''RICREAZIONE'': LO STIPENDIO DEI DOCENTI NON E' MATERIA DI STUDIO
Data: Giovedì, 09 ottobre 2008 ore 11:53:29 CEST
Argomento: Opinioni


LEI, PROF, GUADAGNA 1200 EURO AL MESE?!!!

La verità è che certi discorsi non bisognerebbe mai intraprenderli in classe. Dico i discorsi sulle retribuzioni. Non mi ricordo più nemmeno com’è nata la discussione. Davvero. Ma di cosa si stava parlando? Ah, sì. Della Chiesa nel Medioevo. Grande potenza temporale, potenza che mai nei secoli è tramontata. Poi, chissà perché, maledetto il momento e l’istante, ho nominato i prof di religione. Un prof di religione con otto anni di anzianità ad inizio carriera percepisce uno stipendio del 10 per cento più consistente rispetto ai colleghi delle altre materie. “Davveroooo?!” – fanno i ragazzi. Sì, riprendo io, e vi spiego anche perché… Ma dei prof di religione non gli interessava più niente. Gli interessava più generalmente degli stipendi degli insegnanti. E’ stato un attimo. Io tenevo la bocca rigorosamente chiusa, guai a tirare fuori quei numeri, che figura ci facevo davanti a tutta la classe? Sapevo che in attimo io, Dante e il Medioevo saremmo precipitati nello scherno più profondo. Ma qualcuno, figlio di professore, lo sapeva esattamente: “Mia madre è appena entrata di ruolo e guadagna 1200 euro al mese.”
Milleduecento euro al mese?! – urlano gli altri in coro. Io ferma, muta, terrorizzata. Avrò avuto uno sguardo implorante. Ma loro già ridacchiavano. Poi la domanda tanto temuta, quella personale, diretta, fulminante: “Lei, professoressa, guadagna 1200 euro al mese?!” . Qui faccio l’equilibrista, in un estremo tentativo di salvezza: “Io no, io sono di ruolo da più tempo, io no, io guadagno…” Sant’Iddio, ora che gli dico? 100, 200 euro in più? A giovani griffati che solo ai piedi hanno scarpe costosissime e nello zaino telefonini megagalattici? In un attimo mi è parso che tutto quello di cui parlavo valesse quei pochi 1200 euro. Dante valeva 1200 euro. Io e lui insieme, i ragazzi ce l’avevano scritto in faccia, valevamo quegli spiccioli. Gli ho fatto una mezza compassione, l’ho visto. E dopo mi hanno ascoltato con più attenzione. Poverina, spiegare cotante cose per così poco…


Silvana La Porta






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