PALERMO. 11.10.2008. Il presidente della Regione,
Lombardo, ha incontrato, ieri, a
Roma, il ministro dell’Istruzione, Gelmini. L’incontro si è svolto alla
presenza del ministro Alfano, nella
sede del ministero della Giustizia
di via Arenula, a Roma. Un vero
e proprio vertice, dunque, dal
sapore squisitamente politico.
L’Mpa nei giorni scorsi ha contestato
duramente il decreto legge
sui tagli nella scuola, dando vita a
manifestazioni anche eclatanti in
Sicilia. Però, nonostante le prese
distanze, ha votato la fiducia al
governo. Alfano, benché ufficialmente
non svolga più le funzioni
di coordinatore regionale di Forza
Italia, con la sua presenza ha comunque
dato un
imprimatur politico
al «chiarimento
» tra la Gelmini
e Lombardo
che ha manifestato
la sua preoccupazione
per la riduzione
del numero
degli insegnati
nelle scuole
dell’obbligo e,
principalmente,
per quelli di sostegno
la cui carenza
si ripercuoterebbe
sui più
deboli.
Il ministro dell’Istruzione, da
parte sua, ha assicurato l’impegno
del governo per salvaguardare il
rapporto di un docente ogni due
allievi, smentendo così la voce,
circolata con insistenza, sull’abolizione
della figura dell’insegnante
di sostegno al servizio dei diversamente
abili. Gelmini ha anche garantito
che, utilizzando le economie
programmate, con fondi dell’istruzione
e della Protezione civile,
saranno realizzati interventi
straordinari per la nuova edilizia
scolastica e per la messa in sicurezza
degli edifici già esistenti.
Nel corso dell’incontro è stata
anche affrontata la problematica
delle criticità delle scuole nelle
isole minori e nei comuni montani
e disagiati. Il ministro ha assicurato
l’impegno per garantire la
piena fruizione del diritto allo studio,
in attesa di una dettagliata
elencazione delle località interessate.
Una schiarita, dunque, sul fronte
della delicata questione dell’istruzione
nelle scuole dell’obbligo
che nei giorni scorsi ha indotto
l’Ars ad approvare all’unanimità
un ordine del giorno che impegnava
il presidente della Regione a
intervenire per evitare gravi penalizzazioni.
Nella capitale, il presidente della
Regione ha avuto anche modo
di intrattenersi a lungo con il nuovo
direttore generale della Programmazione, Robert Leonardi,
che prenderà il posto di Gabriella
Palocci. Insieme
hanno affrontato
la delicata questione
dei fondi
strutturali. Entro
l’anno si deve
chiudere Agenda
2000-2006. Una
vera e propria
corsa contro il
tempo per impedire
che scatti il
meccanismo del
«disimpegno automatico» che
equivarrebbe alla
restituzione all’Ue
di qualche milione di euro.
Leonardi, che ha una lunga esperienza
di fondi strutturali europei,
arriverà a Palermo mercoledì
prossimo. Lo attende una difficile
scommessa: non solo chiudere
Agenda 2000-2006, ma anche avviare
immediatamente la spesa
dei fondi europei 2007-2013. La
Sicilia ha già un ritardo di quasi
due anni: nei rimanenti cinque
dovranno essere speci circa dieci
miliardi di euro tra quota Ue e cofinanziamento
nazionale e regionale.
«Leonardi - ha detto il presidente
Lombardo - ha la necessaria autorevolezza
e preparazione per
consentire alla Sicilia di utilizzare
al meglio le risorse messe a disposizione
da Bruxelles». Adesso
bisognerà verificare come lo accoglierà
la burocrazia regionale.
(da www.lasicilia.it)