I PRECARI STORICI RISCHIANO DI ESSERE CANCELLATI DALLA SCUOLA
Data: Marted́, 29 luglio 2008 ore 08:35:07 CEST
Argomento: Opinioni


Alla cortese attenzione di tutti i Dirigenti Scolastici
e dei rappresentati dei genitori e degli studenti

Nei prossimi anni si profila un grosso cambiamento nella composizione del
personale della scuola media e superiore italiana, con una progressiva
riduzione dei contratti a tempo determinato ossia delle supplenze
assegnate dagli uffici scolastici provinciali e dai dirigenti scolastici.
Si tratta, finalmente, dell'assunzione in ruolo dei numerosi docenti
precari che da anni prestano il loro servizio con devozione, attenzione e
professionalità nella scuola italiana?

Tutt'altro. Gran parte di questi docenti rischia, dopo un'intera vita
dedicata all'insegnamento, di trovarsi sulla strada, priva di
un'occupazione. Ma le assunzioni non dovevano proprio servire a sanare una
situazione di precarietà divenuta ormai intollerabile, sia per questi
docenti, sia per le scuole che li ospitano, sia, soprattutto, per i loro
studenti? Purtroppo non è così. Per quali ragioni?

Nell'ultimo contratto nazionale, la quota massima dei "passaggi di ruolo"
è stata elevata, su richiesta dei sindacati, dal 20 al 60%. Ogni anno,
prima delle nuove assunzioni e delle nomine a tempo determinato, il 60%
dei posti disponibili viene assegnato in via definitiva a docenti già in
ruolo in un'altra classe di concorso oppure provenienti da un altro grado
di istruzione (ad esempio dalle scuole elementari). Questo non può che
destare una profonda preoccupazione in chi abbia a cuore davvero la
qualità del sistema scolastico italiano. Si tratta infatti spesso di
persone che non hanno mai insegnato le discipline per le quali passano di
ruolo; quindi la loro esperienza, le loro conoscenze e competenze
didattiche risultano decisamente inferiori rispetto a quelle degli attuali
docenti precari. La situazione che si profila è davvero paradossale:
invece di assumere in ruolo un docente che da 20 anni insegna come
precario storia e filosofia nei licei, si preferisce inserire al suo posto
una maestra delle elementari. Nulla contro la professionalità delle
maestre elementari, che costituiscono un pilastro fondamentale del nostro
sistema educativo; crediamo però che, per il bene degli studenti e per la
qualità della scuola italiana, la loro collocazione dovrebbe essere
un'altra.

Una volta sfoltiti di questo 60%, i posti rimanenti, potrebbero essere
utilizzati per le nuove immissioni in ruolo. Ma, e questo è un altro
scherzo del destino, neppure queste premiano direttamente i docenti
precari, che da anni voi vedete nelle vostre scuole. Infatti le assunzioni
vengono equamente divise tra "graduatoria ad esaurimento" e "graduatoria
di merito", ossia la graduatoria del vecchio "concorso ordinario",
tenutosi nell'ormai lontano 1999. Di norma questa graduatoria aveva una
durata massima triennale; ma in questo caso il governo è stato, con i
candidati risultati allora idonei, estremamente generoso. Infatti continua
ad assumere da questa graduatoria, alla quale appartengono spesso
abilitati che sino ad oggi non hanno fatto neppure un giorno di supplenza.
Si preferisce perciò assumere una persona che ha passato ben nove anni fa
un concorso meramente teorico, che non prevedeva alcuna valutazione delle
effettive capacità didattiche, piuttosto che docenti che sono risultati
non solo vincitori di concorso (oppure hanno passato le selezioni e
l'esame finale della SSIS) ma hanno anche nel frattempo accumulato diversi
anni di esperienza tra i banchi di scuola, proprio insegnando quelle
discipline per le quali verrebbero assunti. Ci chiediamo: si tratta di una
scelta che premia davvero la qualità? Quale azienda assumerebbe oggi, ad
occhi chiusi, un candidato esaminato ben nove anni fa?

