28.09.2008. Dalle
bocciature «precoci» al sostegno: ecco i punti controversi della riforma
Dalle prime indiscrezioni, una valanga di critiche si è abbattuta sulla
riforma del sistema dell’istruzione messa a punto dal ministro Gelmini. Ecco i punti più contestati:
BOCCIATI ALLE ELEMENTARI - È numeroso il fronte del no al decreto Gelmini, in particolare sulla possibilità di bocciare alle elementari e
alle medie anche con un solo 5.
TAGLI AL PERSONALE. Prevista dalla Finanziaria, la riduzione del
personale della scuola è stata confermata nel piano Gelmini: circa
87.000 insegnanti e 44.000 tra ausiliari, tecnici e amministrativi
spariranno in un triennio. «E i tagli al personale provocati dalle pieghe
del piano - dice la Flc-Cgil - arriveranno a 200 mila in tre anni».
MAESTRO UNICO. Non piace a tanti. Il Cesp, Centro studi per la scuola
pubblica, ha già raccolto 10 mila firme per dire «no» a questo revival e
il Pd si sta mobilitando per fermare l’abolizione del team di
insegnanti alla scuola elementare, fiore all’occhiello, anche a
guardare le classifiche internazionali, del nostro sistema d’istruzione.
TEMPO PIENO. I sindacati, nonostante le rassicurazioni del ministro
continuano a pensare che verrà smantellato.
A RISCHIO PICCOLE SCUOLE. Attualmente circa 700 istituzioni
scolastiche autonome hanno una popolazione scolastica inferiore ai
minimi previsti dalla fascia in deroga (meno di 300 alunni). Da qui i
timori di possibili chiusure.
INSEGNANTI DI SOSTEGNO. Il sostegno non verrà toccato - ha
assicurato il ministro Gelmini - ma i dubbi restano. «Purtroppo siamo
di fronte - ha dichiarato l’Uici - a una riduzione delle ore di sostegno
molto più drastica rispetto agli altri anni».
(da www.lasicilia.it)
ROMA.
27.09.2008. Si riscalda il clima intorno alla
scuola, con le due diverse mobilitazioni
del partito democratico e dei Cobas e con
le polemiche sul decreto «Gelmini», in
particolare sull’articolo 3 (comma 3) del
decreto 137 e sulla possibilità di bocciare
alle elementari e alle medie anche con un
solo 5. Ma sono tante le iniziative anche
spontanee contro la «riforma Gelmini»,
come le firme raccolte a Trieste dal comitato
contro il maestro unico.
Intanto, il ministro dell’Istruzione ha
iniziato un suo tour tra le scuole d’Italia,
iniziando da un istituto tecnico «simbolo»,
quello di Scampia a Napoli, che tanto ha
fatto contro il degrado del quartiere.
MOBILITAZIONE DEL PD.
In attesa che Walter Veltroni
presenti lunedì le proposte
del Pd per «riqualificare la
scuola», esponenti democratici
hanno manifestato ieri
in varie città d’Italia con volantinaggi
e sit in. In particolare,
l’ex ministro Giuseppe
Fioroni è andato a Milano, i
ministri «ombra» Vittoria
Franco e Maria Pia Garavaglia
rispettivamente a Firenze
e Roma. Contestati i «tagli per 8 miliardi,
100 mila insegnanti in meno, il ritorno
al maestro unico, la riduzione del tempo
pieno, la chiusura di 4 mila scuole».
POLEMICA SULLE BOCCIATURE ALLE ELEMENTARI.
Proprio a Roma, Garavaglia ha
definito «scandaloso» l’articolo 3 comma
3 del decreto 137: «Basta una materia in
cui non si raggiunge il 6 per essere bocciati
alle elementari e alle medie». Pronta la
replica di viale Trastevere: «Sono destituite
di fondamento le notizie di stampa secondo
cui con una sola insufficienza d’ora
in poi gli alunni delle scuole primarie
(elementari) e secondarie di primo grado
(medie) verranno bocciati. La decisione finale
spetta al consiglio di classe».
MIGLIAIA IN PIAZZA CON I COBAS. Decine
di migliaia di docenti, Ata, genitori,
studenti e cittadini sono scesi per strada
con i Cobas «intenzionati a difendere e
migliorare la scuola pubblica». A Roma, sit
in davanti al ministero. Oggi ancora mobilitazione
per fissare le linee della piattaforma
e delle prossime mobilitazioni
dei precari che culmineranno con
lo sciopero generale della scuola
del 17 ottobre.
IN CAMPO ANCHE DI PIETRO. Anche
l’Italia dei Valori si mobilita contro
il piano Gelmini, con Antonio Di Pietro
che martedì presenterà le sue «controproposte
» insieme con gli Unicobas.
OGGI MOBILITAZIONE DI UNIONE DEGLI
STUDENTI E CGIL. «Ci mobiliteremo anche
il 10 ottobre per contrastare il suo piano
criminale, che vuole distruggere la scuola
pubblica privando milioni di studenti
del diritto a un’istruzione di qualità». I
sindacati, intanto, stanno valutando
quando indire uno sciopero generale.
POLEMICHE DALL’OPPOSIZIONE. Dura
la maggioranza e compatta nel difendere
il ministro: «Più il Pd attacca la Gelmini,
peraltro con argomenti per metà falsi e
per metà politicamente debolissimi, più
Veltroni fa autogol nel Paese – ha affermato
Capezzone, portavoce di Forza Italia –.
È un altro grave errore del Pd, che agita
una ristretta curva di facinorosi, ma perde
di vista ragioni e sentimenti della grande
maggioranza delle famiglie italiane».
IL TOUR DELLA GELMINI PARTE DA
SCAMPIA. Intanto il ministro Gelmini ha
intrapreso un tour nelle scuole italiane,
per «conoscere in prima persona il sistema
scolastico e aiutare gli istituti a risolvere
i problemi. E, soprattutto, voglio conoscere
da vicino le molte realtà eccellenti
che possiamo vantare». E l’inizio è stata
una visita improvvisa a Scampia, all’Istituto
tecnico Ferraris, in una delle zone difficili
di Napoli, per ringraziare la scuola di
quello che ha fatto per aiutare i giovani a
combattere il degrado.
UNIVERSITÀ. Anche gli atenei italiani si
stanno «scaldando» in attesa del piano Gelmini sull’università, ancora in fase di
elaborazione.
GIANCARLO COLOGGI (da www.lasicilia.it)