Per la qualità. Tagliare soltanto i rami secchi.
Data: Domenica, 21 settembre 2008 ore 21:57:51 CEST
Argomento: Rassegna stampa


dal sito La Sicilia del 21.9.2008

Sergio Sciacca
I numeri sono democratici, ma non sono sempre indicativi. 20mila posti di lavoro rabberciati possono essere meno produttivi di mille ben organizzati. Oltre la logica strettamente quantitativa che ha determinato parecchie scelte politiche ed economiche del passato si sta, faticosamente, facendo largo quella qualitativa che non sempre va d'accordo con la prima. Se ne accorgono adesso quanti hanno impiantato sistemi pletorici fondati solo sui numeri e sulle loro scialbe proiezioni.
Anche nella scuola bisogna sfoltire. E che ci sia questa necessità è testimoniato dalle lamentele che continuamente si ascoltano tra quanti hanno a che fare con docenti di vario ordine e grado: "Il cattedratico X non parla mai con i suoi laureandi"; "Il prof. Y non riesce assolutamente a condurre un qualsiasi dialogo scolastico con i suoi liceali e nell'impossibilità di rimuoverlo il preside consiglia ai familiari di trasferire i propri figli in altra classe"; "La maestra Z è talmente incapace che minaccia i propri alunni di terza elementare di chiamare la polizia se non se ne stanno buoni". E' una manciata delle lagnanze che ho raccolto in pochissimi minuti in tre dialoghi casuali con studenti e genitori del nostro sistema dell'Istruzione.
E' giustissimo preoccuparsi dei tagli indiscriminati ai bilanci al sistema scolastico, ma facendo distinzione tra quelli dannosi e quelli sacrosanti. Se i tre docenti che abbiamo indicato come XYZ (ma esistono e potremmo dare il nome degli informatori) fossero rimossi anche domani dal libro paga del pubblico (e cioè smettessero di gravare sulle tasche del contribuente) si lamenterebbero solo loro tre e le loro tre famiglie, ma trarrebbero un sospiro di sollievo non meno di un centinaio di studenti per anno (e di rispettive famiglie).
Quindi quando l'onorevole Leanza che è personalità meritoria degli studi e della cultura, si dichiara allarmato per i ventilati tagli annunciati dalla Gelmini e promette assieme al Movimento per l'Autonomia di cui fa parte, di far sentire alla ministra le preoccupazioni per le ricadute negative che quei tagli potrebbero avere sull'istruzione e l'economia meridionali, merita sostegno, ma sub condicione: sarebbe una sciagura che venissero rimossi indiscriminatamente i più giovani (che generalmente sono tra i più motivati ed entusiasti del proprio lavoro) e venissero lasciati quelli che impestano le nostre aule dando esempio di assenteismo, di torpore mentale, di incapacità didattica. E' necessario alleggerire i ruoli? Cominciate da quelli che si "ammalano" ufficialmente e se ne vanno in vacanza (volete il nome di qualcuno che era su una spiaggia australiana infischiandosene degli impegni scolastici?), sfrondate il sistema istruzione da quanti ai minimi gradi e ai sommi lo sfruttano per farsi i fatti propri.
Come? Certo non istituendo commissioni, selezioni e quiz attitudinali che non sono riusciti a bloccarli prima dell'assunzione, ma ascoltando e soppesando le osservazioni degli studenti o dei familiari che per tradizione restano inascoltate e ricordando che anche i docenti non sono numeri intercambiabili a piacimento, ma persone, dalle qualità diversissime.







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