E se tutti i docenti tutti non entrassero in classe un giorno stabilito?
Data: Sabato, 27 settembre 2008 ore 19:54:36 CEST
Argomento: Opinioni


Colgo spunto da una riflessione di un insegnante: se tutti i docenti tutti, di fronte a questi tagli unilaterali del Miur, scendessero in piazza o non entrassero in classe, non è possibile che ci fosse un ripensamento? E non solo. Ma se tutti i docenti e gli Ata,  come hanno fatto i lavoratori dell’Alitalia, prendessero un giorno di malattia non si capirebbe bene che il malessere è insopportabile? Ma la richiesta del mondo della scuola dovrebbe essere precisa: riformare la scuola come si conviene a un paese civile non già per esigenze di cassa. Una riforma condivisa e forte per garantire il futuro dei ragazzi e la dignità professionale dei maestri, nel senso proprio di Magister. Una riforma per dare vigore alla istruzione in vista degli scombussolamenti che la globalizzazione annuncia. Sarebbe straordinario e farebbe finalmente capire che i docenti sanno usare la cultura anche per dare indicazioni e prospettive, per affermare principi etici e di democrazia, esempi di partecipazione e di libertà.

Dice il collega (da Docentinclasse): Così è, sempre che il sole ci appaia ancora giallo e il cielo ancora azzurro. Sempre che il linguaggio che usiamo è ancora connotativo della realtà, così come ci appare.
Chissà che questo ulteriore colpo al cerchio e alla botte insieme non provochi, infine, un travaso di vino, una presa di coscienza (di classe? si può ancora dire?) da parte dei docenti italiani. Siamo noi che mandiamo avanti la baracca, non dimentichiamocelo. Noi abbiamo un potere enorme. Potremmo iniziare ad usarlo. Basterebbe riscoprire il senso dello stare insieme, dell'essere comunità, uomini e donne tra gli uomini e le donne. Nessun sindacato parla di sciopero? Si può ancora dire "sciopero"? Oppure diamoci tutti ammalati per un giorno, come fece il personale dell'alitalia qualche tempo fa.

PASQUALE ALMIRANTE







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