MINACCIARE IL LICENZIAMENTO AI PRECARI DELLA SCUOLA...NON E' REATO?
Data: Venerd́, 26 settembre 2008 ore 16:16:20 CEST
Argomento: Opinioni


  MINACCIARE IL LICENZIAMENTO NON E’ REATO?
 
   Che l’Italia sia il paese dei paradossi, è risaputo da tempo…e certo di paradossi ultimamente se ne sono visti tanti, soprattutto nella scuola. Ma l’ultimo, di qualche giorno fa, riguardante la vicenda del professore che è stato condannato dalla Corte Suprema per aver minacciato la bocciatura (con l’accusa di “minaccia aggravata”), beh questo LI HA SUPERATI PROPRIO TUTTI!!!!
   Ma come mai lei, caro professore, si permette di minacciare la bocciatura con un “atteggiamento idoneo ad ingenerare forti timori, incidendo sulla libertà morale degli allievi”? Come fa ad inveire contro dei poveri ragazzi già stressati dalla fatica quotidiana dello studio, dei troppi compiti per casa (privati per un pomeriggio, o due, della play-station o del cellulare, dovendo studiare per l’interrogazione), a lanciare minacce “idonee ad ingenerare comunque un timore nei soggetti passivi”? Non lo sa che così lei turba l’equilibrio psicologico, infrange la sfera emozionale, di questi poveri fanciulli già così fragili e indeboliti dalle mille sfide che la società manda ai giorni d’oggi?... (vedi Veline…, Grande Fratello…, Amici…ecc …) Poverini!!
    Certo oggi è molto più importante dare risalto a queste clamorose sentenze di poveri professori di provincia, che non quelle riguardanti magari le alte cariche dello stato responsabili di reati molto, ma molto più gravi, ma già abilmente insabbiate da una giustizia-politica di parte che preferisce prendere sempre le difese del più forte...
   Tanto oggi va di moda parlare male degli insegnanti…E allora diamogli sotto con gli insulti, facendo credere all’opinione pubblica che i docenti sono sempre più fannulloni, sempre più impreparati (soprattutto al sud), sempre più violenti, drogati, pedofili e perversi…(ho dimenticato qualcosa?...Ah, sì….di sinistra).
 
Ma cosa ne pensano gli insegnanti di tutto questo?
 
   Cosa hanno da dire gli oltre duecentomila precari sulle MINACCE DEL GOVERNO di operare tagli nella scuola nel prossimo triennio (109.341 Docenti e 47.500 ATA)?.
   Le parole del ministro Gelmini e i provvedimenti del ministro Tremonti, non hanno forse anch’esse un tono tale da ingenerare forti timori, incidendo sulla libertà morale degli attuali insegnanti precari (e non)? Tuttavia costoro non prospettano pericoli di bocciatura,  non ingenerano timori, ma ancor peggio danno la certezza di sicuro licenziamento per centinaia di migliaia di precari che fino ad oggi, se pur con mille difficoltà e ostacoli di ogni genere, vittime di vessazioni politiche, giuridiche, fiscali ecc.., hanno reso per una manciata di spiccioli un utile servizio allo Stato, lavorando per decine di anni senza mai nemmeno lamentarsi.
   Se una studentessa Vicentina l’ha spuntata contro il suo professore, con una sentenza di condanna nella quale si legge che “la ingiusta prospettazione di una bocciatura rappresenta una delle peggiori evenienze” suppongo che a maggior ragione tutti i precari della scuola dovrebbero averla vinta contro “una ingiusta prospettazione di licenziamento”, giacchè la bocciatura dà comunque la possibilità di ripetere l’anno, il licenziamento non offre certo tale prospettiva!
   Costretti il più delle volte a sostenere enormi spese di vitto e alloggio fuori sede, distanti centinaia di chilometri dalle proprie abitazioni e dalla propria famiglia, i precari della scuola hanno lavorato con uno stipendio che è meno della metà di quello percepito da un pilota dell’Alitalia…(inoltre loro non pagano il carburante) e gli esuberi nella scuola non si limitano purtroppo ai 3.000 o 4.000 dell’Alitalia.
   Esiste una CAI disposta a rilevare l’azienda scuola?... La risposta è No! Perché la scuola non ha più le-ali, qualcuno gliele ha tagliate!
   Noi non abbiamo nemmeno questa possibilità… Anche i sindacati (TUTTI o quasi) si sono dimenticati di noi…
 
   Noi precari purtroppo non viaggiamo sugli aerei, ma piuttosto sui barconi in alto mare, alla ricerca disperata di un approdo in terra ferma, sperando che il barcone non si rovesci…Però questa stessa speranza sta per spegnersi e noi con essa…perché il mare è già in tempesta!!!
          
Giovanni Lanaia






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