PRIMA VIENE APREA
Data: Domenica, 03 agosto 2008 ore 23:48:26 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Se da un lato mancano tanti laureati in chimica, dall’altro la scuola scoppia di precari, docenti e Ata, mentre il rapporto Svimez segnala che il capitale umano italiano e la sua ricerca scientifica continuano ad allontanarsi dall’Europa, sia dalle eccellenze dei vecchi partner e sia dalle arrampicate dei nuovi, esclusa la Romania. Tutto questo mentre si discute di grembiule e di voto di condotta per punire i bulli ma se si volesse punire, con l’espulsione, chi ha portato la scuola in queste condizioni non si troverebbe un solo responsabile.

Tuttavia dal suo scranno, il ministro della Istruzione, Gelmini, assicura nuove regole per il reclutamento e legame stretto tra merito dei docenti con retribuzione senza però dire quale sistema adotterà, anche se giura di volere operare in stretta sinergia con gli addetti. E similare dialogo conclude Valentina Aprea: deciderà il parlamento, ma senza specificare se a maggioranza o all’unanimità. La decisione da votare riguarda il suo ddl che ci trova d’accordo sulla soppressione delle Rsu e sulla progressione di carriera nei tre livelli: docente iniziale, ordinario, esperto raggiungibili con corsi-concorsi, compresa la vicepresidenza che oggi viene assegnata dal dirigente sulla base di affinità elettive o di protezione.

Discutibile appare invece l’albo professionale regionale dal quale ogni scuola attingerebbe il personale, anche se si parla di concederne solo una quota del 20%, così come avverrebbe per la quota dei piani di studio decisi da ogni singola istituzione. In ogni caso a dettare le condizioni complessive sul futuro della scuola, più che il titolare del dicastero, Gelmini, appare Aprea, presidente della commissione cultura, insieme con Tremonti, che tiene la borsa e che impone pure i criteri per la definizione degli organici stabiliti non più sul numero delle classi ma su quello complessivo degli alunni; diktat che spunta indolore in un liceo ma in un Istituto con più indirizzi è praticamente devastante.

Da qui la necessità per il Ministro di ridurre i percorsi e le ore di lezione nei tecnici e nei professionali, esattamente in linea con la riforma Moratti. Se dunque non ci saranno imprevisti nel volgere di un anno o due la nuova disciplina scolastica dell’Aprea dovrebbe fare capolino; per l’altra disciplina, della condotta e del grembiule, se ne occuperà Gelmini.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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