Scuola, la riforma del gambero. FLC-CGIL. I docenti contestano il ritorno al passato. Protesta degli studenti.
Data: Venerdì, 03 ottobre 2008 ore 11:13:11 CEST
Argomento: Rassegna stampa


02.10.2008. I temi e i problemi legati alla riforma della scuola saranno affrontati domani nel corso di un incontro al quale prenderanno parte i componenti del coordinamento dei docenti della Flc-Cgil della scuola primaria e dell’infanzia.

I temi del dibattito saranno quelli relativi ai recenti provvedimenti varati dal Governo nazionale sulla scuola di Stato. L’incontro avrà luogo nel salone «Sebastiano Russo» della Camera del lavoro di via Crociferi 10 e avrà inizio alle ore 9.

Le problematiche che saranno affrontate riguarderanno in particolare i temi più spinosi del dibattito in corso in queste settimane. Tra questi, la diminuzione del tempo-scuola che, secondo la Cgil, porterà la riduzione della qualità e della quantità del servizio di istruzione che lo Stato deve assicurare in attuazione della Costituzione.

Per il sindacato della scuola «è inaccettabile che la prospettiva concreta sia quella di ritornare al maestro unico e quindi ad una scuola di cinquant’anni addietro, senza tempo prolungato, riducendo l’assistenza all’integrazione degli alunni diversamente abili».

Inoltre, i tagli di organico previsti dalla legge 133 peseranno principalmente sul personale precario, ma, secondo la Flc- Cgil, non resterà indenne nemmeno il personale a tempo indeterminato, parte del quale andrà in soprannumero.

Onde contrastare la riforma Gelmini, il sindacato attiverà tutte le iniziative e di mobilitazione necessarie ad impedire che il disegno di smantellamento della scuola pubblica sia portato a compimento.

Il segretario provincia della Flc-Cgl scuola prof. Lillo Fasciana continua a dire che «non basta saper leggere e far di conto, il maestro unico ormai fa parte della storia passata della scuola di Stato, ciò è dimostrato dal fatto che il nuovo analfabetismo passa tra chi, oltre ad avere il classico bagaglio di conoscenze, ha dimestichezza con le tecnologie informatiche e le lingue straniere. Lo studio della matematica e delle lingue straniere e dell’inglese si avvia proprio dalla scuola primaria. Il maestro unico non potrà essere all’altezza del compito».

Infine, sempre secondo l’analisi del sindacato, i tagli avranno effetti nefasti. In Sicilia si perderanno 15000 posti nel prossimo triennio, di questi almeno 3550 a Catania. Quest’anno, rispetto al 2007-2008, si sono persi 650 posti, di cui 241 riguardano il sostegno. Problematiche, queste, che, come si è detto, la Flc-Cgil affronterà nella riunione di venerdì, nel contempo la Cgil scuola con tutti gli altri sindacati della, hanno programmato le assemblee da tenersi nei vari istituti.

Insomma i malumori sono dappertutto, mentre, a settembre già ultimato, ancora nulla di nuovo, per gli insegnati di sostegno che non hanno riavuto l’incarico fino adesso hanno solo visto incontri e assemblee mentre alcuni alunni disabili sono rimasti senza il docente di sostegno.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

 

PROTESTA «BIPARTISAN»

02.10.2008. Studenti in piazza contro le politiche della scuola Ieri mattina davanti la Prefettura hanno manifestato i collettivi studenteschi del Liceo Spedalieri, del Convitto Cutelli, del Principe Umberto, del Liceo Cutelli e i Giovani Comunisti, per contrastare le politiche sulla scuola e sull’università del Governo. Primo punto della protesta è stato la denuncia dell’inspiegabile aumento «intollerabile dei libri di testo, elemento che mina gravemente l’accesso ai saperi e il diritto allo studio».

Gli studenti sono scesi in piazza «anche per contestare il ddl Gelmini e i provvedimenti antisociali del Governo Berlusconi. In particolare il processo di privatizzazione della scuola, il taglio del numero dei docenti, i provvedimenti autoritari e ricattatori del cinque in condotta e degli esami di riparazione».

«Alla protesta di ieri – scrivono gli studenti in una nota – hanno partecipato anche organizzazioni di destra evidentemente convinte della devastazione che il ministro Gelmini e il Governo Berlusconi stanno attuando sulla scuola pubblica».

«Questo non è che l’inizio della protesta – aggiungono – che nelle prossime settimane porterà studenti e personale della scuola in piazza, a partire dall’8 ottobre, quando il Consiglio Provinciale si riunirà esclusivamente per discutere le problematiche della scuola pubblica».

(da www.lasicilia.it)







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