E' UFFICIALE: NESSUNA IMMISSIONE IN RUOLO PER I PROSSIMI TRE ANNI
Data: Mercoledì, 10 settembre 2008 ore 16:28:02 CEST
Argomento: Comunicati


ANIEF – Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione

 

 

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E’ ufficiale: nessuna immissione in ruolo per i prossimi tre anni. I docenti precari devono cambiare lavoro.

 

 

 

 

 

Dopo gli 85.000 tagli previsti dall’ultima legge 133 del 2008 per il prossimo triennio (da aggiungere ai prossimi 10.000), visto il trend  negativo dei pensionamenti (19.000 nell’ultimo anno), il Ministro Gelmini sta pensando di ridurre da 70 a 10 le classi concorsuali per poter ricollocare i perdenti cattedra in altri posti di insegnamento rimasti vacanti, mentre per i 300.000 precari, dopo i tagli al sostegno (4.000), i tagli con il maestro unico (65.000), la chiusura delle SsiS e la blindatura delle Graduatorie permanenti con l’esclusione del IX ciclo (12.000), si avvia la stagione della riconversione professionale, anche se non sappiamo dove, visti i tagli inferti a tutta l’amministrazione, e soprattutto perché, visti gli anni di sacrifici di precariato docente, di onesto servizio per lo stato, la vocazione all’insegnamento, la formazione iniziale e post-universitaria, i sacrifici emotivi ed economici inferti alle proprie stesse famiglie in nome della missione educativa. Si parla, persino, di smantellare dal 2010 le graduatorie, e di assegnare dal prossimo anno le ultime supplenze annuali per un biennio ai pochi sfortunati docenti che non vorranno rassegnarsi all’idea di dover cambiare lavoro.

 

 

 

Lo Stato, invece, deve aumentare di 1 punto percentuale le risorse del PIL, destinate all’Istruzione, come avviene nella media UE e non tagliare i fondi o razionalizzare per mantenere le ben note caste, denunciate dalla Stampa. Deve immettere in ruolo i precari e deve garantire le ore di sostegno agli alunni diversamente abili. Deve inserire gli specializzandi nelle graduatorie, e deve aumentare gli stipendi. Attorno a quei 300.000 docenti ci sono 1.200.000 famiglie e soprattutto il futuro delle nuove generazioni, perché senza una politica di Istruzione e non di Distruzione della Scuola Pubblica, l’Italia è abbandonata a se stessa e con Lei i nostri figli.

 

 

 

Anche per questo manifesteremo il 2 ottobre 2008 a Roma davanti il Ministero.

 

 

 

10 settembre 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 







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