02.10.2008. I temi e i problemi legati alla riforma
della scuola saranno affrontati domani
nel corso di un incontro al quale
prenderanno parte i componenti del
coordinamento dei docenti della Flc-Cgil della scuola primaria e dell’infanzia.
I temi del dibattito saranno quelli
relativi ai recenti provvedimenti varati
dal Governo nazionale sulla
scuola di Stato. L’incontro avrà luogo
nel salone «Sebastiano Russo» della
Camera del lavoro di via Crociferi 10
e avrà inizio alle ore 9.
Le problematiche che saranno affrontate
riguarderanno in particolare
i temi più spinosi del dibattito in
corso in queste settimane. Tra questi,
la diminuzione del tempo-scuola
che, secondo la Cgil, porterà la riduzione
della qualità e della quantità
del servizio di istruzione che lo Stato
deve assicurare in attuazione della
Costituzione.
Per il sindacato della scuola «è
inaccettabile che la prospettiva concreta
sia quella di ritornare al maestro
unico e quindi ad una scuola di cinquant’anni addietro, senza tempo
prolungato, riducendo l’assistenza
all’integrazione degli alunni diversamente
abili».
Inoltre, i tagli di organico previsti
dalla legge 133 peseranno principalmente
sul personale precario, ma,
secondo la Flc- Cgil, non resterà indenne
nemmeno il personale a tempo
indeterminato, parte del quale
andrà in soprannumero.
Onde contrastare la riforma Gelmini,
il sindacato attiverà tutte le iniziative
e di mobilitazione necessarie ad
impedire che il disegno di smantellamento
della scuola pubblica sia
portato a compimento.
Il segretario provincia della Flc-Cgl scuola prof. Lillo Fasciana continua
a dire che «non basta saper leggere
e far di conto, il maestro unico
ormai fa parte della storia passata
della scuola di Stato, ciò è dimostrato
dal fatto che il nuovo analfabetismo
passa tra chi, oltre ad avere il
classico bagaglio di conoscenze, ha
dimestichezza con le tecnologie
informatiche e le lingue straniere. Lo
studio della matematica e delle lingue
straniere e dell’inglese si avvia
proprio dalla scuola primaria. Il maestro
unico non potrà essere all’altezza
del compito».
Infine, sempre secondo l’analisi del
sindacato, i tagli avranno effetti nefasti.
In Sicilia si perderanno 15000 posti
nel prossimo triennio, di questi almeno
3550 a Catania. Quest’anno, rispetto al 2007-2008,
si sono persi 650 posti, di cui 241 riguardano
il sostegno. Problematiche,
queste, che, come si è detto, la Flc-Cgil affronterà nella riunione di venerdì,
nel contempo la Cgil scuola
con tutti gli altri sindacati della, hanno
programmato le assemblee da
tenersi nei vari istituti.
Insomma i malumori sono dappertutto,
mentre, a settembre già ultimato,
ancora nulla di nuovo, per gli
insegnati di sostegno che non hanno
riavuto l’incarico fino adesso hanno
solo visto incontri e assemblee mentre
alcuni alunni disabili sono rimasti
senza il docente di sostegno.
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)
PROTESTA «BIPARTISAN»
02.10.2008. Studenti in piazza contro le politiche della scuola
Ieri mattina davanti la Prefettura hanno manifestato
i collettivi studenteschi del Liceo Spedalieri,
del Convitto Cutelli, del Principe Umberto, del Liceo
Cutelli e i Giovani Comunisti, per contrastare
le politiche sulla scuola e sull’università del Governo.
Primo punto della protesta è stato la denuncia
dell’inspiegabile aumento «intollerabile dei libri di
testo, elemento che mina gravemente l’accesso ai
saperi e il diritto allo studio».
Gli studenti sono scesi in piazza «anche per
contestare il ddl Gelmini e i provvedimenti antisociali
del Governo Berlusconi. In particolare il processo
di privatizzazione della scuola, il taglio del
numero dei docenti, i provvedimenti autoritari e
ricattatori del cinque in condotta e degli esami di
riparazione».
«Alla protesta di ieri – scrivono gli studenti in
una nota – hanno partecipato anche organizzazioni
di destra evidentemente convinte della devastazione
che il ministro Gelmini e il Governo Berlusconi
stanno attuando sulla scuola pubblica».
«Questo non è che l’inizio della protesta – aggiungono
– che nelle prossime settimane porterà
studenti e personale della scuola in piazza, a partire
dall’8 ottobre, quando il Consiglio Provinciale
si riunirà esclusivamente per discutere le problematiche
della scuola pubblica».
(da
www.lasicilia.it)