L’anno scolastico parte tra le proteste
Data: Domenica, 14 settembre 2008 ore 23:45:20 CEST
Argomento: Rassegna stampa


In un clima di contestazioni, di polemiche e di alcuni docenti scontenti, inizia l’anno scolastico 2008-2009 per i 173.373 studenti catanesi. Certo, avviare le lezioni con diversi sit-in, che hanno l’obiettivo di garantire il diritto allo studio a molti alunni disabili, con i tanti tagli che hanno colpito in particolare la scuola, non era stato previsto non solo dagli addetti ai lavori ma anche dalle famiglie degli alunni. Tagli, che hanno penalizzato molti giovani diversamente abili, senz’altro più bisognosi di assistenza della popolazione scolastica catanese.

Si inizierà in un clima di incertezza con la disoccupazione di precari che potrebbe aumentare nel prossimo triennio. Sono infatti diversi i docenti che per la prima volta, dopo avere girato tante scuole della provincia, magari distanti dal loro paese di residenza, svolgendo un lavoro proficuo per la formazione degli alunni, quest’anno, come «ricompensa», non hanno riavuto il posto di lavoro. E’ pur vero che si è in attesa di altri posti di sostegno, come è altrettanto vero che almeno fino ad oggi non si sa quando arriveranno e quanti ne verranno assegnati nella nostra provincia.

Tagli non solo nel sostegno, ma anche in altre classi di concorso, soprattutto nella Media superiore, dove per mancanza di spazi alcuni dirigenti scolastici non hanno potuto sdoppiare le classi, addirittura si è temuto di dover restituire a Palermo una trentina di posti, poi, per intervento delle organizzazioni sindacali, i posti sono stati dirottati nella scuola secondaria di primo grado.

Nella scuola Media superiore il rapporto alunni - classe è il più elevato della Sicilia (22,4), con possibile formazione di diverse classi con 30 alunni, mentre si è in attesa della razionalizzazione della rete scolastica per cui allo stato attuale vi sono istituti con circa 2000 alunni, ne dovrebbero avere al massimo 900. Ma ad aggravare la situazione è che i tagli non finiranno quest’anno; le prospettive non sono per nulla incoraggianti dal momento che si prevedono addirittura aumenti nel prossimo triennio con ulteriore perdita di posti di lavoro per i precari e un incremento della disoccupazione.

In Sicilia, rileva il segretario provinciale della Flc-Cgil scuola, Lillo Fasciana: «La traduzione dei provvedimenti che il governo con decretazione d’urgenza ha adottato è sostanziata dai numeri: 100.000 unità di docenti e 48.000 ata in meno; una vera e propria mattanza che impoverirà la scuola dequalificandola.

In Sicilia - continua Fasciana - significa che altri 15.000 posti saranno tagliati nel prossimo triennio, di questi almeno 3.550 interesseranno le scuole della provincia di Catania». Il segretario provinciale dello Snals, Giovanni Tempera, ha rilevato che il segretario regionale del suo sindacato prof. Michele Romeo ha riunito i segretari provinciali dello Snals per esprimere tutta la loro partecipazione al dramma che il personale docente ed ata sta vivendo per la drastica caduta occupazionale determinata dal taglio degli organici, che vede penalizzata la scuola catanese Lo Snals condanna la negazione del diritto allo studio degli alunni disabili; si impegna a condurre tutte le azioni politiche e difesa del diritto al lavoro di quanti, i precari hanno con professionalità reso servizio alla scuola catanese; si darà da fare affinchè il personale già occupato a tempo indeterminato e determinato non diventi precario a seguito delle iniziative assunte unilateralmente dal Governo con la pubblicazione del decreto legge che prevede anche il ripristino del maestro unico.

Infine, il segretario del sindacato autonomo invita gli operatori scolastici a partecipare al sit - in di mercoledì prossimo che avrà luogo a Palermo. E’ certo che le organizzazioni sindacali non si fermeranno con la manifestazione palermitana, sono previste infatti assemblee nelle scuole e successivamente programmeranno una grande manifestazione nazionale che, a loro avviso, dovrà avere sbocco naturale in uno sciopero nazionale. La scuola etnea quest’anno ha avuto effetti nefasti a causa della politica dei tagli, infatti avrà 650 posti in meno rispetto allo scorso anno scolastico, 241 posti riguardano il sostegno. Il direttore dell’ufficio scolastico regionale, dott. Guido Di Stefano, continua a dire che l’anno scolastico s’inizierà nel migliore dei modi con gli organici al completo: «La preoccupazione potrebbe essere più consistente qualora nei prossimi anni vi fossero altri tagli».

Un altro problema per Di Stefano è quello del personale ata: «La cui esiguità numerica non potrà garantire tutti i servizi in quegli istituti con più plessi». Senza dubbio, pur in un nuovo anno scolastico con tanti problemi, dobbiamo dare atto al direttore generale il quale, malgrado i molti tagli, è assiduamente al lavoro per assicurare il buon andamento organizzativo e didattico in tutte le scuole siciliane; è auspicabile che le richieste avanzate al Ministero contengano un congruo numero dei posti di sostegno per garantire il diritto allo studio agli alunni diversamente abili.

Da parte sua, l’on. Lino Leanza, catanese, che ha diretto l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione, rileva che i tagli: «Sono senz’altro immotivati. In Sicilia abbiamo bisogno di investimenti e non di tagli - fra l’altro, ha rilevato - nell’Isola il tempo pieno non esiste, per cui le scuole del Nord non subirebbero alcuna contrazione di organici. Siamo fortemente impegnati a contrastare la riforma voluta dal Ministro della Pubblica Istruzione che non promette innovazioni autenticamente positive. Ripeto - conclude Leanza - abbiamo bisogno di risorse, per cui contrastiamo ogni tipo di riforma che farà solo crescere la disoccupazione».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

 

I NUMERI

ALUNNI

 

INFANZIA

25.674

1.180 SEZIONI

PRIMARIA

11.256

2.871 CLASSI

MEDIA

40.767

1.841 CLASSI

SUPERIORE

59.242

2.644 CLASSI







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