Ancora su Darwin e Disegno Intelligente
Data: Domenica, 21 settembre 2008 ore 00:00:00 CEST
Argomento: Associazioni


Non dubito della scientificità della teoria di Darwin (cioè del neo-darwinismo) ma piuttosto della sua ‘qualità scientifica’ e soprattutto della sua correttezza.
Se è infatti evidente che la teoria dell’evoluzione non è paragonabile per chiarezza, eleganza e potere esplicativo a teorie come la fisica newtoniana (che sono quelle che, per queste loro caratteristiche, hanno decretato il trionfo della scienza moderna) è però diffusa l’idea che la teoria dell’evoluzione sia ormai ‘dimostrata’. Premesso che quando parlo di teoria dell’evoluzione la intendo nella sua concezione naturalistica, cioè basata solo su mutazioni casuali e selezione naturale, contrapposta in particolare alla teoria del ‘Disegno Intelligente’, e quindi non dubito della realtà dell’evoluzione ma solo della sua natura completamente naturalistica, non riesco a capire come si possa considerare tale teoria ‘un fatto’ e non solo un’ipotesi.
Per sventura di alcuni studenti universitari, lo scorso anno mi sono trovato a impartire loro alcune lezioni di Teoria dei Fenomeni Aleatori, quindi per ‘deformazione professionale’ nel considerare un evento casuale (cioè dovuto in ultima analisi ad eventi casuali, in questo caso alcune mutazioni o ricombinazioni genetiche), quale evidentemente sarebbe la mia stessa esistenza se la teoria dell’evoluzione fosse corretta, mi chiedo innanzitutto quale sia la probabilità di questo evento.
Mi rendo conto del fatto che una stima accurata di tale probabilità è impensabile, ma da ingegnere sono abituato a considerare dei bound, più o meno precisi, quando una stima esatta non è possibile. In questo caso non vedo come potrei considerare ‘buona’ una teoria scientifica che non sia in grado di stimare la probabilità ‘a priori’ di un evento che so essere avvenuto come maggiore di un valore corrispondente a un’impossibilità statistica. Confesso la mia grande ignoranza della biologia evoluzionistica ma ho un certo interesse per queste tematiche e non conosco stime di questo tipo, quindi non posso che considerare l’attuale teoria dell’evoluzione quantomeno troppo vaga, se non del tutto falsa.
D’altra parte, il fatto che una teoria scientifica non sia in grado di spiegare tutto non giustifica il ricorso a un Dio ‘tappabuchi’, e non implica che domani o fra un secolo qualcuno non rivoluzioni la nostra conoscenza della biologia evoluzionistica così come Newton fece con la fisica, spiegando mirabilmente cose che sembravano inspiegabili. Tantomeno implica però che questo succederà, e potrebbe anche esserci qualcuno che invece dimostrerà che la teoria dell’evoluzione basata solo su mutazioni casuali e selezione naturale non è sufficiente per spiegare la complessità della biosfera. Sempre nella mia grande ignoranza della biologia questa seconda ipotesi mi sembra quasi certa, anche se molto difficile da dimostrare, un po’ come il fatto che ogni intero pari maggiore di due si può esprimere come la somma di due numeri primi.

Mario Poggioni, Perugia

Da Il Foglio







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