PROF OFFRONO RENE O POLMONE PER DIVENTARE INVALIDI
Data: Mercoledì, 08 ottobre 2008 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


"QUANTI TRASFERIMENTI. TROPPI PROF 'INVALIDI' A LECCE?"

 


di Ada Manco ed Emanuela Manco


Offriamo rene o polmone o cornea gratuitamente. Dopo dieci anni di inutili tentativi di avvicinamento a casa, causa trasferimenti accordati a “invalidi”, abbiamo deciso di diventare invalide anche noi. Essendo troppo sane per poter usufruire dei benefici della legge 104 e ottenere così l’agognato trasferimento, offriamo gratuitamente organi di prima qualità. Siamo due insegnanti di scuola primaria, assunte in ruolo in provincia di Vicenza nell’anno scolastico 1999-2000, che un paio di mesi fa hanno depositato denuncia penale presso la Procura della Repubblica per il motivo che spiegheremo di seguito.

Ogni anno presentiamo domanda di trasferimento in provincia di Lecce (siamo titolari in provincia di Brindisi, dopo diversi anni di ‘peregrinazioni’ tra le province italiane, ma residenti in provincia di Lecce) e puntualmente vediamo disattese le nostre aspettative, perché nelle graduatorie veniamo precedute da persone con minore punteggio, quindi con minore anzianità di servizio, che hanno diritto a una non ben specificata precedenza prevista dal Ccni (a causa della legge sulla privacy, in questi ultimi due o tre anni, non si può sapere a quale articolo di legge facciano ricorso). E’ comunque risaputo che la maggior parte di loro usufruisce degli articoli 21 e 33 della legge 104/’92, cioè godono della precedenza rispettivamente per un’invalidità personale o per la necessità di assistere un parente invalido.

La legge ovviamente nasce per tutelare le persone in difficoltà e su questo non abbiamo nulla da eccepire. Quello che però risulta strano è che ogni anno, nelle graduatorie di chi si trasferisce a Lecce da altra provincia (soprattutto dalle province del nord Italia), ci sono un po’ troppe precedenze, anche a confronto con altre province italiane. Solo quest’anno su 36 trasferimenti 34 erano precedenze. Nasce perciò il sospetto che non sia fatto tutto nella legalità. A conferma di quanto detto, nell’ultimo contratto integrativo, datato 20-12-2007, abbiamo scovato un articolo di legge che vieta, a chi gode dell’articolo 33, di partecipare alle operazioni di mobilità, ma solo a quelle di utilizzazione e/o di assegnazione provvisoria a partire dall’anno scolastico 2000/2001. Di conseguenza, al di là delle ultime graduatorie dalle quali, grazie alla legge sulla privacy, non si evince il motivo del trasferimento, è evidente che in passato diverse persone sono state trasferite, godendo di un beneficio permanente pur non potendolo fare.

Inoltre, in alcuni casi si tratta di persone (e lo si deduce dal bassissimo punteggio) che hanno ottenuto il ruolo in settembre in province del Nord (quindi hanno presentato certificato di sana e robusta costituzione) e che a gennaio, al momento di presentare domanda di trasferimento ‘hanno sfoderato’ una 104. Sembra tanto un escamotage per tornare con facilità a casa in barba a chi aspetta per anni di poterlo fare onestamente. Va sottolineato che l’iter per il riconoscimento dell’invalidità è abbastanza lungo, dunque è legittimo pensare che queste persone al momento dell’immissione in ruolo avessero già acquisito tale titolo. Ora ci domandiamo se è giusto che colleghe ‘invalide ma di sana e robusta costituzione’ che sono in grado si assumere servizio in province molto lontane dalla propria residenza, possano dopo pochi mesi di servizio arrogarsi il diritto di precedenza nella mobilità territoriale. Dal momento che la loro invalidità pre-esisteva all’immissione in ruolo, come mai hanno preso servizio in condizioni sfavorevoli a fronte della gravità del loro stato di salute? Tra l’altro l’immissione in ruolo avviene non solo attingendo dalle graduatorie del concorso ordinario, ma anche dalle graduatorie ad esaurimento.

Accade perciò che talune insegnanti, dopo anni di precariato al sud, decidano di inserirsi nelle graduatorie delle province settentrionali con la certezza quasi assoluta di ottenere, forti della propria invalidità, prima il ruolo e dopo qualche mese il trasferimento a Lecce. Tutto questo va anche a discapito di quelle colleghe del nord, precarie anch’esse, che vanno così a collocarsi in fondo alla graduatoria vedendo sfumare la possibilità dell’incarico a tempo indeterminato. Bisogna, inoltre, considerare cosa accade qualora l’insegnante in questione, forte del suo asso nella manica, decide di accettare il ruolo senza prendere servizio. In questi casi sul suo posto viene nominato un docente con incarico annuale, mentre la collega aspetta di ottenere l’assegnazione provvisoria o il trasferimento a Lecce essendo in malattia. E’ giusto allora domandarsi quanto tutto questo non danneggi le casse dello Stato.

Tuttavia, qualora le patologie invalidanti fossero reali, essendo rivedibili secondo il parere della commissione medica, è giusto che usufruiscano di un beneficio permanente come il trasferimento, piuttosto che dell’assegnazione provvisoria come accade in altre pubbliche amministrazioni? I sindacati non ci tutelano, anzi consigliano di ‘costruirci una 104’, la Magistratura ha tempi lunghi (sempre che il Magistrato decida di aprire le indagini) e il Csa di Lecce risponde che non è sua competenza (il solito scarica barile). Quale altra possibilità abbiamo, a questo punto, di veder rispettato il nostro diritto ad una mobilità basata su condizioni di sostanziale legalità, se non quello di chiedere ai mezzi di informazione di dare risonanza mediatica al problema e di sperare nell’intervento del ministro Brunetta per risanare anche questo ramo della pubblica amministrazione?

In caso contrario dovremo rassegnarci al nostro destino e sperare di ammalarci gravemente oppure, tanto per accelerare i tempi, provvedere ad auto-invalidarci donando i nostri organi in modo da beneficiare dell’art. 21 e di tutti i ‘privilegi’ connessi, trasferimento in primis. Ci chiediamo inoltre se tutto questo non danneggi soprattutto i bambini, sia quelli del nord Italia, che vedono un continuo via vai di docenti, sia quelli del sud che subiscono l’assenteismo dei propri insegnanti in virtù dei benefici della legge 104/’92, presumibilmente immeritati.

A conferma di quanto detto, alleghiamo tabella sintetica degli ultimi trasferimenti in diverse province italiane dal nord al sud d’Italia, in cui è palese l’anomala percentuale di leggi 104 nella provincia di Lecce. Inoltre, tutto quello che abbiamo brevemente esposto è documentato e spiegato nella denuncia fatta alla Procura.

Di seguito, i dati allegati all’esposto in Procura.

Ufficio scolastico

Trasferimenti

Numero di precedenze ex C.C.N.I.

Milano
41 trasferimenti - 0 precedenze (0%)

Piacenza
8 - 3 (37,5%)

Lecco
14 - 1 (7,14%)

Venezia
13 - 2 (15,38%)

Ferrara
7 - 1 (14,28%)

Bologna
16 - 0 (0%)

Siena
9 - 0 (0%)

Salerno
51 - 6 (11,76%)

Caserta
14 - 0 (0%)

Brindisi
12 - 3 (25%)

Ragusa
12 - 3 (25%)

Catania
25 - 3 (12%)

Nuoro
6 - 0 (0%)

Lecce
36 - 34 (94,4%)






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