Nell’ambito della protesta contro i «tagli» emerge l’esigenza degli organici funzionali. Lo Snals: «Più classi ai nostri istituti»
Data: Giovedì, 02 ottobre 2008 ore 16:14:56 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Mentre i precari di sostegno non riconfermati sono sempre in attesa di riavere il posto di lavoro, le organizzazioni sindacali della scuola di Catania hanno già pronto il calendario delle assemblee che dovranno tenersi nel mese di ottobre in tutte le scuole in segno di protesta. Intanto, per il segretario dello Snals Giovanni Tempera, il Ministro Gelmini, anziché difendere i tagli e le riforme della scuola, fra l’altro non condivisi dagli operatori scolastici, dai politici, dalle organizzazioni sindacali, dovrà preoccuparsi di dare un assetto definitivo alle istituzioni scolastiche attraverso l’organico funzionale che consentirà il recupero di 3 miliardi e mezzo di euro.

 «Le istituzioni scolastiche, rileva Tempera, dovranno essere dotate di un elemento indispensabile: un organico funzionale pluriennale che consenta alle scuole di far fronte alle esigenze didattiche e di risolvere l’annosa questione delle supplenze brevi, recuperando in tal modo risparmi sugli oltre 3 miliardi e mezzo di euro attualmente spesi». L’utilizzo e la stabilizzazione del personale, secondo Tempera, consentirebbe di rispondere alle specifiche esigenze del territorio e dell’utenza e apporterebbe notevoli vantaggi agli alunni, salvaguardando la continuità didattica, la tenuta degli organici, consentendo finalmente la stabilizzazione dei precari che aspirano legittimamente al riconoscimento del proprio ruolo.

«Un organico funzionale, continua Tempera, commisurato alle esigenze dell’offerta didattica di ogni scuola, potrebbe garantire maggiore stabilità del personale, efficienza organizzativa e qualità dell’offerta didattica». Il segretario Snals chiede che la Direzione scolastica regionale riconosca l’attuale emergenza e conceda le ulteriori classi richieste nel segmento dell’istruzione secondaria di 2° grado dove il tasso alunni-classi pari a 22,40 è tra i più alti della Sicilia. Il segretario provinciale Snals ribadisce ancora una volta che il notevole taglio degli organici ha prodotto classi numerose in alcuni istituti, e, cosa ancor più grave, ha impedito a parecchi alunni diversamente abili di avere il docente di sostegno.

Altre proteste sono in programma per i prossimi giorni, ma la Gelmini continua imperterrita a difendere i suoi «tagli» e la sua riforma, malgrado le critiche che provengono da tutti i settori. Sarebbe auspicabile un atteggiamento di maggiore apertura.

Anche a Catania buona parte degli operatori scolastici continuano a contestare l’eventuale bocciatura nelle scuole primarie e secondarie di primo grado con un solo 5, sul maestro unico, sui tagli del personale e sull’accorpamento di scuole con un numero di alunni inferiore a 500. «Ciò - rileva il deputato regionale Giovanni Barbagallo del Pd, comporterebbe in Sicilia il rischio di chiusura per 506 istituti. Siamo, quindi, allo smantellamento della rete scolastica nel territorio siciliano».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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