LINGUE: 21 ANNI PER ESAURIRE LE GRADUATORIE
Data: Luned́, 18 agosto 2008 ore 09:55:36 CEST
Argomento: Comunicati


E’ drammatica la situazione per molti docenti delle scuole italiane
Lingue, 21 anni per esaurire le graduatorie
E un prof di Francese di 65 anni rischia il ruolo per i limiti di età


 
Di Vincenzo Brancatisano
 
15 AGOSTO 2008 – Sono necessari  21 anni per esaurire le ex graduatorie permanenti dei docenti di lingue straniere nella scuola superiore italiana. Secondo una stima del Ministero dell’Istruzione, servono tutti questi anni perché i 19.657 aspiranti possano essere stabilizzati. “Bastano” invece 18 anni per assorbire i 19.658 aspiranti all’insegnamento delle lingue straniere nella secondaria di I grado. La stima fuoriesce da una proiezione basata sugli ultimi tre anni e non è dotata dei caratteri della certezza assoluta poiché pendono incognite quali l’entità dei futuri pensionamenti (crollati nel 2007, grazie alle nuove norme pensionistiche volute dal governo Prodi) e dal numero delle immissioni in ruolo che saranno effettivamente portate a termine. Che ci voglia una vita a passar di ruolo nelle Lingue straniere lo sa bene il professor  Montemarani Giancarlo, nato l’8 aprile 1941, docente precario di Francese in una media di Macerata, “reinserito manualmente” (Usp di Macerata Prot. 9310) nelle graduatorie di prima fascia della classe di concorso A 245 con punti 249 per effetto dell’Ordinanza cautelare del 9/7/2007 con la quale il Tar del Lazio ne aveva sospeso il pensionamento per raggiunti limiti di età, avvenuto come una beffa proprio alla vigilia della mancata assunzione in ruolo. I precari possono lavorare fino a 70 anni, a differenza dei docenti di ruolo che, poveretti, devono ricorrere ai servizi da libro cuore dei Tg nazionali per commuovere la nazione grazie al contributo determinante degli scolaretti sempre più mammoni che non si vogliono distaccare dalla cara maestra ormai nonnina. Se tutto va bene, grazie al salvataggio giudiziale, il vecchio prof precario ha ancora cinque anni di tempo per non  perdere il ruolo. E forse quel giorno (questa è una nostra immaginazione) potrà finalmente accedere a un prestito agevolato trentennale Inpdap per l’acquisto della prima casa, negato ai precari di ogni ordine e grado, che però cedono all’Istituto la trattenuta obbligatoria in busta paga (“Fondo credito”) a beneficio dei colleghi di ruolo. I quali ultimi, per regolamento, possono acquistare con l’agevolazione, anche la seconda casa, purchè distante almeno 100 chilometri da quella di residenza.
 
 








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