DOCENTE PRECARIA DI 53 ANNI AFFETTA DA TUMORE SENZA RUOLO
Data: Marted́, 22 luglio 2008 ore 09:02:11 CEST
Argomento: Opinioni


Docente precaria di 53 anni affetta da tumore senza ruolo
Carissimi colleghi e carissime colleghe, è a voi che rivolgo questi brevi pensieri, perché siete gli unici che potete capire il dramma che sto vivendo.
Mi chiamo Giovanna, sono una docente precaria di 53 anni, da oltre vent’anni insegno nella scuola di secondo grado nella classe di concorso A036.
Da ormai 3 anni sto lottando con un carcinoma, che mi sta togliendo le forze nonostante la mia grande voglia di vivere.
Pensavo che dopo vent’anni di sacrifici, di umiliazioni, di sofferenze d’ogni genere, potessi ottenere il tanto desiderato ruolo. E invece anche quest’ultima possibilità si è sciolta come neve al sole. Anche questa volta non mi è possibile vivere e progettare nonostante tutto la mia vita. Ogni anno si ripete l’ansia dell’incarico annuale, dell’incertezza, della precarietà, assunta a settembre e licenziata a giugno.
Ho appreso da internet dei tagli inaspettati, delle revisioni delle classi di concorso, dei quadri orari, delle assenza per malattia.
In tutta questa logica perversa non c’è posto per la dignità della persona umana.
Da anni sto lottando per vivere dignitosamente contro il mio male che tende a schiacciarmi, invece questa Ministra cerca di strapparmi quello che ho conquistato con tanta fatica. A volte con le lacrime e il sangue.
Purtroppo il tempo corre inesorabilmente e non lascia spazio a chi gli chiede un po’ di pietà. Sento molto freddo attorno a me, sento sulla mia pelle l’assenza di uno Stato che non riesce a creare le condizioni per un futuro in cui progettare se stessi in nessuna direzione.
Siamo numeri, non esseri umani. Fredde statistiche non uomini e donne in carne ed ossa. Nella mia provincia di appartenenza vi sono diversi posti vacanti nella mia classe di concorso, eppure le previsioni di organico per il ruolo danno solo una unità.
Non so quanto mi resta da vivere, avrei voluto poter vedere almeno per un po’ il ruolo.
Vi consegno cari colleghi, care colleghe, idealmente questa lettera prima dell’ennesimo intervento chirurgico cui devo essere sottoposta nei prossimi giorni, sperando che il Ministro o chi per esso, possa leggerla.
Forse non toccherà il loro cuore, purtroppo chiuso dentro il non senso dell’egoismo e dell’egocentrismo. Prigionieri del potere e del denaro. Chissà se l’on. Gelmini sa cosa vuol dire andare in una classe di 30/35 persone. Cosa vuol dire perdere un lavoro per chi non ha più 28/30 anni.
E’ gravemente lesivo della dignità di una persona, dopo anni di insegnamento, rischiare di perdere il lavoro, mettendo sulla strada migliaia di famiglie. Forse loro non sanno che dentro quelle graduatorie che vogliono abolire ci sono uomini e donne, che nonostante tutto hanno messo su famiglia, hanno dei figli, altri che vivono su una carrozzina, altri ancora che hanno solo quello stipendio per andare avanti.
Non so se potrò ancora rivedere l’alba o il tramonto, quel meraviglioso gioco di luci e colori, ma di certo dopo aver visto l’indecente, il triste spettacolo che si sta consumando contro i docenti precari della scuola, posso dire che forse era meglio non essere mai nata.

Un grande saluto a tutti

Giovanna G.
20/07/2008

A Giovanna
Carissima Giovanna,

ho inviato la tua lettera al "Corriere della sera" perché veramente spero che la pubblichino.
E' lo specchio esatto di come noi, docenti precari, ci sentiamo in questi giorni, distrutti, affranti e arrabbiati.
Abbiamo perso il ruolo per i più svariati motivi ma, tutti, sicuramente a causa di decisioni insensate. Esistono situazioni però particolari, sulle quali i nostri governanti dovrebbero riflettere. Ma è possibile che non capiscano di rovinare tante esistenze? E perché non si adoperano per riconoscere i diritti di coloro che, da tanto tempo e con impegno, lavorano nella scuola?
Lo so, sono le solite domande ma spero, questa volta, che almeno si vergognino!
A te Giovanna auguro che tutto possa risolversi e che, insieme a noi, tu possa continuare a migliorare il futuro dei docenti precari in Italia.


Con affetto
Silvia Trimarco
21/07/2008

Decreto Brunetta
Beh! Rimango colpita dalla e-mail inviata da Giovanna dove esterna tutto il suo sconforto verso un mondo del lavoro che si sta disumanizzando..oltretutto colpita da grave malattia.
Mi chiedo come possa inventarsi certa gente in questo caso i "nostri" rappresentanti gvernativi certe cose e mi riferisco al decreto Brunetta. Sono sconvolta. Sono stata colpita da malattia che mi ha costretto ad assentarmi dal lavoro per curarmi per oltre un anno... non mi sono mai sentita una fannullona ma sentivo invece una grande rabbia per la mia invalidità... per essere costretta a cure salvavita quando dentro di me avevo una gran voglia di vita.
Mi piacerebbe capire e sapere quando e come il Ministro ha partorito una tale "devastazione ". Voleva colpire i fannulloni ? quelli veri? non c'era altro modo? non siamo tutti uguali? perché solo lavorando nel mondo pubblico devo sentirmi diversa da un mio collega che nel privato vanta agevolazioni diverse e magari con malattia meno invalidanti? ma quando posso spedire il certificato medico se la mia unica ora a disposizione se ne va per la coda in posta? e per comprarmi il cibo?.... troppe, tante domande che vorrei porre a lei caro Ministro...!!!

Una dipendente pubblica come tante che chiede di lavorare tranquilla.

Donatella
21/07/2008
 







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