L’armata dei ventimila docenti dispersi
Data: Martedě, 16 settembre 2008 ore 15:21:40 CEST
Argomento: Opinioni


Ventimila insegnanti, perlopiù di ruolo e con anzianità spinta, con presenza anche di dirigenti scolastici, fanno, a prezzi attuali lordi comprensivi di indennità e tasse e contributi previdenziali di 30.000 euro, la bella cifra annua di 600.000.000, diconsi seicentomila euro!
Alt! Ci eravamo dimenticati che per sostituire questi ventimila ce ne vogliono altri 20.000, perché la cattedra non può restare vuota! Quindi la beffa e il danno per l’erario è doppio, cioè 1.200.000.000 diconsi un miliardo e duecentomilioni di euro!
Che bel paese che siamo.
“Tuttoscuola” ha denunciato la settimana scorso gli sprechi incredibili, anche’essi noti a tutti da decenni, e, cosa paradossale, ha trovato il consenso di maggioranza e di opposizione, compreso il segretario della Cisl Scrima, che ha dichiarato che il rapporto era serio e ben fatto.
Peccato che poi nel sito della Cisl si è subito dato da fare per stoppare tutte le misure che “Tuttoscuola” aveva suggerito alla politica per realizzare tagli meno indolori. Siamo ora arrivati al punto che tutti sono d’accordo su quello che dicono i dossier e i rapporti, salvo però a no farne niente!
E magari ora, invece degli scioperi, si organizzano i funerali a scuola dinanzi ai bambini. Una nuova moda creativa. Perché la scuola, questo grande baraccone, questa fabbrica degli ignoranti come la definisce Floris, deve accollarsi questa spesa improduttiva, è uno dei misteri italici, per cui la scuola ha funzionato e funziona ancora come uno stipendificio e una cassa integrazione per manodopera intellettuale al servizio, questa volta, di altre agenzie estranee alla scuola. Nel numero scorso avevamo denunciato la scomparsa di 6,7 miliardi di euro per ore non rese.
Aspettiamo ancora delle smentite, ammesso e non concesso che ci sia qualcuno in condizione di smentire.
Ora la cosa strana è che mai in nessun sito sindacale o di associazioni professionali abbiamo letto, non dico una denuncia, ma neppure un minimo cenno giustificativo di tale benefit.
Magari qualcuno che ci chiarisse la logica o che ci giustificasse tale impiego improprio di docenti, che invece di stare in cattedra a innalzare i livelli di formazione dei nostri studenti se ne stanno, nel caso migliore, dietro qualche scrivania a pensare e scrivere; e saremmo curiosi di sapere che cosa pensano e che cosa scrivono.
Eppure questi 20.000 docenti fantasma fanno media nei rapporti internazionali e servono ad abbassare gli indicatori nazionali, magari a danno dei precari, che invece se la prendono con la politica perché non li vuole sistemare. Perché è impossibile stanare questi dispersi?
Ma perché sono disseminati in tutte le segreterie sindacali e politiche, come consulenti e portaborse a libro paga del Tesoro; e ciò anche se i sindacati scuola incassano regolarmente le tessere degli associati con cui potrebbero pagarsi il personale. Quasi tutti i dirigenti delle associazioni professionali rientrano in questa categoria; così come tutti i distaccati legalmente dagli USR e dagli USP su irresistibile pressione sindacale.
Perché gli accordi decentrati non obbligano i dirigenti USR a distaccare presso gli osservatori o presso i centri studi per l’autonomia o la dispersione, ma ne prevedono solo la possibilità.
Ma chi può resistere a simili profferte? Come se la dispersione scolastica si abbattesse a forza di statistiche e di circolari e tonnellate di carta di studi che nessuno mai leggerà.
Ministro Gelmini abbia il coraggio di fare quello che nessuno dei suoi predecessori ha voluto e potuto fare; un repulisti generale e tutti in cattedra a guadagnarsi lo stipendio.





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