SCUOLA/ Dalla Camera un importante passo avanti sulla strada della parità
Data: Sabato, 11 ottobre 2008 ore 14:00:00 CEST
Argomento: Redazione


 E’ un passo importante, che impegna il Governo a provvedere con successivi atti all’introduzione di una effettiva libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie. Questa potrà avvenire attraverso strumenti quali l’introduzione della definitiva autonomia giuridica e didattica delle scuole, la realizzazione di un sistema di valutazione capillare che consenta alle famiglie di disporre delle informazioni utili per la scelta e l’introduzione di strumenti di finanziamento alle famiglie per la scelta della scuola.  

Ma c’è un aspetto ulteriore di cui rallegrarsi, una notizia dentro la notizia, rintracciabile analizzando la distribuzione dei voti (Presenti: 484;Votanti: 307; Astenuti: 177; Contrari: 12; Favorevoli: 295). Forse qualcosa sta cambiando davvero: solo 12 contrari. Vabbè che non c’è più il blocco dell’ultrasinistra, però la gran parte dei voti contrari e delle polemiche su questo tema arrivava anche dalla sinistra “moderata” (ex ulivo). Che stavolta, invece, si è astenuta. Generalmente, in lingua “politichese” gli astenuti devono essere tradotti con un “vorrei ma non posso…”. Pochi contrari, dunque; ed è ancora più sorprendente se consideriamo che l’ordine del giorno presentato contiene affermazioni “pesantissime” quali: allo Stato compete, ai sensi della Costituzione, garantire a tutti il diritto all’istruzione, non quello di gestire direttamente istituti scolastici; il diritto-dovere dell’educazione e dell’istruzione è posto dalla stessa Costituzione in capo ai genitori, che devono poterlo esercitare attraverso un’effettiva libertà di scelta della scuola per i propri figli, in considerazione del modello educativo corrispondente alle proprie convinzioni ed indipendentemente dalle condizioni economiche; le scuole paritarie, ovvero “pubbliche non statali”, rispetto a quelle “pubbliche statali” dimostrano generalmente una qualità superiore a fronte di un costo medio per alunno decisamente inferiore…” . Ed altro ancora. No, non era davvero ovvia una sua approvazione a larga maggioranza. 

La cultura statalista e accentratrice che ha impedito sino ad oggi l’introduzione di una reale parità scolastica, generando conflitti ideologici accesissimi ogni volta che veniva avanzata la richiesta di una maggiore libertà di educazione, (che ricordiamo essere uno dei 3 principi irrinunciabili più volte sottolineati dal Santo Padre, insieme alla salvaguardia della vita ed alla centralità del matrimonio come fondamento stabile della famiglia) mostra dunque incoraggianti segni di cedimento. Che sia la volta buona?

Sicuramente è un importante passo in avanti, favorito dal lavoro preziosissimo di un ”neo-eletto”: Raffaello Vignali, vicepresidente della commissione attività produttive della Camera, da sempre convinto sostenitore della parità scolastica e della libera scelta educativa. Non solo l’esito, ma anche la stessa distribuzione dei voti dicono di un importante lavoro di rapporti che Vignali, insieme ad altri amici ha svolto e che sta cambiando gli umori fra i nostri politici.

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