IL VALORE UMANO DELLA DOCENZA.MA QUALE RISCONTRO SOCIALE DELLA PROFESSIONE?
Data: Marted́, 22 luglio 2008 ore 15:07:55 CEST
Argomento: Opinioni


  

Insegnante, madre e single. In cerca di dignità Gentile Direttore, rivolgo a Lei questa mia riflessione perché non saprei quale competenza ministeriale ritenere più affine al mio interrogativo.Avevo pensato di rivolgermi alla Ministra Carfagna, ma la sento lontana dalle tematiche che sto per esporle; quanto ai ministri Gelmini e Brunetta, temo che i tecnicismi e i bilanci da quadrare siano interessi primari rispetto alle esigenze della gente comune che fa i conti ogni giorno con i problemi di una quotidianità complessa e mortificante.

Bene, io sono una professoressa, mamma di un bimbo di sei anni, e sono una mamma single.
Mentre i vertici si affannano a trovare la maniera per stringere la morsa della normativa intorno a chi si assenta per malattia esibendo certificati falsi, a chi si assenta dal lavoro per svolgere in nero una seconda attività e a chi non ha semplicemente voglia di lavorare, le mamme single non hanno alcuna risorsa per affrontare una eventuale malattia di un bimbo di sei anni. Ovvero, la mamma single, oltre a dover andare a scuola anche quando è ammalata per evitare la riduzione stipendiale, deve, da sempre, rinunciare alla retribuzione se ha necessità di ricorrere al congedo parentale.
Mi chiedo se la Ministra Carfagna abbia intuito la mostruosità dell’indifferenza delle istituzioni rispetto alle mamme che affrontano da sole la sfida dell’educazione e dell’assistenza dei propri figli; mi chiedo se nell’accanimento del Ministro Brunetta sia prevista la figura dell’insegnante coscienziosa ed attenta che può trovarsi davanti ad un momento di difficoltà nella gestione familiare, senza meritare lo strale della decurtazione dello stipendio o il pedinamento del medico fiscale; mi chiedo se nei programmi della Ministra Gelmini ci sia una maggiore attenzione per l’umanità, la sensibilità, la professionalità del personale docente della scuola italiana, e per i sacrifici a cui gli insegnanti sono costretti tutti i giorni per poter vivere un’esistenza almeno dignitosa. Grazie. (Da L'Espresso)

Caterina Oliverio, Catanzaro

Ed eccovi i commenti a “Insegnante, madre e single. In cerca di dignità”

1. Salva Tores ha scritto:

Ritengo che il guaio dell’ Italia sia stato quello di non aver mai programmato a lungo termine perché i governi hanno avuto vita breve e si sono alternati velocemente. Parlo degli ultimi 20 anni da quando cioè è apparso Berlusconi alla ribalta. Tutte leggi e leggine di poco conto per accontentare qualcuno e poi nulla di serio. Ed ogni anno che passa, le lacune da colmare sono sempre di più.
Avete notato con quali personaggi abbiamo a che fare ? Sono tutti squallidi. Sono convinto che per vedere qualcosa di nuovo e di costruttivo sia necessario cacciare tutti gli attuali politici, non hanno competenze professionali e si atteggiano a saputoni. L’ Italia va avanti per inerzia e se qualche iniziativa dovesse prendere la politica, quell’ iniziativa è solo per peggiorare e non per migliorare. Un esame di coscienza, però, dovremmo farlo tutti noi italiani perché se i politici sono lo specchio degli italiani, l’Italia potrà cambiare soltanto se saranno gli italiani a cambiare testa.
2. El Turco ha scritto:

Beh… che dire?
Lei è mamma single per scelta o per sventura?
Se lo è per scelta, chi è causa del suo mal pianga se stesso. E’ lei ad aver deciso di affrontare da sola quella che chiama la sfida dell’educazione e dell’assistenza del proprio figlio. .
E chi l’ha obbligata?
Il modello economico o di sviluppo della società deve proteggere i più deboli perchè noi siamo esseri umani dotati di coscienza ed intelletto? Forse… ma lei rientranei parametri di “più debole”?
Ma il suo modello economico dove lo ha messo?
Se lei fosse una persona ricca che non ha bisogno di lavorare per vivere, per quanto mi riguarda può sfornare tutti i figli che vuole.
Altrimenti, in natura una mamma che fa crescere i propri piccoli senza l’aiuto del maschio ha probabilità di successo solo se la natura stessa lo prevede o se ha molta fortuna, altrimenti i suoi piccoli sono destinati ad una fine prematura.
Le vuole andare contro questa legge e pretende anche di non doverne pagare, in alcuna maniera, il prezzo?
Che per guardare suo figlio malato deve rinunciare a comprarsi una camicietta nuova?
E pretende che il suo prossimo, che neanche ha partecipato con il suo seme alla venuta al mondo del suo pargolo, sacrifichi il suo tempo e quindi denaro affinchè il suo tenero bimbo possa crescere ed andare a disfarsi di ecstasy per gli squilibri psicologici che crescere senza un padre gli ha provocato?
Se invece è mamma single per sventura, la cosa cambia solo perchè ha avuto sfortuna, ma il resto è uguale.
Anzi no, forse in questo caso potrà trovare più facilmente solidarietà ed aiuto da chi le è vicino. Ma questo perchè quel qualcuno desidera sacrificarsi per lei ed aiutarla!
Che vuole dallo Stato? Che le mandi anche qualcuno a prepararle la cena?
Ma per favore, lei e i suoi ridicoli strali… ma pensi ai milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno. E si vergogni.
3. Alberto ha scritto:

Cara signora, i suoi sono interrogativi retorici: i ministri a cui rivolge le sue domande, ad esclusione di Brunetta, sono totalmente incompetenti sulle materie del loro dicastero, sono pure pedine o teste di turco. Il ministro Brunetta ha invece una speciale competenza nel vendere aria fritta, ma anche in qualità di fannullone, vista la sua trascorsa bassissima frequenza delle aule universitarie. Non si aspetti sostegno da costoro: non solo non hanno intenzione di darglielo, ma anche volendo non ne sarebbero in grado.
4. Antonio bertacca ha scritto:

Sono totalmente solidale con la Sig.a Oliverio. Tuttavia, mi sorgono spontanee alcune domande:
1) c’è nella storia recente un governo che abbia pensato seriamente a scuola, università, ricerca e formazione? Onestamente non lo ricordo.
2) L’attuale modello economico (o di sviluppo, chiamiamolo come vogliamo) è assolutamente fallimentare, non solo dal punto di vista economico ma, soprattutto, da quello ambientale, del rispetto delle persone - non parliamo della famiglia, tema col quale troppi cercano soltanto di ottenere voti dalla parte più retriva ed oscurantista della popolazione.
Purtroppo, cara collega, questa è la società nella quale viviamo: denaro, profitto, apparire senza essere, ecc. ecc.; valori e principi zero.
Cordiali saluti.


Per concludere una riflessione

Come diceva Luciano Corradini , docente di pedagogia generale nell'Università di Roma,

Insegnare oggi nella transizione da una Repubblica all'altra significa:

Entrare e vivere in un cantiere in lenta demolizione e in altrettanto lenta riscostruzione e ridistribuzione di poteri.Le circostanze sembrano richiedere dunque  che, attraverso l'informazione e la riflessione,gli insegnanti decidano di darsi quel coraggio che don Abbondio non sapeva darsi: coraggio che non è un patrimonio fisico di cui verificare l'esistenza, ma una energia interiore che può crescere a certe condizioni e se la si coltiva a dovere.

Maria Allo







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