PIANO PROGRAMMATICO SULLA SCUOLA: QUEL CHE IL DOCUMENTO NON DICE
Data: Luned́, 29 settembre 2008 ore 09:51:57 CEST
Argomento: Comunicati


Piano programmatico/1:
 un parto con sorpresa.

da  TuttoscuolaNews,  N. 361, 29 settembre 2008
Era atteso da settimane. I sindacati erano certi di riceverne una copia già nell’incontro con il ministro Gelmini del 19 settembre, ma si erano dovuti accontentare della proiezione di alcune slides e di un comunicato stampa del ministero. Il piano programmatico del Miur “di concerto con il Ministro dell’economia” previsto dall’art. 64 della legge n.133/2008, finalizzato alla “razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili”, ha visto la luce solo il 25 settembre scorso.
Ed è stata subito polemica. Sindacati e opposizione lo hanno attaccato duramente, e un alone di sconcerto ha circondato anche tra i media il documento diffuso da viale Trastevere.
Quali i  contenuti del piano? Intanto sono confermati quelli anticipati da Tuttoscuola il 15 settembre (v. TuttoscuolaFOCUS n. 253/359) ad eccezione dell’abbreviazione del percorso d’istruzione dai 13 anni attuali a 12, progetto sul quale il governo ha evidentemente voluto prendere una pausa di riflessione cancellandolo dalla bozza del piano.
Viceversa, rispetto alle linee del piano sintetizzate nel comunicato dell’ufficio stampa del Miur del 19 settembre scorso, nel testo non si parla di estensione dell’inglese e della matematica nei licei classici, né di corsi di italiano per stranieri.
Confermati invece, e non potrebbe essere diversamente, i tagli di organico (131.841 fino al 2011, di cui 22.000 già previsti dalla Finanziaria Prodi del 2008) e il reinvestimento (a partire dal 2010) del 30% delle economie per lo sviluppo della carriera del personale, previsti dalla legge 133. La manovra corrisponde a una riduzione del 13% dell’organico attuale, ed è particolarmente forte nel 2009 (-57.271 posti tra docenti e personale ATA, una sforbiciata pari al 6% del totale).
 

Piano programmatico/2:
 quel che il documento non dice.

da  TuttoscuolaNews,  N. 361, 29 settembre 2008
Il piano programmatico presenta alcuni punti di indubbia debolezza. Sarà a questo punto importante verificare se essi verranno superati, o almeno attenuati, nei regolamenti di attuazione che, secondo fonti sindacali, sono in fase di avanzata definizione presso il ministero. Il ministro Gelmini nelle ultime settimane si è sforzata di rassicurare l’opinione pubblica e non solo sulle molte preoccupazioni che circolavano sulla stampa e nelle scuole. Dal tempo pieno (“lo incrementerò”) alle scuole di montagna (“non saranno toccate”), al sostegno (“sarà garantito”). Se questi sono i propositi, perché non scriverli a chiare lettere nel piano, alimentando invece, ai limiti dell’autolesionismo, certi dubbi? Misteri della politica. Destano perplessità, inoltre, alcuni rinvii normativi del documento che come minimo si possono definire poco accorti.
Infine quando giovedì scorso il piano programmatico, condiviso dal ministero dell’Economia, è stato consegnato, i sindacati hanno rilevato che diverse parti non corrispondevano non solo alle bozze che sono circolate ufficiosamente nei giorni precedenti, ma, in parte, neanche alle slides di presentazione dell’incontro dello scorso 19 settembre. La sorpresa però non è questa, perché le bozze, migliori o peggiori che siano, non fanno testo rispetto ad un documento ufficiale. Sono cronaca e basta.
Vediamo allora in dettaglio alcuni aspetti del piano che non convincono, con l’auspicio che siano oggetto di un ulteriore approfondimento e revisione nei regolamenti attuativi.







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-12273.html