La ''particella di Dio '':Ginevra accende il Big Bang. E il mondo non finisce
Data: Mercoledì, 10 settembre 2008 ore 17:13:17 CEST
Argomento: Redazione




E mentre qualcuno temeva  che il mondo finisse oggi inghiottito da un buco nero, per i 3mila scienziati di 30 paesi che qui stanno fissi di fronte agli schermi un universo si è aperto, fatto di particelle dai nomi esoterici come quark, pioni, gluoni e muoni. Più la grande star della compagnia, che a partire da oggi potrebbe decidere di presentarsi in qualunque momento. Si chiama "bosone di Higgs" ed è stato soprannominato la "particella di Dio" perché tutti ci credono, molti la studiano, probabilmente si trova ovunque attorno a noi anche se nessuno l'ha vista.
Per arrivare alla particella di Dio si è scesi 100 metri sottoterra e si è scavato un tunnel che è un cerchio perfetto lungo 27 chilometri. Nel tunnel verrà lanciato un fascio di protoni che correrà a una velocità che è il 99,9999991% della velocità della luce. Nel gigantesco "autoscontro" fra i protoni si scateneranno energie che normalmente si registrano solo nello spazio. Sottoterra la materia disgregata per un istante tornerà allo stato che aveva alcuni miliardesimi di secondo dopo il big bang.
Sconvolgente e misterioso, il tunnel chiamato "Lhc" ha già suscitato la paura di un'apocalisse sotto forma di un buco nero che inghiottirà il mondo. "Non ci sarà nessun'Apocalisse. Ma se mi sbaglio, venitemi pure a cercare" scherza John Ellis, barba e capelli lunghi e bianchi. Ma anche chi dei fisici non si fida troppo, ha buoni motivi per dormire sonni tranquilli. Oggi infatti il tunnel verrà inaugurato solo con un esperimento preliminare. Nella "ciambella" verrà lanciato il primo fascio di protoni. Farà qualche giro di pista in un senso e poi nell'altro, verificherà che i magneti in grado di spingere le particelle a compiere il percorso 11mila volte in un secondo siano ben allineati e in piena efficienza.
Poi un brindisi chiuderà la giornata della più grande concentrazione di scienziati del mondo (c'è chi calcola che da Ginevra nei prossimi mesi passerà la metà dei fisici teorici e delle particelle del mondo). Mentre i rivali americani del "Fermilab" di Chicago seguiranno l'esperimento con un pigiama party.
I primi scontri fra protoni avverranno le prossime settimane e per vedere la macchina funzionare a pieno regime bisognerà aspettare il 2009. Mentre il fisico Stephen Hawking ha scommesso 100 dollari che il bosone di Higgs non verrà mai trovato, oggi la paura degli "uomini delle particelle" è piuttosto che si ripeta l'inconveniente di Lep (il nonno di Lhc), inaugurato nel 1989. Una lattina di birra lasciata nel tunnel rovinò il giro di prova del fascio di protoni.

Entusiasmo e partecipazione al Politecnico di Milano, per il primo test dell'acceleratore di particelle Lhc del Cern di Ginevra, con cui gli scienziati cercheranno di ricreare le condizioni all'origine l'universo.
Tanti studenti, ricercatori, docenti e semplici curiosi si sono affollati nell'aula di via Celoria 16 dove e' stata proiettata la diretta da Ginevra. A rispondere a curiosita' e domande, il professor Stefano Forte, docente di Fisica teorica, Laura Perini docente di Fisica 1 e Giovanni Volpini del laboratorio Lasa di Segrate. Tutti coninvolti a vario titolo nell'esperimento cosi' come tanti altri scienziati presenti in sala. L'evento e' stato seguito da un canale satellitare. La diretta, organizzata dal Cern, era in teoria disponibile sia sul web che sul satellite, ma, a causa dei troppi contatti, la visione via web e' stata di fatto impossibile. (AGI)







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