure gestionali e documenti della Qualità) su cui sarà valutato, dall'organismo di certificazione, il Sistema di Gestione della Qualità della scuola.

 

Avviare l'iter della certificazione

 

Quando la scuola è pronta per essere certificata, può contattare un organismo di certificazione, avendo l'accortezza di scegliere fra quelli accreditati e, magari, con un'esperienza, se non proprio in ambito scolastico, almeno dei servizi pubblici.

A questo punto inizia la vera e propria fase di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità. In realtà si tratta di un iter che inizia con l'invio da parte della scuola della domanda di certificazione, accompagnata dalla documentazione di supporto (Manuale della Qualità).

L'organismo di certificazione si attiva facendo un esame della documentazione inviata e, se giudicata positiva, fissando un primo incontro per svolgere una pre-valutazione della scuola. Se la pre-valutazione è positiva, l'organismo di certificazione pianifica, d'accordo con la scuola, il piano di valutazione. Durante queste visite di valutazione l'organismo di certificazione può sollecitare delle azioni correttive che la scuola provvederà a pianificare e realizzare nei tempi concordati. L'organismo di certificazione, tenendo conto delle azioni correttive eventualmente fatte, passa a redigere il "rapporto di valutazione" e, se non occorrono altre azioni correttive, passa a fare una nuova analisi della documentazione della Qualità e a ratificare il "rapporto finale" per l'emissione del certificato.

La certificazione diventa, a questo punto, una specie di punto di non ritorno nel cammino verso l'eccellenza, una base concreta che consolida la propria struttura organizzativa intesa, come un sistema orientato al miglioramento.

 

Note

(1) I "SistemiQualità " IS0 9001:2000, UNI, Milano 2000

(2) IS0/DIS 9000:2000, § 2.2.13 efficacia=misura del grado di estensione in cui le attività pianificate sono state realizzate ed i risultati pianificati conseguiti.

IS0/DIS 9000:2000, § 2.2 14 efficienza=rapporto fra i risultati ottenuti e le risorse utilizzate per ottenerli.

(3) Frederick W. Taylor, Principi di organizzazione del lavoro, Milano, Franco Angeli, 1975

(4) Claudio Peri, Qualità: concetti e metodi, Milano, Franco Angeli, 1994

(5) Cfr. UNI IS0 8402

(6) IS0 9001:2000, UNI, Milano, 2000, § 3.2.3

(7) G.Negro B.Susio, La qualità totale nella pubblica amministrazione. Modelli ed esperienze, Milano, Il Sole 24 0re Libri, 1998

 

Articolo tratto e riprodotto integralmente dal numero di maggio 2003 della rivista “Dirigere la scuola”, pubblicata da Euroedizioni Torino s.r.l.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 







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