Anche la Cisl è per lo sciopero. Bonanni: «Il governo si faccia avanti con un nuovo programma». Il fermo generale forse il 31 ottobre.
Data: Lunedì, 06 ottobre 2008 ore 15:26:37 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Dopo l’annuncio del leader della Cgil, Guglielmo Epifani, anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto pronto a scendere in piazza; ieri la Flc-Cgil ha avviato le procedure per la proclamazione dello sciopero e pure la Uil scuola ha già attivato le procedure di conciliazione previste dalla legge. Il ministro Gelmini però invita a riflettere e assicura che "il confronto è ancora aperto". "Se non si vuole che la Cisl faccia lo sciopero - ha ribadito Bonanni in occasione della manifestazione dei quadri e dirigenti che si è tenuta stamani a Roma - il governo si faccia sentire con un nuovo programma per la scuola che deve essere una scuola di tutti". E già spunta una data per l’adunata generale: il 31 ottobre.

La propone la Gilda degli insegnanti. "Non è possibile individuare una data precedente - spiega il coordinatore nazionale Rino Di Meglio - a causa degli scioperi proclamati da organizzazioni minori. Ma non si può in alcun modo procrastinare ulteriormente un’iniziativa resasi indispensabile anche alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La posizione del Governo è di totale chiusura nei confronti dei sindacati e, in queste condizioni, i margini per il dialogo e la contrattazione sono inesistenti".

Per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, lo sciopero "costituisce lo sbocco naturale e inevitabile della grande mobilitazione e di tutte le iniziative dei nostri territori per contestare e contrastare l’odiosa manovra del Governo, che destruttura la scuola pubblica e mette a rischio il diritto allo studio e la qualità dell’istruzione; il lavoro e il grande patrimonio professionale del personale; il futuro delle giovani generazioni e di tutto il paese". E pure la Uil scuola si accinge a dare battaglia. "Il confronto sul piano programmatico, che interviene sull’intero sistema scolastico, si è limitato, fino a ora, a una informativa.

Ci sono molti aspetti - dichiara il segretario generale, Massimo Di Menna - che hanno bisogno di essere rivisti, riguardano direttamente la qualità della scuola e le ricadute sul lavoro del personale". "Il governo è pronto e aperto al dialogo con le forze più riformiste del sindacato. Certo, su alcune scelte questo esecutivo, che decide, ha le idee chiare e le vuole mettere in pratica nell’interesse della scuola e del futuro, ma il confronto per noi è ancora aperto" ha commentato il ministro Gelmini auspicando che il sindacato "rifletta e si possa evitare uno sciopero generale che non sarebbe utile al Paese, a fronte di sondaggi che vedono e registrano il parere positivo della maggioranza dei cittadini".

Intanto le contestazioni contro la riforma Gelmini sono proseguite anche ieri. A Genova, davanti al Salone Nautico, hanno manifestato oltre un centinaio di insegnanti e genitori, con blocchi del traffico auto, girotondi, slogan e canti a difesa della scuola pubblica. A Torino un colorato e allegro corteo di oltre 30.000 persone, tra mamme, bambini anche di 3-4 anni con fischietti e bandiere, insegnanti, cittadini comuni, ha percorso il centro storico. A Pontedera bambini, genitori e insegnanti hanno sfilato per le vie del centro e a Roma, nonostante la pioggia battente, ennesimo sit-in sotto il ministero organizzato dalla Rete degli studenti.

GIORGIO FUMAGALLI (da www.lasicilia.it)







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