CERNOBBIO. 08.09.2008. Una scuola migliore porterà all’Italia un aumento
del Pil di sei miliardi di euro all’anno per i prossimi
venti anni: la stima è di uno studio Siemens-The European
House Ambrosetti, presentata ieri al forum di Cernobbio alla
presenza del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini
che è appunto l’artefice di un progetto di miglioramento
della scuola.
Lo studio infatti contiene ’sei proposte per contrastare l’emergenza’
come spiega il titolo stesso del volume, che in
realtà non getta tutte le colpe sulla scuola, ma vuole coinvolgere
in questa sorta di progetto anche famiglia, tv e
mass media in genere e anche le istituzioni, religiose e
non.
La prima proposta è radicale: fare una scuola superiore di
quattro anni e non cinque e cancellare l’esame di maturità,
sostituendolo con una prova gestita da un ente terzo diversa
a seconda che si voglia accedere all’università o andare a
lavorare (ma con la possibilità di sostenere più tipologie di
esame ottenendo non solo un certificato).
La seconda prevede di avere un sistema di valutazione
con un ente terzo che controlli le performance di istituti, insegnanti
e studenti e l’eliminazione dei concorsi pubblici
per diventare insegnanti (sostituiti da un test di un ente certificatorio
che includa anche «l’attitudine psicologica all’insegnamento»).
La terza riguarda la formazione continua con l’avvio di un
piano nazionale per l’aggiornamento degli adulti. La quarta
proposta, invece, è sociale con politiche di supporto alla
famiglia (inclusa l’agevolazione dei permessi paternità o la
creazione di asili nido nelle aziende).
Riguarda direttamente i media la quinta proposta: aumentare,
in particolare la Rai, i canali televisivi di tipo educativo,
senza dimenticare il ruolo di internet.
Ultimo punto è poi la nascita di una fondazione per la
promozione della cultura scientifica e logica.
La realizzazione di queste proposte, secondo Siemens e
Ambrosetti, fra l’altro con il miglioramento del capitale
umano, porterà a un aumento annuo del Pil dello 0,5% cioè
di circa «sei miliardi di euro l’anno».
GIORGIO FUMAGALLI (da www.lasicilia.it)