ED. CIVICA A SCUOLA: INSEGNANTI, VEDETEVELA VOI!
Data: Sabato, 27 settembre 2008 ore 16:48:08 CEST
Argomento: Opinioni


ED. CIVICA A SCUOLA: INSEGNANTI, VEDETEVELA VOI!


Dunque la scuola italiana sta per essere investita da un forte vento di novità. Ben venga, ci voleva proprio. Ma il problema di fondo non è la novità. Il problema, non abbiamo paura di sembrare volgari, sono i soldi.
Perché la scuola italiana per cambiare e migliorarsi, oltre che evitare gli sprechi, ha bisogno di investimenti. Reali, concreti, non solo sbandierati e osannati.
Parliamo perciò dell’ed.civica nella scuola. Al Ministero se la pensano e fanno un ragionamento niente male: manca ai ragazzi il senso civico, per questo aggrediscono, sporcano, insultano a tutto spiano. Ci vuole una materia che insegni loro in modo specifico la dimensione dell’uomo e del cittadino. Ma c’è già: è la famosa ed.civica, abbinata maluguratamente alla storia. Malauguratamente perché la storia è una materia grossa quanto una casa, quindi si succhia inevitabilmente tutte le ore e come fai a svolgere un programma mastodontico, includendo per giunta l’ed.civica?
E così negli anni la materia di nome è sempre esistita, ma di fatto no, se non per qualche raro accenno. Non c’è tempo, non si può.
Ma stavolta è la volta buona, l’ed.civica assurgerà a materia principe dell’istruzione italiana…Sicuro?
L’altra mattina a Radiocity è stato intervistato il prof. Luciano Corradini, ordinario di pedagogia a Roma 3 , presidente del gruppo di lavoro ministeriale della commissione per reintrodurre l’ed.civica. E c’è stato da ridere, o da sorridere o da piangere a seconda dei punti di vista. Il professore esordisce con enfasi, parlando di 33 ore annue di Cittadinanza e costituzione, due parole dense di significato. Davvero, davvero. Fitte di significato.
L’intervistatore logicamente, sapendo dell’esistenza già dell’ed.civica, chiede un po’ maliziosamente: “Cosa cambia rispetto a una volta?”  E qui giù un diluvio di belle parole: è necessaria per inserirsi costruttivamente nella società, sono valori che non si lasciano rinchiudere in una sola disciplina. E infine la frase chiave: bisogna dare dignità di disciplina all’ed.civica, rivalutarla.
Certo, certo, professore. Come? Con ore in più, insegnanti in più, soldi in più? Qui Corradini sembra un po’ in imbarazzo e risponde stentatamente  che non ci saranno nuovi insegnanti, sarà inserita nella storia. Nella storia? Come, il ministero tende a tagliare le ore, la tendenza è quella di diminuire le ore…ma si deve insegnare ugualmente l’ed.civica, sottraendo quel già esiguo tempo all’insegnamento della storia?
Insomma ci sarà un’ora in più o no? No. No. No. Però, riprende il professore, mentre l’intervistatore resta basito, tutti ritengono che in qualche modo debba entrare nella scuola italiana.  Finalmente dopo 50 anni diventerà una disciplina.
Anzi, malgrado non ci siano soldi, partirà addirittura da questo anno scolastico, con due belle circolari di prossima emanazione. Sarà una disciplina autonoma dotata di un orario e di un voto distinto.  Anzi ingloberà ed.sessuale ed ed.stradale…bisogni emergenze  e valori dei giovani di oggi.
Poi la ciliegina sulla torta, per la quale gli insegnanti dovranno fare appello a tutte le loro risorse: la Costituzione è un menu ipertestuale sul quale cliccare…clicca qui, clicca lì, usciranno sempr enuovi spunti e sempre nuove idee. Senza soldi, senza ore in più, in 33 ore affidate all’insegnante di storia.
Infine Corradini conclude con una strana frase, come dire oltre al danno la beffa: l’insegnante di storia si dovrebbe sentire onorato…Avete sentito, cari docenti di storia? Sentitevi onorati, ma molto onorati. E buon lavoro. Buona educazione civica a tutti.




SILVANA LA PORTA

Eccovi la puntata di radiocity, andate oltre la metà, vicino alla fine della puntata







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