''MORIRO' SOLA...CIRCONDATA DA DICIASSETTE GATTI''
Data: Domenica, 07 settembre 2008 ore 09:59:03 CEST
Argomento: Rassegna stampa


L’ha scritto perché una bella risata fa bene a tutti. E anche perché così tante delle storie che le donne oggi raccontano hanno come argomento la conquista di un uomo. E già il titolo ci fa capire di che tipo di romanzo si tratta. Non volevo il vestito bianco è l’ultima esilarante fatica letteraria della scrittrice americana Susan Jane Gilman (Piemme, pp. 398, € 17,90), un libro che racconta di ambizioni giovanili e di comportamenti di una spettacolare stupidità, con un tono volutamente autobiografico, ma di un io che non ama prendersi troppo sul serio.
L’autrice, infatti, confessa candidamente di avere trascorso una vergognosa quantità di tempo andando a letto con gli uomini sbagliati; e per questa adora sentir parlare dell’inettitudine sentimentale altrui. Si dipanano così una serie di racconti bizzarri dall’infanzia all’età adulta, con una Susan che si ritrova a crescere in un quartiere portoricano figlia di una madre ebrea hippy e di un padre bambino, alla ricerca della sua identità: ribelle a scuola, inquieta al lavoro, colleziona uomini sempre sbagliati, fino a quando trova quello giusto.
E così, anche se non si è mai illusa che andare all’altare porti felicità e realizzazione, smette di pensare una cosa per lei terribile: “Morirò sola, circondata da diciassette gatti.” Il sorriso sorge spontaneo e il libro diletta così, semplicemente.


SILVANA LA PORTA






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