Pronti a far ricorso alla magistratura i docenti precari rimasti senza incarico
Data: Sabato, 20 settembre 2008 ore 09:08:39 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I docenti precari che fino ad oggi non hanno riavuto la nomina vorrebbero rivolgersi ad un legale.

Vi sarebbe infatti un movimento di docenti rimasti senza lavoro anche a livello regionale, che avrebbero interpellato in merito il legale che ha vinto «l’annosa battaglia» sul punteggio attribuito ai docenti che hanno prestato servizio in scuole ubicate nei paesi di montagna, ottenendo la doppia valutazione del servizio. Ovviamente, se la notizia risultasse veritiera sapremo presto su quali basi verrebbe impostato il ricorso. Pare che vi sia una sentenza la quale dice che il personale della Pubblica Amministrazione dopo tre anni di precariato debba essere immesso nei ruoli, naturalmente, qualora vi fosse, non sappiamo se detta sentenza sia applicabile per il personale precario della scuola.

Intanto, almeno fino ad ieri non sono emerse novità su altri posti di sostegno, il direttore generale Di Stefano fa sempre pressioni presso il Ministero asserendo che in Sicilia molti alunni sono rimasti senza docente di sostegno, addirittura, come abbiamo pubblicato, sono pervenute ben 460 richieste con diagnosi funzionale accettata, per cui la motivazione portata avanti dal Direttore generale di avere altri posti è ben consistente. Ma, i precari, oltre all’azione del dott. Di Stefano, sperano sempre in un intervento dei politici.

Intanto, il segretario provinciale della Flc-Cgil Fasciana conferma che la mobilitazione degli operatori scolatici continua, addirittura per tutto il mese di ottobre verranno organizzate assemblee in tutte le scuole, saranno coinvolti i consigli comunale e provinciali trattandosi, dice Fasciana, di un problema di natura sociale.

Da parte sua il segretario dello Snals Tempera rileva che "la ricerca di possibili economie non deve intaccare né la qualità del servizio né la necessaria tutela del personale che si realizza con una sostanziale tenuta degli organici. Tutte le manifestazioni, compresa quella davanti alla Direzione scolastica regionale di Palermo, che la scuola militante sta portando avanti mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica e a convincere il Governo che la scuola è un bene sociale della comunità civile e,come tale, non può essere considerata il luogo dove reperire le risorse finanziarie con i tagli sotto veste di riforme. La scuola statale ha urgente necessità di investimenti".

Comunque, i docenti precari «a spasso» finora hanno sentito «bei discorsi di natura pedagogica e sociale sul ruolo dell’insegnate di sostegno per l’inserimento dell’alunno diversamente abile, promesse a destra ed a manca», ma la cosa certa è che fino adesso sono senza lavoro.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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