LA APREA: PIU' SOLDI AL MAESTRO UNICO...MENTRE LA SCUOLA ELEMENTARE ZOPPICA
Data: Sabato, 13 settembre 2008 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati



Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura alla Camera, ha presentato L’11 SETTEMBRE il decreto legge 137 per avviarne l’iter. E ha chiarito alcuni punti controversi, sottolineando come il maestro unico non sarà l’unica possibilità offerta agli utenti delle scuole elementari. E questi utenti, nel suo discorso, sono diventati  veri protagonisti; saranno cioè le richieste delle famiglie (almeno così dice)  a fare la differenza.
Dunque, dice la Aprea, “le istituzioni  scolastiche costituiscono classi assegnate   ad un unico insegnante e funzionanti con un orario di ventiquattro ore settimanali. Con la disposizione in commento, si consente dunque di ricostituire classi con il maestro unico, secondo il modello organizzativo tradizionale della scuola elementare vigente fino al 1990.”
Ma subito dopo afferma che “Accanto alla reintroduzione delle classi ad insegnante  unico, la disposizione in commento specifica ulteriormente che nei regolamenti si deve comunque tener conto delle esigenze di una più ampia articolazione del tempo scuola sulla base delle richieste delle famiglie.”
La scuola elementare si modulerà, quindi, sull’esigenza dell’utenza. Infatti “in ragione della domanda delle famiglie, vi  potranno pertanto essere differenti articolazioni dell’orario scolastico.”
Ciò significa che il maestro unico dovrà avere un orario di 24 ore settimanali, contro le 22 attuali.E le ore restanti gli verranno retribuite a parte: “Il comma 2 dell’articolo in esame prevede l’adeguamento del trattamento economico spettante ai docenti che si troveranno ad operare nelle classi con unico insegnante, che avverrà in sede di contrattazione collettiva. Tale adeguamento si rende necessario in quanto l’orario settimanale della classi a maestri unico è superiore rispetto alle ore di lezione che ciascun docente è tenuto a svolgere secondo le vigenti previsioni della contrattazione collettiva, pari a 22 ore settimanali.”
Inoltre in base alle richieste delle famiglie l’orario scuola potrà essere di 27 o 30 ore con un conseguente ampliamento dell’offerta formativa in base alle richieste.
La Aprea ha poi sottolineato un problema che anche Aetnanet  AVEVA SOLLEVATO QUALCHE GIORNO FA: il fatto che la scuola primaria funzionava molto meglio trent’anni fa che adesso. I tempi sono certamente cambiati e la colpa non sarà dei moduli; ma è un fatto che deve indurci alla riflessione. Chiudiamo con le parole della Aprea, augurandoci che si venga a capo del problema di fondo: la mancanza di basi dei nostri alunni “Né può valere l’obiezione che la scuola primaria sia tra le migliori scuole nei confronti internazionali. La scuola primaria, o elementare, è stata punto di eccellenza del sistema formativo del nostro Paese, ben prima dell’ingresso della organizzazione didattica per moduli, grazie  alla capacità e generosità di generazioni di maestri, di direttori didattici e di famiglie  attente ai beni primari dei loro figli: l’educazione e la cultura di base. Semmai, occorrerebbe ripensare proprio agli ultimi due anni della scuola primaria, visto che  gli apprendimenti dei nostri ragazzi cominciano ad essere scadenti dopo i nove anni fino ai quindici come confermano da troppi anni le rilevazioni dell’OCSE con riferimento al PISA.”



Silvana La Porta







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