«Formazione, si cambia o si chiude»
Data: Sabato, 19 luglio 2008 ore 12:57:13 CEST
Argomento: Rassegna stampa


La buona notizia, "vecchia" però di qualche giorno, è che l’assessorato regionale al Lavoro ha sbloccato le somme che servono a pagare gli stipendi anche ai lavoratori degli enti di formazione professionale che hanno debiti con il fisco. E che non percepivano le spettanze dal gennaio scorso. Quella cattiva è che, secondo la maggior parte degli operatori di questi «enti morali senza scopo di lucro che vivono grazie ai finanziamenti regionali come previsto dalla legge nazionale 845», la formazione «deve essere riformata al più presto, perché così non si può più andare avanti». Basti pensare «che questo settore - ha detto il dott. Paolo Trovato dell’Ufficio provinciale del lavoro, è regolato dalla legge regionale 24 del ’76».

Partiamo dai fondi sbloccati. Molti enti della formazione professionale non sono in regola con il pagamento dei tributi e, per questo motivo, così come prevede la legge, non avrebbero potuto ricevere i finanziamenti dalla Regione. «Abbiamo acquisito - ha detto l’assessore regionale Incardona - un parere della Ragioneria generale dell’assessorato al Bilancio e condiviso l’interpretazione della normativa in base alla quale gli stipendi del personale non sono pignorabili. Per questo, i mandati di pagamento delle somme per gli stipendi sono stati inviati alla Ragioneria che ha già versato i soldi nelle casse degli enti. È la soluzione a una vertenza che abbiamo affrontato dialogando con i sindacati e con i lavoratori, spiegando che non era la Regione la loro controparte. Va dato atto all’impegno dei dipendenti dell’assessorato per un’azione che gli stessi sindacati hanno definito straordinaria».

Fin qui, allora, tutto bene. Fatto salvo che ci sono ancora enti che devono pagare il mese di giugno ai dipendenti. Ma c’è la cattiva notizia. Riferita da diversi operatori della formazione che hanno preferito parlare restando anonimi. Secondo loro, per prima cosa servirebbe «il blocco delle assunzioni». A ogni elezione politica, infatti, «c’è sempre qualche candidato pronto a sistemare qualcuno dentro questi enti che diventano così carrozzoni pesanti e difficili da gestire». «Ogni assessore che arriva, cambia le regole. Non ci sono più referenti e, se abbiamo quesiti da porre, ci sballottano da un interlocutore (dell’assessorato) a un altro (dell’ispettorato provinciale al lavoro), ma non riceviamo quasi mai risposte esaustive». «Per questo - conclude il direttore di un ente che opera a Catania - aspettiamo una riforma seria e definitiva».

I corsi di formazione professionale ma anche quelli per il tempo libero sono presenti e distribuiti in tutta la città di Catania. Possono essere organizzati da realtà istituzionali o dai privati. Interessante è l’attività svolta dalle Agenzie Informagiovani e dai Centri di formazione professionale che, grazie ai finanziamenti di Regione, Provincia, Comune e del Fondo sociale europeo, riescono a presentare un’offerta didattica particolarmente ricca di corsi gratuiti finalizzati all’inserimento dei giovani nei processi produttivi delle aziende locali, organizzando anche stage a completamento del percorso formativo.

Vi sono anche scuole, istituti, aziende private che organizzano corsi gratuiti (se sono finanziati dalle Istituzioni) o a pagamento (se non beneficiano di nessuna sovvenzione).
VITTORIO ROMANO (da www.lasicilia.it)

 

«Corsi per i minorenni Regione inadempiente»

«Stipendi già pagati? Ma quando mai», sbotta il dott. Piero Quinci, responsabile del Cnos, il centro nazionale opere salesiane che a Catania si trova ai salesiani di Barriera e opera nell'ambito della formazione ai minorenni.

«Proprio ieri (mercoledì per chi legge, ndr) - aggiunge - è stata depositata un'interpellanza al presidente della Regione Raffaele Lombardo perché gli operatori della formazione professionale ai minorenni non ricevono stipendio dallo scorso mese di gennaio». Inoltre, i corsi avviati a ottobre 2007 «ancora oggi non sono stati decretati, quindi, per la Regione, sono corsi fantasma, e i ragazzi sono "invisibili". Hanno completato i 3 anni e non possono sostenere gli esami per acquisire il titolo. E dunque non possono entrare nel mondo del lavoro». Per Quinci «Lombardo ha riconosciuto alcune inadempienze delle passate amministrazioni. Inadempienze dell'assessorato al Lavoro che hanno bloccato 21 milioni di euro, adesso "sospesi" in attesa della conferenza Stato-Regioni.

