ADDIO A MARISA MERLINI, AVEVA 84 ANNI
Data: Luned́, 28 luglio 2008 ore 16:30:21 CEST
Argomento: Comunicati


 

Marisa Merlini, morta all'età di 84 anni (6 agosto 1923) era, come Aldo Fabrizi e Alberto Sordi, una delle attrici più genuinamente romane nello spirito e nell'istinto. Nata a Roma, non aveva mai tradito gli aspetti più autentici della sua città, impersonando per lo più personaggi pieni di carattere e di riserve umorali.
«AVEVA UNA MEMORIA FERREA» - «Amava il mio cinema e mi chiedeva da tempo di lavorare insieme, ed è stato bellissimo. Con la sua straordinaria esperienza che ha attraversato quasi un secolo di cinema, sapeva stare sul set con una competenza ed un rispetto dei ruoli che oggi purtroppo sembrano quasi anacronistici». Questo il ricordo di Pupi Avati, l'ultimo regista che ha lavorato con la Marisa Merlini in «La seconda notte di nozze». «Nonostante l'etá aveva una memoria ferrea e vivissima e un patrimonio di aneddoti su tutti i più grandi registi ed attori italiani con cui aveva lavorato» ha raccontato Avati.
RIFIUTÒ «LA CIOCIARA»  Amica di Anna Magnani, condivideva con lei la natura «verace» e un carattere forte e deciso che la portò a rifiutare - come raccontò alcuni anni fa - il ruolo della protagonista de «La ciociara» (che diede l'oscar alla protagonista, Sophia Loren) perchè non era convinta di «interpretare il ruolo di una donna molto più grande».
Generalmente considerata artista squisitamente cinematografica per i numerosi film girati, deve invece la prima parte della sua carriera al teatro, dove praticamente si è formata e dove ha accolto i primi successi tra il 1939 e il 1945.(Da Ansa )M.Allo

Giovane ed esuberante, si distinse in spettacoli di rivista, come Tutte donne con Macario e Venticello del Sud, con Nino Taranto, esibizioni rimaste memorabili per il folgorante sex appeal.

Avvio non casuale, ma mantenuto anche successivamente nelle compagnie di Totò e di Anna Magnani, della quale, fra l'altro, diventerà molto amica, assorbendone inoltre la personalità per i molti comuni segni temperamentali, tanto da essere indicata dalla critica come una legittima concorrente. Il suo debutto sullo schermo, dopo piccole particine, risale a Roma città libera di Marcello Pagliero, primo impatto da parte del pubblico con la sua vena cordialmente romanesca, quindi da allora non si é più fermata, un film dietro l'altro, sempre pronta ad affrontare ruoli ispirati a una realtà non fittizia. Una attrice simpatica al pubblico per la verità delle sue espressioni, misurata nelle pur accese esternazioni, pungente e ironica al momento giusto, ammirata per la spontanea immediatezza.(Da Ansa)M.Allo

Il cinema italiano le è grato principalmente per quanto ha saputo dare con incisività negli anni '50 in Tempo di villeggiatura, Padri e figli, Tutti innamorati, opere che le hanno permesso anche di vincere il Nastro d'Argento, a cui va aggiunto Pane, amore e fantasia, di Luigi Comencini, che ha segnato il massimo della usa popolarità. Richiestissima dai registi in special modo per interventi sferzanti ma divertenti nei quali sapeva destreggiarsi con assoluta sicurezza, ha inanellato una lunga serie di pellicole, tra le quali L'Imperatore di Capri, Totò cerca casa, I due sergenti, Gli eroi della domenica, Viva la rivista, Destinazione Piovarolo, Il Bigamo, Il momento più bello, Mariti in città, tutti titoli significativi in quanto hanno fatto risaltare la sua naturalezza dal sorriso aperto e accattivante. Intensa è proseguita l'attività di Marisa Merlini negli anni '60 e '70 che l'hanno vista prodigarsi con la consueta vena in Oh Serafina!, Gianburrasca, La mazzetta, e soprattutto ne Il Vigile, al fianco di Alberto Sordi, satira irresistibile di due campioni della romanità. E poi ancora Io, io e gli altri di Blasetti, e un film in Gran Bretagna di Peter Grenville per il ruolo di governante in Questioni di Statò, dalla commedia di Terence Rattigan.

Dopo un timido tentativo di ritorno al teatro in una commedia musicale di Pietro Garinei, non ha trovato più molto da fare in un cinema italiano in crisi, sempre meno incline alla commedia vera. Tuttavia ha avuto modo di chiudere la sua carriera in età avanzata, chiamata tre anni fa da Pupi Avati per una graffiante parte in 'La seconda notte di nozze', sommesso canto del cigno di una caratterista con i fiocchi, degna erede della grande tradizione italiana di Dina Galli, Tina Renzi, Ave Ninchi
A 17 ANNI L'ESORDIO - A 17 anni, la Merlini esordì con successo con il teatro di rivista al Teatro Valle di Roma in «Primavera di donne» accanto a Wanda Osiris. Due anni dopo il debutto fugace sul grande schermo con «Stasera niente di nuovo» di Mario Mattoli. La sua bellezza e il carattere da «romana de Roma» la imposero, come accadde alla Magnani, in quasi cento commedie popolari: dai film interpretati con Totò («L'imperatore di Capri» di Luigi Comencini, 1949; «Totò cerca casa» di Steno e Mario Monicelli; «Destinazione Piovarolo» di Domenico Paolella, 1955) a «Pane, amore e fantasia» di Luigi Comencini, 1953. Tra i suoi tanti successi: «Le signorine dello 04» di Gianni Franciolini, 1955; «Padri e figli» di Mario Monicelli, 1957; «Io, mammeta e tu» di Carlo Ludovico Bragaglia, 1958; «I mostri» di Dino Risi, 1963; «Il grande silenzio» di Sergio Corbucci,1968; «Oh, Serafina!» di Alberto Lattuada,1968). Nel 1957 ha vinto il Nastro d'argento quale migliore attrice non protagonista per «Tempo di villeggiatura» diretto da Antonio Raccioppi, con Vittorio De Sica, Nino Manfredi, Maurizio Arena e Giovanna Ralli. Interpretò anche «Il vigile» di Luigi Zampa (1960), accanto ad Alberto Sordi (di cui interpretava la moglie), «Il giudizio universale» di Vittorio De Sica (1961), «Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca» di Ettore Scola (1969). La sua ultima apparizione al cinema è stata nel 2005 con «La seconda notte di nozze» di Pupi Avati.



28 luglio 2008







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