I FONDI DELLA SCUOLA
Data: Lunedì, 06 ottobre 2008 ore 15:34:06 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Mentre la ministra Gelmini presenta alla stampa la lavagna luminosa da accendere in molte classi della repubblica, la Commissione bilancio fa presente che non ci sono i soldi per pagare al maestro unico le due ore aggiuntive alle 22 settimanali che prima svolgeva coi due colleghi. Durante tutto il 2009 dunque dovrebbe essere la scuola a rintracciare tra i suoi fondi i compensi e qualora non li trovasse un emendamento le autorizza ad anticiparli e poi si vedrà nel 2010. Diversa la prospettiva per i corsi di recupero nella secondaria, per l’attivazione dei quali qualcuno profila l’intervento finanziario delle famiglie, considerando il piano complessivo dei tagli finora registrato.

In ogni caso il decreto del ministro, con tutte le novità, dovrebbe essere votato alla Camera con la fiducia, a scanso di equivoci e per fare in fratta, entro la prossima settimana, mentre per il 17 ottobre i sindacati starebbero annusandosi per organizzare uno sciopero unitario della scuola, sollecitato soprattutto dalla Gilda che, visti i malumori e le diffidenze fra i confederali, invita all’unità. I precari plaudono ma pure chi da poco ha conquistato una cattedra, nel timore di vedersela sfuggire; e pure gli Ata non sembrano avere titubanze a scendere in piazza. In ogni caso pare si sia messa in marcia la protesta mentre lasciano disorientati le parole del premier Berlusconi che addossa colpe a tutti tranne al suo Governo che obiettivamente sta creando un clima di incertezza.

Scuola come ufficio di collocamento, dice, dove al poco lavoro corrisponde poco stipendio per cui i tagli sarebbero la risposta maggiormente efficace per pagare di più chi rimane e per farlo lavorare con profitto. Che potrebbe essere una buona osservazione se ci fosse pure più chiarezza e un dibattito più compiuto nel paese che invece ogni giorno deve registrare delle novità che però sono non discutibili né criticabili. E questo malessere lo ha pure evidenziato il presidente Napolitano quando ha affermato che certe modifiche hanno bisogno dell’apporto di tutti e in modo particolare di chi opera nella scuola che è un bene della Nazione e non di chi conquista più voti.

Importante è stato anche il riferimento al "Quaderno bianco", lo studio sulla attuale condizione della scuola fatto da Prodi, da dove occorrerebbe partire.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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