Muoia Sansone con tutti i filistei
Data: Marted́, 23 settembre 2008 ore 16:35:47 CEST
Argomento: Opinioni


La storia è destinata a ripetersi? Ci sono le condizioni per far desistere la Gelmini-Sansone dinanzi al ricostituirsi del fronte filisteo? Sono a serio rischio i 200 giorni di lezione, gli scrutini e le attività aggiuntive.
Si comincia sabato prossimo con i cortei gridati per le strade a un’opinione pubblica perplessa che ha dato però al socialista Brunetta un consenso del 90% sui fannulloni; e tutti i sabati rischieranno di saltare in una specie di settimana corta forzosa.
La Gelmini più che a Sansone pare somigli a Mazinga; abbia cioè il cuore d’acciaio e non si faccia commuovere più di tanto dalle suppliche e invettive dei precari e di quanti tenteranno di mettere a ferro e fuoco la macchina elefantiaca ministeriale.
Ma la Gelmini, a sentire “Porta a Porta”, veleggia su consensi di opinione pubblica all’80%; su tutto; sulla condotta, sui grembiulini, sui voti, sul premio di produzione di 7.000 euro ai docenti, sul maestro prevalente (si perché non si tratta del maestro unico!). Sondaggi favorevoli che Berlinguer, Fioroni e Moratti non hanno mai avuto!
Tra scioperi annunziati, occupazioni e funerali ripetuti, barricate e quant’altro la fervida fantasia dei contestatori saprà inventarsi, il piano annunciato di razionalizzazione procede nel rispetto dei tempi previsti dal decreto 133.
Anzi la Gelmini ha esposto la sua “dottrina” e detto a TUTTOSCUOLA che una volta ridimensionato il corpo docente a 600.000 docenti ci sarà l’opportunità di dare i premi di produzione sino a 7.000 euro pro capite.
Tutta l’opinione pubblica e i media hanno ormai maturato la convinzione della falsità dell’equazione più quantità = più qualità, sostenuta dal fronte sindacale.
Anzi! Così come è chiaro che il sostegno è basato sulla qualità e non sulla quantità degli operatori.
Tutte le cose scritte in questo piano son cose ben note sin dai tempi di Berlinguer e reiterati da tutti i ministri De Mauro, Moratti, Fioroni, che però non sono mai riusciti a renderle pienamente esecutive; perché non è una riforma, é appunto un piano di razionalizzazione e di buon senso per eliminare gli sprechi e le inefficienze del baraccone.
Se analizziamo tutte le finanziarie dal 1998 in poi e leggiamo le relazioni tecniche allegate a firma di tutti i ministri del tesoro troveremo scritte sempre le stesse cose.
Solo che poi dopo essere state legiferate, le finanziarie sono state azzerate nella fase applicativa dal complesso burocratico-sindacale che con interessi congiunti le ha sterilizzate.
Potremmo citare le pagine delle ultime 10 finanziarie dove sono scritte in fotocopie le stesse cose prelevate dai rapporti OCSE degli ultimi dieci anni e puntualmente contenute nei libri bianchi sulla scuola e in particolare nell’ultimo di Fioroni.
Non c’entra niente la sinistra e la destra; c’entra solo il buon senso e la volontà di applicare correttivi al sistema che non produrranno nessuna lettera di licenziamento e nessun sconvolgimento se non la impossibilità di rinnovare i contratti temporanei .
La differenza sta proprio qui; la Gelmini è il primo ministro della Pubblica Istruzione che ha avuto il coraggio di non illudere più chi confidava nella scuola come a uno stipendificio e a un serbatoio di una cassa integrazione finalizzata ad alleviare il peso della disoccupazione nel meridione. Non si può ripercorrere nella scuola il metodo “ Alitalia”, di contrastare tutti i piani di risanamento, perché allora si corre il rischio di bancarotta educativa.
Come si fa a mettere, in controtendenza, a libro paga del Tesoro duecentomila precari senza far saltare i conti ?
E chi lo dice a Tremonti?
Gli altri ministri non se la sono sentiti, dopo aver fatto approvare in parlamento, sempre in accoppiata con i ministri del tesoro (ricordate Padoa Schioppa e Fioroni quanti insulti si sono beccati?), di andare fino in fondo.
La Gelmini ha detto quella verità banale che urta i sindacati e cioè che per il futuro le graduatorie ad esaurimento non saranno più la preoccupazione principale di viale transterevere, bensì gli apprendimenti degli studenti saranno l’obiettivo principale del ministro.
Le scuole autonome hanno come mission quella del successo formativo e hanno il dovere di guardare senza prevenzione ideologica all’attività istituzionale del ministro sapendo che la scuola è il terreno su cui si costruisce il futuro delle nuove generazioni e per questo valutiamo nel merito delle cose.
E le cose di cui si tratta sono:
- Aumentano le Sezioni primavera: 30 milioni di euro per il 2008-2009, 50 milioni nel 2009-2010
- Docente prevalente nella primaria più l'insegnante di inglese. Non si tratta tecnicamente di ritorno al maestro unico bensì di una riproposizione del modello Moratti con conservazione e aumento del Tempo pieno
- Estensione degli istituti comprensivi una scelta positiva proposta sin dai tempi di Berlinguer.
- Riduzione delle ore di lezione dei tecnici e professionali da 36 a 32. Anche questa una scelta già in passato riproposta da tutti gli altri ministri e suggerita dal confronto con l’Europa. Nei Licei classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane l’orario passa da 33 a 30.
- Gli istituti tecnici e professionali passeranno a 32 ore settimanali (dalle attuali 36 in media) come già suggerito dalla commissione ministeriale De Toni nominata appositamente dall'ex ministro Fioroni. Di fatto in nessun istituto tecnico da parecchi anni si svolgono le ore intere bensì si è proceduto a generalizzare riduzioni di un orario insopportabile per gli apprendimenti degli studenti. - Riduzione degli attuali 900 indirizzi di studio nella secondaria superiore. Una assurdità che è cresciuta nei tempi in cui per aggirare l’ostacolo della irriformabilità della scuola si inventavano progetti assistiti in quantità industriale.
- Eliminazioni delle duplicazioni tra tecnici e professionali. Qui ancora bisogna capire come ci si muoverà
- Accorpamento di classi di concorso. Anche questa è stata materia che era stata riposta nei cassetti e ora viene riproposta per eliminare inefficienze e sprechi.
- Gli insegnanti di sostegno che si occupano degli alunni diversamente abili vengono confermati.
- Piano di dimensionamento e razionalizzazione degli istituti per come denunciato dal dossier di tuttoscuola
- Tornano gli anticipi nella scuola dell'infanzia: il bambino potrà essere iscritto a 2 anni e mezzo.







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