Mentre i precari di sostegno non riconfermati sono sempre in
attesa di riavere il posto di lavoro, le organizzazioni sindacali
della scuola di Catania hanno già pronto il calendario delle assemblee
che dovranno tenersi nel mese di ottobre in tutte le
scuole in segno di protesta. Intanto, per il segretario dello
Snals Giovanni Tempera, il Ministro Gelmini, anziché difendere
i tagli e le riforme della scuola, fra l’altro non condivisi dagli
operatori scolastici, dai politici, dalle organizzazioni sindacali,
dovrà preoccuparsi di dare un assetto definitivo alle istituzioni
scolastiche attraverso l’organico funzionale che consentirà
il recupero di 3 miliardi e mezzo di euro.
«Le istituzioni scolastiche, rileva Tempera, dovranno essere
dotate di un elemento indispensabile: un organico funzionale
pluriennale che consenta alle scuole di far fronte alle esigenze
didattiche e di risolvere l’annosa questione delle supplenze
brevi, recuperando in tal modo risparmi sugli oltre 3 miliardi
e mezzo di euro attualmente spesi». L’utilizzo e la stabilizzazione
del personale, secondo Tempera, consentirebbe di rispondere
alle specifiche esigenze del territorio e dell’utenza e
apporterebbe notevoli vantaggi agli alunni, salvaguardando la
continuità didattica, la tenuta degli organici, consentendo finalmente
la stabilizzazione dei precari che aspirano legittimamente
al riconoscimento del proprio ruolo.
«Un organico funzionale, continua Tempera, commisurato
alle esigenze dell’offerta didattica di ogni scuola, potrebbe garantire
maggiore stabilità del personale, efficienza organizzativa
e qualità dell’offerta didattica». Il segretario Snals chiede
che la Direzione scolastica regionale riconosca l’attuale emergenza
e conceda le ulteriori classi richieste nel segmento dell’istruzione
secondaria di 2° grado dove il tasso alunni-classi
pari a 22,40 è tra i più alti della Sicilia. Il segretario provinciale
Snals ribadisce ancora una volta che il notevole taglio degli
organici ha prodotto classi numerose in alcuni istituti, e, cosa
ancor più grave, ha impedito a parecchi alunni diversamente
abili di avere il docente di sostegno.
Altre proteste sono in programma per i prossimi giorni, ma
la Gelmini continua imperterrita a difendere i suoi «tagli» e la
sua riforma, malgrado le critiche che provengono da tutti i settori.
Sarebbe auspicabile un atteggiamento di maggiore apertura.
Anche a Catania buona parte degli operatori scolastici
continuano a contestare l’eventuale bocciatura nelle scuole
primarie e secondarie di primo grado con un solo 5, sul maestro
unico, sui tagli del personale e sull’accorpamento di scuole
con un numero di alunni inferiore a 500. «Ciò - rileva il deputato
regionale Giovanni Barbagallo del Pd, comporterebbe
in Sicilia il rischio di chiusura per 506 istituti. Siamo, quindi, allo
smantellamento della rete scolastica nel territorio siciliano».
MARIO CASTRO (da
www.lasicilia.it)