MA CHE CE NE IMPORTA A NOI...SE LA GELMINI DIVENTO' AVVOCATO IN CALABRIA?
Data: Venerd́, 05 settembre 2008 ore 17:03:47 CEST
Argomento: Opinioni


MA CHE CE NE IMPORTA SE LA GELMINI DIVENTO’ AVVOCATO IN CALABRIA?


Sentite un po’: ma che ce ne importa  a noi se Mariastella Gelmini, ministro della pubblica Istruzione in carica, ha conseguito l’abilitazione all’esercizio dell’avvocatura a Reggio Calabria? Quale ricaduta può avere sul miglioramento o peggioramento della scuola italiana il fatto che nel 2001 l’attuale ministro si trasferì da Brescia in Calabria per fare esami nella regione con la più alta percentuale di promozioni?
Cioè questo episodio della sua vita personale che c’ha a vedere con l’esercizio delle sue funzioni attuali, sulla necessità di maggiore rigore per la scuola, sul bisogno di riformarla totalmente? Ma l’avete letto, cari amici, l’ultimo libro di Travaglio- Gomez sui parlamentari italiani, intitolato “Se li conosci, li eviti”? In un’Italia dove, come ci raccontano i due giornalisti, i politici italiani  sono uomini su cui pendono condanne penali, fannulloni, voltagabbana, cambiacasacca, ignoranti, nemici della legalità e della libertà d’informazione, corresponsabili dello scandalo della monnezza in Campania, amici dei ladri e dei mafiosi che non hanno mai valicato i confini del codice penale, quelli che hanno comparto casa a Roma sottocosto grazie al cognome che portano o alla carica che ricoprono e molto altro ancora… l’opinione pubblica italiana, i soliti sindacati cerchiobottisti e il solito giornalismo in malafede trovano tempo per condannare aspramente un ministro solo perché, otto anni fa, ha tentato di fare un esame in Calabria, pensando che fosse più facile?
Ma che ha fatto di così tanto grave o esecrabile la Gelmini? Si è comprata la laurea? Si è comprata l’abilitazione? Ha corrotto insegnanti e commissari a danno degli altri partecipanti? No, niente di tutto questo. Aveva urgenza di abilitarsi. Ma non se n’è andata da un padrino a farsi raccomandare come fa tanta gente in Italia, La sua famiglia non poteva permettersi di mantenerla troppo a lungo agli studi, suo padre era un agricoltore. Doveva iniziare a lavorare e quindi doveva superare l'esame per ottenere l'abilitazione alla professione.
La Gelmini è una persona come tante. Nemmeno di famiglia altolocata. Senza dunque pedate nel culo. Senza favoritismi. Costretta a lottare contro quell’Italia delle caste che tutti conosciamo. E così, insieme con altri 30-40 amici molto demotivati da questa situazione, ha deciso di andare a fare l'esame a Reggio Calabria.
Ma ha fatto l’esame, un esame normale, normalissimo. Ha cercato la facilitazione, ma non la raccomandazione. Ecco forse perché conosce tanto bene la situazione delle università al Sud. E perchè parla di un notevole divario, non certo imputabile agli insegnanti, ma semplicemente strutturale tra Nord e Sud. Perché lei ha studiato a Brescia e si è abilitata a Reggio Calabria…
Tutto qua. Non è certo un’eroina, bensì una donna come tante, che sapeva di avere lì maggiori possibilità di conseguire il suo obiettivo. Ditemi sinceramente: chi di voi non l’avrebbe giocata la carta?
Ma adesso a tutti è venuto lo scrupolo che questo nostro ministro…debba distinguersi dagli altri, essere un modello integerrimo di virtus. Se no, non può proporre nemmeno un po’ di severità per la scuola. Adesso deve tacere. Eh, sì. In Italia siamo talmente abituati a una politica di specchiata onestà, che può davvero stupirci anche una piccola macchia. Si dimetta, miss Gelmini, si dimetta. Nella nostra nazione questi fatti scandalizzano tutti. Ma sui veri reati ci facciamo una bella risata. Ah, ah, ah…

Silvana La Porta

P.S. E adesso leggete un estratto dal libro di Gomez Travaglio, dove, mi spiace dirlo, compaiono parecchi politici siciliani…






Eccovi l'estratto







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