Bisogna inoltre recuperare altri 30 milioni dal bilancio regionale. Soldi che c'erano, e che il precedente assessore ha stornato per finanziare corsi non ancora avviati. Si tratta di negligenze intollerabili, da Corte dei Conti».
A Catania e provincia sono sei gli enti, quasi tutti di ispirazione cattolica, che organizzano corsi (133) per ragazzi che escono dalle scuole medie. Ci sono circa 650 operatori e 2.266 allievi. «Il 90% dei giovani che escono da un nostro corso triennale trova lavoro nell'arco di due-tre mesi al massimo - dice Quinci - addirittura molti di loro, nei pomeriggi del terzo anno, fanno degli stage nelle aziende dove quasi certamente saranno assunti». Nonostante gli ottimi risultati, «la politica regionale ci trascura». Questi i corsi più diffusi: elettronica, meccanica, elettromeccanica, grafica, commercio, estetica, parrucchieri, sartoria, ristorazione e turismo.
vi. ro. (da www.lasicilia.it)
 

A Catania 66 enti

Tra i 66 enti di formazione professionale presenti in città, ci sono Afae, Anfe, Aram, Archè, Ares, Asaform/Enaip, Ascom Confcommercio, Cesfor, Cefop, Cidec, Città del sole, Cnos fap, Cof, Congregazione Suore domenicane Sacro Cuore, Consorzio Solco, Ecap, Efal, Enfap, Ente scuola edile, Ial Cisl, Ispasa, Isves, Isvi, Oda, Sapco, Solco, Spata, Spes onlus, St & t, Staff relation, Università, Upla-Clai.

 

I corsi più diffusi

I corsi più diffusi sono quelli in Industria (meccanico, carrozziere, elettricista industriale, montatore meccanico manutentore, tornitore, impiantista civile e industriale, antennista, idraulico e operatore aziendale), i corsi d'informatica e quelli di Servizi (come operatore sociosanitario e sociale, marketing e comunicazione, amministratore di condominio, agente immobiliare, commesso addetto alle vendite).

 

Master e stage

Anche i corsi master e gli stage sono presenti a Catania, proposti da diversi dipartimenti dell’Università degli studi o da scuole, istituti e aziende private. Per quanto riguarda il tempo libero, l’offerta riguarda i corsi di ambiente, di cucina, di danza, corsi d’informatica, di moda, di pittura, di recitazione, di restauro, corsi di scrittura, sport e fitness, corsi di teatro, corsi di giardinaggio.

 

In Sicilia 247 mln

Sono 240 gli enti di formazione professionale in Sicilia finanziati ogni anno dalla Regione. Il loro compito più importante è preparare i disoccupati a entrare nel mondo del lavoro. Il piano dell'offerta formativa approvato dalla Regione nel marzo scorso prevede un investimento di 247 milioni per due milioni di ore di lezione che dovranno svolgere gli enti accreditati.

 

I debiti degli enti

Da una prima stima provvisoria dei debiti accumulati a oggi dagli enti di formazione in Sicilia, essi ammontano a 50 milioni di euro. L'assessore al Lavoro del governo Lombardo, Incardona, ha stanziato intanto 2 milioni e 700mila euro per pagare oneri pregressi. La Regione nel 2007 ha accertato debiti per 10 milioni accumulati dagli enti. La pratica è finita davanti alla Corte dei conti.


 

D'Antoni: «Riattivare i fondi per i percorsi sperimentali»


Con un'interpellanza al presidente della Regione Lombardo e all'assessore regionale al Lavoro Incardona, il deputato regionale Mpa, Orazio D'Antoni, pone l'attenzione sui ritardi nei finanziamenti dei percorsi sperimentali triennali di istruzione e formazione professionale (tipologia B) per circa 10.000 allievi minori, in obbligo di istruzione in Sicilia, avviati ad ottobre 2007.

«Nonostante siano stati decretati, da parte dei ministeri competenti, i finanziamenti statali assegnati alla Sicilia per l'anno 2007/2008 - spiega - nonostante sia stata segnalata una situazione di grave criticità e inadempienza rispetto all'attuazione in Sicilia dei percorsi, nonostante il personale operante in questo settore si trovi in una situazione insostenibile e non più tollerabile per la mancata erogazione degli stipendi dovuti, a oggi siamo in una fase di stallo. Riteniamo dunque che sia giunto il momento di adottare iniziative politico-amministrative per l'immediata decretazione dei finanziamenti relativi all'anno 2007/2008 e per l'emanazione delle disposizioni che rendano certo e garantito l'avvio a settembre dell'anno formativo».
 

(da www.lasicilia.it)







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