''Guernica malato grave per i troppi viaggi''
Data: Mercoledì, 23 luglio 2008 ore 15:29:17 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Se si debba portare o no in Guernica in sala operatoria sarà deciso nel 2010, quando sarà concluso il check-up, che comprende anche una colorimetria per analizzare a fondo lo stato dei tratti grigi, bianchi e neri, una scansione completa e altre foto ad alta risoluzione. Ma che la situazione desti molte preoccupazioni lo si evince dalla radiografia, effettuata in gran segreto e rivelata ieri da El País. Conferma il grido d’allarme già lanciato nel ’98: la tela soffre di molte ferite, in gran parte attribuibili alla sua storia. Picasso la dipinse nel ‘37 su incarico della Repubblica, sotto attacco del golpe di Francisco Franco, per esporla nella Esposizione Universale di Parigi: il suo destino fu di essere da subito il simbolo itinerante dell’antifascismo mondiale. Non solo: serviva pure per raccogliere adesioni e fondi per il legittimo governo spagnolo I viaggi cominciarono in Europa per proseguire negli Stati Uniti, dove Guernica «riposò», per volontà dell’autore, fino a quando non fosse tornata la democrazia in Spagna. Il Funeralísimo morí nel ’75, la democrazia rinacque nel ’77 ed Guernica tornó in patria.
Ma tante traversie lasciarono il segno. Il quadro, infatti, ad ogni trasferta, veniva arrotolato su se stesso. Il primo Sos venne lanciato dallo stesso Picasso, che decise già nel ’57, quando la sua più celebre opera aveva solo 20 anni, il primo restauro presso il Moma di New York. Ed anche che la tela non dovesse più viaggiare prima dell’ultima dipartita per la Spagna. In patria, la tela è stata trasferita solo un’ultima volta, nel ’92. In attesa del fatidico referto, il Reina Sofía ha già deciso una rivoluzione per il 2010: il Guernica sarà spostato, nello stesso salone, di 10 metri, cambiando così la sua prospettiva. (Da La Stampa) M.Allo
Ma ripercorriamo  la demolizione della prospettiva nel Cubismo.

Nella storia artistica occidentale l'immagine pittorica è stata sempre considerata di tipo naturalistico, le immagini dovevano riprodurre fedelmente la realtà attraverso la tecnica del chiaro e della prospettiva. Dal Rinascimento queste tecniche, sono divenute legge fondamentale del fare pittorico, istituendo quella prassi che, con termine corrente, viene definita “accademica”. Tuttavia dall'impressionismo in poi, la storia dell'arte ha progressivamente cercato di rinnegare questi principi, portando la ricerca pittorica ad esplorare nuovi territori. Già Manet aveva totalmente abolito il chiaroscuro, risolvendo l'immagine, sia plastica che spaziale, in soli termini coloristici. Le ricerche condotte dal post-impressionismo avevano poi smontato anche la fedeltà coloristica, rimaneva dunque la demolizione della prospettiva.
Durante il post-impressionismo già si erano viste le prime avanguardie, tra le quali Gauguin ma soprattutto Cezanne, che aveva iniziato ad inserire nei propri quadri diversi punti di vista prospettici. Nel corso del XX secolo, sarà tuttavia Picasso a portare la molteplicità dei punti di vista, alle estreme conseguenze. Nella prospettiva tradizionale la scelta di un unico punto di vista, imponeva al pittore di guardare solo ad alcune facce della realtà. Nei quadri di Picasso del periodo cubista, l'oggetto viene rappresentato da una molteplicità di punti di vista così da ottenere una rappresentazione “totale” dell'oggetto. Tuttavia, questa particolare tecnica portava ad ottenere immagini dalla apparente incomprensibilità e da ciò nacque il termineBraque - Mandola “Cubismo”, inizialmente con intento denigratorio, in quanto i quadri di Picasso sembravano comporsi solo di sfaccettature di cubi. Il Cubismo non fu cercato, ma fu semplicemente trovato da Picasso, grazie al suo particolare atteggiamento di non darsi alcun limite, ma di sperimentare tutto ciò che era nelle sue possibilità. Il quadro che per convenzione, viene indicato come l'inizio del Cubismo è “Les demoiselles d'Avignon, realizzato da Picasso tra il 1906 e il 1907. Subito dopo, nella ricerca sul Cubismo si inserì anche George Braque che rappresenta l'altro grande protagonista di questo movimento che negli anni antecedenti la prima guerra mondiale vide la partecipazione di altri artisti quali Juan Gris, Fernand Léger e Robert Delaunay.





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