«E’ necessario che le famiglie, anche nella scuola statale,
ritornino ad essere protagoniste nell’educazione dei
figli». Questa affermazione del ministro dell’Istruzione,
Maria Stella Gelmini, a pochi giorni dall’inizio dell’anno
scolastico, ci obbliga a qualche riflessione. Gli organi collegiali,
istituiti nella scuola italiana nel 1973 dal ministro
Malfatti, compiono 35 anni. Tanti ricordano con entusiasmo
l’avvento di questa grande opportunità di una gestione
più democratica della scuola. Dove insieme a
tutte le componenti scolastiche, anche le famiglie e gli
studenti, venivano coinvolti in prima persona nelle
scelte educative della scuola.
Negli anni le famiglie, di
fatto, non sono state per nulla protagoniste a scuola. Negli
stessi consigli d’istituto, a parte poche eccezioni, la
componente dei genitori non è mai stata digerita. I genitori
eletti spesso senza risultati hanno dovuto battagliare,
sempre nei limiti imposti dalla legge, per tentare
di intervenire anche solo a livello consultivo, sui piani
didattici, sull’adozione dei libri di testo, sulle gite scolastiche,
sul calendario e sull’orario scolastico.
Il cosiddetto patto «Famiglia-Scuola», promesso poi anche
da altri ministri in questi 35 anni, non si è mai concretizzato.
Anche a livello provinciale e nazionale la
presenza dei genitori nei vari consigli si è dimostrata ridicola.
La maggioranza dei dirigenti scolastici e dei docenti
hanno avuto sempre le idee chiare sui piani di offerta
formativa e sul reale conseguimento dei risultati
educativi, senza mai veramente tentare un dialogo con
le famiglie. Eppure un dato sul mancato coinvolgimento
delle famiglie doveva far pensare. Nelle elezioni scolastiche
già da anni, la percentuale di partecipazione
non supera il 4%, contro il 30% degli altri paesi europei.
Quando anni fa al maestro unico nelle elementari subentrò
il cosiddetto «modulo», le famiglie si ribellarono.
Fu chiaro a tutti che privare i propri figli di una ipotesi
unica di lettura della realtà, era una sconfitta per l’educazione.
Ma si andò avanti. Le famiglie rimasero inascoltate.
Oggi i danni sono davanti gli occhi di tutti. Adesso
il Ministro Gelmini sta avendo il coraggio di riprendere
in mano seriamente la questione educativa. Speriamo
pure che nel percorso intrapreso, insieme alla reintroduzione
del maestro unico o prevalente per le elementari,
rinnovi seriamente gli organi collegiali. Lo chiedono
le famiglie a gran voce.
NUCCIO CONDORELLI
Sindacato delle Famiglie (sidefct@iol.it)
(da www.lasicilia.it)