A Marsala il Mito mediterraneo rivisto dai maestri del Novecento
Data: Domenica, 20 luglio 2008 ore 18:14:49 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 

A MARSALA Al Convento del Carmine, una mostra racconta il fascino della mitologia della Magna Grecia. Oltre 70 opere di grandi maestri italiani degli anni Venti e Trenta ripercorrono dei ed eroi della tradizione classica (IMMAGINI)
Il mare che unì gli spiriti creativi, che pacificò le ambizioni figurative, che offrì un repertorio di suggestioni immaginifiche alla mente inquieta e cupa di artisti e intellettuali in balia degli eventi a cavallo tra le due guerre mondiali. Il Mediterraneo, con le sue suggestioni evocate da miti arcaici, con le sue tradizioni classiche e le sue ancestrali leggende di dei ed eroi catapultati da un Olimpo di remota memoria, in fondo mise tutti d'accordo tra gli anni Venti e Trenta.
Divenne territorio magico e sensuale di esplorazioni artistiche, sia per chi come De Chirico, di origine greca, indagava la memoria del mondo classico in termini di enigmatica e decadente ricostruzione scenografica, sia per Carlo Carrà che meditava arditamente su scenari arcaici e mitici per arrivare ad un linguaggio di semplificazione formale. Ma anche per chi, come Alberto Savinio, attingeva alla galleria di miti classici per le sue leziose e ironiche creature pittoriche e letterarie, e chi come Arturo Martini personalizzava in termini di audace primitivismo le suggestioni di una dimensione mitica.(Da  La Repubblica)M.Allo

Una rassegna che indaga un tema affascinante attraverso cinque tappe paradigmatiche, l'enigma, l'origine, l'attesa, la sospensione e il disagio, dove sfilano capolavori come "Oreste e Elettra" di Alberto Savinio del 1930, saggio di figure metamorfiche arricchito se non complicato da una serie di dettagli ridondanti di classicità idealizzata, "I Dioscuri" di Aligi Sassu del 1931, la cui tensione nervosa delle figure appare violentemente presa in prestito dai grandi maestri dell'Ottocento, da Delacroix a Gericault, ma anche dalla pennellata febbricitante di Van Gogh. Splendido è "Il Laoconte" di Arturo Martini del 1935 di commossa e sobria monumentalità classica. Come dice Sergio Troisi: "Il richiamo al Mediterraneo è un sismografo (una risposta, un antidoto illusorio, uno scongiuro saturo d'angoscia) della crisi della civiltà europea".

Una rassegna che indaga un tema affascinante attraverso cinque tappe paradigmatiche, l'enigma, l'origine, l'attesa, la sospensione e il disagio, dove sfilano capolavori come "Oreste e Elettra" di Alberto Savinio del 1930, saggio di figure metamorfiche arricchito se non complicato da una serie di dettagli ridondanti di classicità idealizzata, "I Dioscuri" di Aligi Sassu del 1931, la cui tensione nervosa delle figure appare violentemente presa in prestito dai grandi maestri dell'Ottocento, da Delacroix a Gericault, ma anche dalla pennellata febbricitante di Van Gogh. Splendido è "Il Laocoonte" di Arturo Martini del 1935 di commossa e sobria monumentalità classica, il Laocoonte di cui fa mentione Tito” che Plinio il Vecchio attribuiva agli scultori Hagesandros, Athanadoros e Polydoros di Rodi di proprietà dell’imperatore romano.
E come non riconoscerlo? Inconfondibile rimane quel viso sofferente e fiero al centro della scena che cerca di divincolarsi tra le spire di un serpente accanito contro di lui e due fanciulli già vinti dal veleno del serpente.
La scena rappresenta l’episodio descritto da Virgilio nell’Eneide. Il sacerdote troiano Laocoonte si impone di fronte alla scelta della città di introdurre nelle mura di Troia il cavallo di legno. Ma gli dei avevano già deciso. Ilio doveva cadere. E così Poseidone invia un mostro marino che sulla spiaggia troiana ingoia tra le sue spire il furente sacerdote e la sua stirpe ignara.
Come dice Sergio Troisi: "Il richiamo al Mediterraneo è un sismografo (una risposta, un antidoto illusorio, uno scongiuro saturo d'angoscia) della crisi della civiltà europea".
 

Notizie utili - "Mediterraneo. Mitologie della figura nell'arte italiana tra le due guerre", dal 13 luglio al 5 ottobre, Convento del Carmine, Piazza Carmine, Marsala (TP).
Orari: 10-13, 19-21. Chiuso il lunedì.
Ingresso: libero.
Informazioni: tel. 0923711631 - fax 0923713822.







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