In un clima di contestazioni, di polemiche
e di alcuni docenti scontenti, inizia
l’anno scolastico 2008-2009 per i
173.373 studenti catanesi. Certo, avviare
le lezioni con diversi sit-in, che hanno
l’obiettivo di garantire il diritto allo studio
a molti alunni disabili, con i tanti tagli
che hanno colpito in particolare la
scuola, non era stato previsto non solo
dagli addetti ai lavori ma anche dalle famiglie
degli alunni. Tagli, che hanno penalizzato
molti giovani diversamente
abili, senz’altro più bisognosi di assistenza
della popolazione scolastica catanese.
Si inizierà in un clima di incertezza
con la disoccupazione di precari che
potrebbe aumentare nel prossimo triennio.
Sono infatti diversi i docenti che
per la prima volta, dopo avere girato
tante scuole della provincia, magari distanti
dal loro paese di residenza, svolgendo
un lavoro proficuo per la formazione
degli alunni, quest’anno, come «ricompensa», non hanno riavuto il posto
di lavoro. E’ pur vero che si è in attesa di
altri posti di sostegno, come è altrettanto
vero che almeno fino ad oggi non
si sa quando arriveranno e quanti ne
verranno assegnati nella nostra provincia.
Tagli non solo nel sostegno, ma anche
in altre classi di concorso, soprattutto
nella Media superiore, dove per mancanza
di spazi alcuni dirigenti scolastici
non hanno potuto sdoppiare le classi,
addirittura si è temuto di dover restituire
a Palermo una trentina di posti, poi,
per intervento delle organizzazioni sindacali,
i posti sono stati dirottati nella
scuola secondaria di primo grado.
Nella scuola Media superiore il rapporto
alunni - classe è il più elevato della
Sicilia (22,4), con possibile formazione
di diverse classi con 30 alunni, mentre
si è in attesa della razionalizzazione
della rete scolastica per cui allo stato
attuale vi sono istituti con circa 2000
alunni, ne dovrebbero avere al massimo
900. Ma ad aggravare la situazione è
che i tagli non finiranno quest’anno; le
prospettive non sono per nulla incoraggianti
dal momento che si prevedono
addirittura aumenti nel prossimo triennio
con ulteriore perdita di posti di lavoro
per i precari e un incremento della disoccupazione.
In Sicilia, rileva il segretario
provinciale della Flc-Cgil scuola, Lillo
Fasciana: «La traduzione dei provvedimenti
che il governo con decretazione
d’urgenza ha adottato è sostanziata dai
numeri: 100.000 unità di docenti e
48.000 ata in meno; una vera e propria
mattanza che impoverirà la scuola dequalificandola.
In Sicilia - continua Fasciana
- significa che altri 15.000 posti
saranno tagliati nel prossimo triennio, di
questi almeno 3.550 interesseranno le
scuole della provincia di Catania».
Il segretario provinciale dello Snals,
Giovanni Tempera, ha rilevato che il segretario
regionale del suo sindacato
prof. Michele Romeo ha riunito i segretari
provinciali dello Snals per esprimere
tutta la loro partecipazione al dramma
che il personale docente ed ata sta
vivendo per la drastica caduta occupazionale
determinata dal taglio degli organici,
che vede penalizzata la scuola
catanese Lo Snals condanna la negazione
del diritto allo studio degli alunni disabili;
si impegna a condurre tutte le
azioni politiche e difesa del diritto al lavoro
di quanti, i precari hanno con professionalità
reso servizio alla scuola catanese;
si darà da fare affinchè il personale
già occupato a tempo indeterminato
e determinato non diventi precario a
seguito delle iniziative assunte unilateralmente
dal Governo con la pubblicazione
del decreto legge che prevede anche
il ripristino del maestro unico.
Infine, il segretario del sindacato autonomo
invita gli operatori scolastici a
partecipare al sit - in di mercoledì prossimo
che avrà luogo a Palermo. E’ certo
che le organizzazioni sindacali non si
fermeranno con la manifestazione palermitana,
sono previste infatti assemblee
nelle scuole e successivamente programmeranno
una grande manifestazione
nazionale che, a loro avviso, dovrà
avere sbocco naturale in uno sciopero
nazionale. La scuola etnea quest’anno ha
avuto effetti nefasti a causa della politica
dei tagli, infatti avrà 650 posti in meno
rispetto allo scorso anno scolastico,
241 posti riguardano il sostegno. Il direttore
dell’ufficio scolastico regionale,
dott. Guido Di Stefano, continua a dire
che l’anno scolastico s’inizierà nel migliore
dei modi con gli organici al completo:
«La preoccupazione potrebbe essere
più consistente qualora nei prossimi
anni vi fossero altri tagli».
Un altro
problema per Di Stefano è quello del
personale ata: «La cui esiguità numerica
non potrà garantire tutti i servizi in quegli
istituti con più plessi». Senza dubbio,
pur in un nuovo anno scolastico con
tanti problemi, dobbiamo dare atto al
direttore generale il quale, malgrado i
molti tagli, è assiduamente al lavoro per
assicurare il buon andamento organizzativo
e didattico in tutte le scuole siciliane;
è auspicabile che le richieste avanzate
al Ministero contengano un congruo
numero dei posti di sostegno per
garantire il diritto allo studio agli alunni
diversamente abili.
Da parte sua, l’on.
Lino Leanza, catanese, che ha diretto
l’assessorato regionale alla Pubblica
istruzione, rileva che i tagli: «Sono
senz’altro immotivati. In Sicilia abbiamo
bisogno di investimenti e non di tagli -
fra l’altro, ha rilevato - nell’Isola il tempo
pieno non esiste, per cui le scuole del
Nord non subirebbero alcuna contrazione
di organici. Siamo fortemente impegnati
a contrastare la riforma voluta
dal Ministro della Pubblica Istruzione
che non promette innovazioni autenticamente
positive. Ripeto - conclude
Leanza - abbiamo bisogno di risorse,
per cui contrastiamo ogni tipo di riforma
che farà solo crescere la disoccupazione».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)
I NUMERI
|
ALUNNI |
|
INFANZIA |
25.674 |
1.180 SEZIONI |
PRIMARIA |
11.256 |
2.871 CLASSI |
MEDIA |
40.767 |
1.841 CLASSI |
SUPERIORE |
59.242 |
2.644 CLASSI |