''ECCO UNA SINTESI DELLE CAVOLATE CHE IL MINISTRO STA PROPONENDO PER LA SCUOLA''
Data: Mercoledì, 10 settembre 2008 ore 16:51:01 CEST
Argomento: Opinioni


Sempre più stupefatto delle grandissime cavolate che il nostro governo sta proponendo per la scuola ...
    •     grembiulino: questo potrebbe anche andare ... a patto che tutti i bambini e tutte le bambine mettano lo stesso grembiule, lo stesso fiocchetto e perchè no utilizzino un paio di jeans e un paio di scarpe uguali.
    •     voto:tutto sta nel saperlo interpretare ... talvolta col giudizio si possono camuffare alcune cose ed essere meno offensivied e crudeli ... col voto, quello è e quello rimane ...
    •     voto in condotta: ma veramente la Ministro vuole combattere il bullismo con un 5? ma la signora, a parte la breve parentesi residenziale in Calabria, ha mai frequentato le zone ad alto rischio dove sono ubicate le nostre scuole? ... possiamo mettere anche un 5 in condotta ma ... cosa potrebbe accadermi dopo? ... non è la prima volta che si sente dire che un insegnante viene aggredito dal branco all'uscita dalla scuola ... quante automobili sono sparite davanti casa o scuola? ... quanti bei disegnini sono stati fatti sopra la carrozzeria dell'auto di questo o quell'insegnante? ...
    •     precariato: era il 28 giugno u.s. quando Napolitano diceva che gli insegnanti sono la vera anima della scuola elementare
"Miei cari bambini teneteveli cari, cercate di seguire i loro consigli e di uscire dalla scuola elementare preparati”, ha detto il Capo dello Stato parlando agli alunni di una scuola primaria di Capri. Parole che, forse non a caso, giungono all’indomani della pubblicazione del decreto contenente forti tagli alla scuola: tra le ipotesi (smentita però dal Miur) vi sarebbe il ritorno al maestro unico. Ma questo accadeva alla fine di giugno.                                               Giovedì 24 luglio, nel pomeriggio, la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, così come modificato dal maxi emendamento. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Cancellati obbligo scolastico e Ssis. I sindacati confermano il loro giudizio negativo.
 La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”. I voti favorevoli sono stati 305, 265 contrari e 3 astenuti.
 L’approvazione della normativa lascia tutti scontenti, attori principali del mondo scolastico e rappresentanze sindacali e associazioni di categoria.
 All’art. 64, comma 2 è stata confermata la revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale Ata in modo da consentire, nel triennio 2009/2011, una riduzione complessiva del 17 per cento della dotazione organica del 2007/2008.
 Per ciascuno degli anni considerati, detto decremento non deve essere inferiore ad un terzo della riduzione complessiva da conseguire.
 Altra novità la cancellazione dell’obbligo scolastico (comma 4/bis art. 64) in quanto “L’obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale”.
 Sempre nell’art. 64, comma 4/ter, è prevista la sospensione del decimo ciclo Ssis per l’anno accademico 2008/2009.
 Nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici che hanno sede in piccoli Comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti.                                                                                                Il presidente della commissione Cultura alla Camera, Valentina Aprea (Fi), invia messaggi distensivi nei confronti degli oltre 300 mila precari della scuola: nel corso di un'intervista che verrà pubblicata nei prossimi giorni sulla rivista 'La Tecnica della scuola', l'ex sottosegretario del ministro Letizia Moratti e promotrice del ddl n. 953 in discussione nella commissioni Cultura, ha dichiarato che i diritti acquisiti dagli aspiranti inclusi nelle graduatorie ad esaurimento saranno mantenuti.
"Il reclutamento previsto dalla mia proposta di legge - ha spiegato Aprea, che già aveva ricevuto mercoledì scorso una rappresentanza dei componenti del sit-in a Piazza Montecitorio - si riferisce alla modalità di formazione dei nuovi insegnanti che dovrebbero essere reclutati attraverso i concorsi ordinari fatto salvo il 50% dei posti da destinare ai docenti inseriti nelle graduatorie permanenti fino al loro esaurimento".
