IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NELLA SCUOLA
Data: Mercoledì, 10 settembre 2008 ore 17:33:32 CEST
Argomento: Rassegna stampa


«E’ necessario che le famiglie, anche nella scuola statale, ritornino ad essere protagoniste nell’educazione dei figli». Questa affermazione del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico, ci obbliga a qualche riflessione. Gli organi collegiali, istituiti nella scuola italiana nel 1973 dal ministro Malfatti, compiono 35 anni. Tanti ricordano con entusiasmo l’avvento di questa grande opportunità di una gestione più democratica della scuola. Dove insieme a tutte le componenti scolastiche, anche le famiglie e gli studenti, venivano coinvolti in prima persona nelle scelte educative della scuola.

Negli anni le famiglie, di fatto, non sono state per nulla protagoniste a scuola. Negli stessi consigli d’istituto, a parte poche eccezioni, la componente dei genitori non è mai stata digerita. I genitori eletti spesso senza risultati hanno dovuto battagliare, sempre nei limiti imposti dalla legge, per tentare di intervenire anche solo a livello consultivo, sui piani didattici, sull’adozione dei libri di testo, sulle gite scolastiche, sul calendario e sull’orario scolastico.

Il cosiddetto patto «Famiglia-Scuola», promesso poi anche da altri ministri in questi 35 anni, non si è mai concretizzato. Anche a livello provinciale e nazionale la presenza dei genitori nei vari consigli si è dimostrata ridicola. La maggioranza dei dirigenti scolastici e dei docenti hanno avuto sempre le idee chiare sui piani di offerta formativa e sul reale conseguimento dei risultati educativi, senza mai veramente tentare un dialogo con le famiglie. Eppure un dato sul mancato coinvolgimento delle famiglie doveva far pensare. Nelle elezioni scolastiche già da anni, la percentuale di partecipazione non supera il 4%, contro il 30% degli altri paesi europei.

Quando anni fa al maestro unico nelle elementari subentrò il cosiddetto «modulo», le famiglie si ribellarono. Fu chiaro a tutti che privare i propri figli di una ipotesi unica di lettura della realtà, era una sconfitta per l’educazione. Ma si andò avanti. Le famiglie rimasero inascoltate. Oggi i danni sono davanti gli occhi di tutti. Adesso il Ministro Gelmini sta avendo il coraggio di riprendere in mano seriamente la questione educativa. Speriamo pure che nel percorso intrapreso, insieme alla reintroduzione del maestro unico o prevalente per le elementari, rinnovi seriamente gli organi collegiali. Lo chiedono le famiglie a gran voce.

NUCCIO CONDORELLI

Sindacato delle Famiglie (sidefct@iol.it)

(da www.lasicilia.it)







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