Riassumiamo con un piccolo esempio. Supponiamo che nella vostra scuola ci
siano 10 cattedre che venivano sinora occupate con contratti a tempo
determinato da docenti precari della graduatoria ad esaurimento. Bene,
quest'anno 6 sarebbero definitivamente occupate da docenti già in ruolo in
un'altra classe di concorso oppure provenienti dalle scuole elementari;
infine, supponendo che i quattro posti rimanenti siano tutti utilizzati
per nuove immissioni in ruolo, 2 finirebbero alla graduatoria di merito ed
altri 2 alla graduatoria ad esaurimento. In sintesi: i veri docenti
precari, quelli cioè che ogni anno si presentano alle "chiamate"
dell'ufficio scolastico provinciale e quelli che lavorano attraverso le
supplenze assegnate dai vostri istituti, vedrebbero ridotti i loro posti
da 10 a 2. L'80% dei supplenti che da anni lavora nella scuola superiore
si troverebbe improvvisamente senza lavoro.

Non si tratta, è chiaro, soltanto di una innegabile emergenza sociale per
molti lavoratori e lavoratrici, ai quali è stato negato qualsiasi diritto,
ma anche di una vera e propria emergenza educativa. La scuola italiana
sarà privata, infatti, di docenti divenuti ormai competenti ed esperti, a
vantaggio di soggetti le cui reali competenze didattiche e disciplinari
non sono state oggetto, almeno recentemente, di verifica.

Siamo convinti di trovare in voi, Dirigenti scolastici, degli
interlocutori seri ed attenti. Conosciamo la vostra passione per
l'istituto che guidate, e voi avete avuto modo di conoscere, in questi
anni, la nostra professionalità; sapete quanto ci stanno a cuore i nostri
studenti; spesso ci avete ringraziati per la freschezza e l'energia che
abbiamo saputo portare all'interno della vostra scuola.
Dopo questa lunga collaborazione, oggi ci troviamo, è inutile negarlo, in
una situazione estremamente difficile; abbiamo scelto, quindi, di
chiedervi aiuto.

Al momento voi non avete alcun potere nella definizione del personale
docente, che viene determinato dall'alto, seguendo criteri stabiliti a
livello nazionale; ma senza dubbio potete appoggiare la nostra richiesta
di modificare tali criteri, se ritenete che questi non garantiscano a voi
e ai vostri studenti la selezione di personale altamente qualificato e
preparato.

Le nostre richieste sono abbastanza semplici: il blocco o la riduzione
drastica dei passaggi di ruolo e delle assunzioni dalla graduatoria di
merito. Siamo convinti che tutti i posti disponibili debbano essere
riservati a chi già da tempo insegna come supplente, ossia agli abilitati
iscritti nella graduatoria ad esaurimento (ex graduatoria permanente). Ciò
che ci muove non è soltanto la paura di perdere il nostro posto di lavoro,
al quale abbiamo dedicato gran parte della nostra vita, ma il timore
sincero che la scuola subisca nei prossimi anni una forte perdita in
termini di professionalità e qualità.
Vi chiediamo, perciò, di appoggiare queste richieste, con la vostra
autorevole presenza, presso le sedi istituzionali alle quali avete
accesso.

Ci rivolgiamo, inoltre, alle associazioni dei genitori e degli studenti,
nonché ai loro rappresentanti nei diversi istituti presso i quali abbiamo
prestato il nostro servizio, perché siamo convinti che tutti loro
desiderino incontrare nel cammino scolastico docenti preparati, esperti e
competenti. La nostra professionalità l'avete ormai testata negli anni;
siamo quindi conviti di avere anche il vostro importante appoggio e la
vostra solidarietà, che potrete manifestare, ad esempio, scrivendo
direttamente al ministro della pubblica istruzione e alle altre autorità
competenti per appoggiare le nostre richieste. Ne va della qualità della
formazione vostra e dei vostri figli.

Ringraziandovi per l'interesse dimostrato ed augurandoci di poter ancora
lavorare per voi, vi salutiamo cordialmente.



 






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