Il problema dell'assorbimento dei tanti precari vincitori di concorso in lista di attesa del ruolo rimarrebbe comunque in piedi: l'applicazione dei pesanti tagli previsti dall'ultima finanziaria, che sta procedendo verso l'approvazione definitiva dopo il primo sì della Camera, prevede infatti il taglio (tra docenti ed Ata) di circa 130.000 posti in tre anni.
I primi a saltare sarebbero proprio quelli destinati al personale non di ruolo, a cui andrebbe la metà di un contingente di posti destinato a diventare sempre più esiguo. Tuttavia secondo Aprea la scelta di cambiare strada era inevitabile. "La strada è obbligata - sostiene l'esponente di Fi - stabilizzare quanti già lavorano nella scuola e contestualmente prevedere nuove opportunità di formazione e selezione di nuovi docenti, al passo con gli standard europei".
"Non prevedere nuove modalità di reclutamento - continua l'ex vice-ministro - che contengano garanzie di competenza disciplinare e didattica, insieme a canali preferenziali di assunzione negli organici delle istituzioni scolastiche autonome significa rinunciare per alcuni decenni ad avere docenti più preparati e mediamente più giovani nelle scuole italiane. Non credo che possiamo permetterci di fare questa scelta".
Aprea vuole anche tranquillizzare i precari della scuola sull'eventualità della 'chiamata diretta' da parte dei dirigenti scolastici: "il disegno di legge 953 - conclude il presidente della Commissione Cultura - in verità non parla di 'chiamata diretta' dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, ma piuttosto di concorsi d'istituto". Ma questo accadeva a fine luglio.                                      In agosto arriva la bomba: Si tornerà al maestro unico: per farlo sarà necessario rivedere il decreto 59/04 voluto dal ministro Moratti; l’orario annuale minimo di funzionamento sarà abbassato dalle attuali 891 ore (=27 settimanali) a 825 (=25 alla settimana), almeno nelle prime classi (prime, seconde e terze). Con una eventuale aggiunta di 33/66 ore annue facoltative/opzionali rivolte a gruppi di alunni. .
Questa soluzione comporta però una difficoltà: attualmente, l’orario di servizio dei docenti di scuola primaria è di 24 ore settimanali (comprensivo però di 2 ore di programmazione didattica). Per superare l’impasse il Governo potrebbe stabilire due regole: cancellazione delle due ore di programmazione (d’altronde se non c’è più il team docente la programmazione settimanale diventa superflua) e aumento dell’orario di servizio a 25 ore settimanali. .
Si dice anche che le ore aggiuntive potrebbero essere “detassate” o comunque sottoposte ad un regime fiscale più favorevole. .
Pare che su questo punto i ministeri del Welfare e della Funzione Pubblica siano quasi d’accordo, manca però il via libera del dicastero di Giulio Tremonti. .
Poiché le classi a modulo (prime , seconde e terze) sono attualmente circa 60 mila il taglio determinerebbe un calo di 30mila posti. .
A partire dal 2009/2010 nella primaria sarebbero dunque soppresse almeno 10mila cattedre (il piano è infatti triennale).                                                                                             A settembre ecco cosa accade: Per i docenti precari della scuola la situazione non è rosea. Lo ammette lo stesso ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, a Segrate per l'inaugurazione del nuovo anno scolastico. «Negli ultimi anni la scuola italiana ha accumulato un numero impressionante di precari, eredità dei precedenti governi, ma è evidente che non è in grado di assorbirli» ha spiegato il ministro, aggiungendo che ci vorranno almeno dieci anni per fare uscire dal precariato migliaia di persone. «Dobbiamo fare una riflessione seria sulla situazione che si è creata» ha detto Gelmini, ricordando che nel 2007 il ministero è riuscito a mettere in ruolo circa 25 mila insegnanti. E quindi ....

«I precari? Nel turismo» ecco l'ultima trovata della nostra Ministro ....






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