DOPO LA PERDITA D’IDENTITA’…ANCHE QUELLA DELLA LEGITTIMA SEDE DI LAVORO!!! W I PERDENTI POSTO…PERCHE’ GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI…
Data: Venerdì, 28 marzo 2003 ore 08:41:52 CET
Argomento: Opinioni


DOPO LA PERDITA D’IDENTITA’…ANCHE QUELLA DELLA LEGITTIMA SEDE DI LAVORO!!! W I PERDENTI POSTO…PERCHE’ GLI ULTIMI SARANNO I PRIMI…

Ancora una volta indignatio facit versus. Siamo alle solite. Marzo è un mese amaro per tanti insegnanti.D’improvviso, infatti, si vedono recapitata una breve comunicazione con la quale vengono informati della loro situazione di soprannumerarietà. Sono altresì costretti a presentare un’immediata domanda di trasferimento a cui non avevano nemmeno lontanamente pensato. Ditemi se questo non è un atto d’arbitrio!

Capiamo così di essere un numero, e per giunta superfluo!Accidenti, e io che credevo di essere un’educatrice!Io che avevo lavorato in prospettiva triennale, coltivando con amore le menti e gli animi dei miei alunni.

Il problema è sempre quello. Per il Ministero, l’imperativo categorico di kantiana memoria è risparmiare! Come se la scuola fosse un ufficio, nel quale è possibile, con un bel colpo di bacchetta magica,  ridimensionare il personale.

Ma scherziamo. Noi stabiliamo nel tempo un rapporto complesso con i nostri alunni, quasi simbiotico, noi siamo un po’ loro e loro diventano un po’ noi.E così perdiamo in un attimo il frutto del nostro lavoro di anni. Da un giorno all’altro è impensabile costringere un docente, molti(vergogna!) addirittura quasi prossimi alla pensione, a uno spostamento umiliante e  traumatico. Un insegnante che opera da decenni nella stessa scuola, bene o male le è affezionato!E i ragazzi?A loro non pensa nessuno.Certo- mi direte- un insegnante vale un altro, ma sono convinta che i giovani subiscono ugualmente un trauma che può e deve essere evitato.

Ma come possiamo lavorare in modo sereno con questa situazione alle spalle?La scuola è diventata il trionfo della precarietà, da tutti i punti di vista. Oggi siamo qui, domani chissà… Un bel giorno rischiamo di perdere l’identità…l’indomani il posto!

La verità è che noi insegnanti siamo dei piccoli eroi.E non dite, vi prego, che non lavoriamo.Certo non siamo tutti uguali; ma questo vale per tutte le professioni, non ne facciamo un caso particolare della scuola.

Insegnare si è tramutato in un piccolo atto di coraggio quotidiano. Siamo coraggiosi perché un tempo l’insegnante era l’Insegnante, il punto di riferimento culturale assoluto, oggi spesso è un semplice accessorio che stenta a tenere il passo con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Siamo coraggiosi perché siamo stanchi di vivere nell’incertezza,  tuttavia, pur  avviliti da cinquant’anni di distruzione programmata e premeditata dell’istruzione pubblica,  continuiamo a fare il nostro dovere.

E adesso questa politica di devastazione degli organici  ci offende e ci umilia.

Ma noi continueremo, perché insegnare, oggi più che mai, è un atto di fede…e noi crediamo ancora…

 
Silvana La Porta





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