PRECARI: BERLUSCONI ANNUNCIA IL BLOCCO DELLE ASSUNZIONI
Data: Sabato, 04 ottobre 2008 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Dunque Berlusconi parla di scuola. E lo fa al suo solito modo, tra una battutina e un ricordo di liceo. E ne dice di tutti i colori, alcune giuste, altre assurde, altre terrificanti. L’analisi è tutto sommato corretta: la scuola italiana è stata, perché lo è stata, un ammortizzatore sociale. Un lavoretto da quattro soldi, purchè fosse per tutti, o meglio per più persone possibile. Naturalmente, continua Berlusconi, colpa di una gestione sinistrorsa, negatrice del merito e convinta che tutti, comunque sia, debbano lavorare. O sanno o non sanno fare. E qui grosse responsabilità hanno avuto i sindacati, aggiungiamo noi. Poi il premier tocca il problema stipendi, il nodo della progressione in carriera degli insegnanti: quasi inesistente. L’aumento dello stipendio è vergognosamente automatico, senza alcun riferimento al merito. Gli insegnanti sono tutti uguali, impietosamente. In Germania guadagnano 20mila euro in più all’anno! Subito dopo il Berlusca imposta un confronto lecito: è vergognoso, gli insegnanti guadagnano poco più dei bidelli…Ma, si sa, i paragoni sono sempre offensivi: qualcuno cioè si offende. Dunque il centrodestra rivaluterà gli insegnanti…e la scuola, destinando ad essa cospicue (!) risorse. Ne viene fuori un’altra: il mito della lavagna interattiva multimediale. Cioè, sostiene il capo del governo, una sorta di miracolo che rivoluzionerà, almeno così vogliono farci credere, l’istruzione. Basterà la LMI per rendere i nostri distratti alunni attenti e solerti come non mai. I nostri alunni, che in mezzo alle meraviglie dell’informatica vivono ogni giorno, secondo Berlusconi e company rimarranno incantati e riprenderanno a seguire con attenzione. Sarà un utile strumento, ma non una panacea, caro Berlusconi e cara Gelmini. Non basta una lavagna interattiva per cambiare le nostre lezioni. E il dubbio sorge spontaneo: ma a chi devono fargliele vendere queste benedette lavagne? Chi ha interesse a questa iniziativa, sbandierata qua e là a gran voce? Niente fumo, per favore, solo arrosto, lasciamola perdere la lavagna, ci sono cose ben più importanti. E alle cose più importanti, infatti, Berlusconi arriva. Il taglio degli 87mila posti quali conseguenze avrà? Ci saranno licenziamenti? Il premier qui fuga ogni dubbio: nessuno perderà il posto. Nessuno di quelli di ruolo, naturalmente. Ma, non lo dice l’abile imprenditore, si sballerà di qua e di là lontani da casa. Infine, dulcis in fundo, i precari. Che fine faranno? Gli 87mila posti saranno compensati dai pensionamenti…e dal blocco del turn over dei docenti. Bella, vero, la parola inglese? Ma il significato è terribile: niente assunzioni nei prossimi anni. Fine delle speranze per i precari. Fine di una carriera di sacrifici. Immolati sull’altare della meritocrazia. Si risparmia per dare più soldi agli insegnanti di ruolo. Sentite, se dovete aumentare 50, 100, 200 euro e mettere sulla strada tanti padri e madri di famiglia, gli insegnanti di ruolo, ne sono sicura, possono rinunciarci. Ma pare che così finirà. Tra una fumosa lavagna interattiva e un bel grembiulino nero ecco il minaccioso futuro della scuola italiana. Silvana La Porta





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