La buona notizia, "vecchia" però di qualche
giorno, è che l’assessorato regionale al Lavoro
ha sbloccato le somme che servono a pagare
gli stipendi anche ai lavoratori degli enti di formazione
professionale che hanno debiti con il
fisco. E che non percepivano le spettanze dal
gennaio scorso. Quella cattiva è che, secondo
la maggior parte degli operatori di questi «enti
morali senza scopo di lucro che vivono grazie
ai finanziamenti regionali come previsto
dalla legge nazionale 845», la formazione «deve
essere riformata al più presto, perché così
non si può più andare avanti». Basti pensare
«che questo settore - ha detto il dott. Paolo
Trovato dell’Ufficio provinciale del lavoro, è regolato
dalla legge regionale 24 del ’76».
Partiamo dai fondi sbloccati. Molti enti della
formazione professionale non sono in regola
con il pagamento dei tributi e, per questo
motivo, così come prevede la legge, non
avrebbero potuto ricevere i finanziamenti dalla
Regione. «Abbiamo acquisito - ha detto l’assessore
regionale Incardona - un parere della
Ragioneria generale dell’assessorato al Bilancio
e condiviso l’interpretazione della normativa
in base alla quale gli stipendi del personale
non sono pignorabili. Per questo, i
mandati di pagamento delle somme per gli
stipendi sono stati inviati alla Ragioneria che
ha già versato i soldi nelle casse degli enti. È la
soluzione a una vertenza che abbiamo affrontato
dialogando con i sindacati e con i lavoratori,
spiegando che non era la Regione la loro
controparte. Va dato atto all’impegno dei dipendenti
dell’assessorato per un’azione che
gli stessi sindacati hanno definito straordinaria».
Fin qui, allora, tutto bene. Fatto salvo che ci
sono ancora enti che devono pagare il mese di
giugno ai dipendenti. Ma c’è la cattiva notizia.
Riferita da diversi operatori della formazione
che hanno preferito parlare restando anonimi.
Secondo loro, per prima cosa servirebbe «il
blocco delle assunzioni». A ogni elezione politica,
infatti, «c’è sempre qualche candidato
pronto a sistemare qualcuno dentro questi
enti che diventano così carrozzoni pesanti e
difficili da gestire». «Ogni assessore che arriva,
cambia le regole. Non ci sono più referenti e,
se abbiamo quesiti da porre, ci sballottano da
un interlocutore (dell’assessorato) a un altro
(dell’ispettorato provinciale al lavoro), ma non
riceviamo quasi mai risposte esaustive». «Per
questo - conclude il direttore di un ente che
opera a Catania - aspettiamo una riforma seria
e definitiva».
I corsi di formazione professionale ma anche
quelli per il tempo libero sono presenti e
distribuiti in tutta la città di Catania. Possono
essere organizzati da realtà istituzionali o dai
privati. Interessante è l’attività svolta dalle
Agenzie Informagiovani e dai Centri di formazione
professionale che, grazie ai finanziamenti
di Regione, Provincia, Comune e del
Fondo sociale europeo, riescono a presentare
un’offerta didattica particolarmente ricca di
corsi gratuiti finalizzati all’inserimento dei
giovani nei processi produttivi delle aziende
locali, organizzando anche stage a completamento
del percorso formativo.
Vi sono anche scuole, istituti, aziende private
che organizzano corsi gratuiti (se sono finanziati
dalle Istituzioni) o a pagamento (se
non beneficiano di nessuna sovvenzione).
VITTORIO ROMANO (da www.lasicilia.it)
«Corsi per i minorenni Regione inadempiente»
«Stipendi già pagati? Ma quando mai», sbotta il dott. Piero Quinci, responsabile
del Cnos, il centro nazionale opere salesiane che a Catania si trova ai
salesiani di Barriera e opera nell'ambito della formazione ai minorenni.
«Proprio ieri (mercoledì per chi legge, ndr) - aggiunge - è stata depositata
un'interpellanza al presidente della Regione Raffaele Lombardo perché gli
operatori della formazione professionale ai minorenni non ricevono stipendio
dallo scorso mese di gennaio». Inoltre, i corsi avviati a ottobre 2007 «ancora
oggi non sono stati decretati, quindi, per la Regione, sono corsi fantasma, e i
ragazzi sono "invisibili". Hanno completato i 3 anni e non possono sostenere gli
esami per acquisire il titolo. E dunque non possono entrare nel mondo del
lavoro». Per Quinci «Lombardo ha riconosciuto alcune inadempienze delle passate
amministrazioni. Inadempienze dell'assessorato al Lavoro che hanno bloccato 21
milioni di euro, adesso "sospesi" in attesa della conferenza Stato-Regioni.
Bisogna inoltre recuperare altri 30 milioni dal bilancio regionale. Soldi che
c'erano, e che il precedente assessore ha stornato per finanziare corsi non
ancora avviati. Si tratta di negligenze intollerabili, da Corte dei Conti».
A Catania e provincia sono sei gli enti, quasi tutti di ispirazione cattolica,
che organizzano corsi (133) per ragazzi che escono dalle scuole medie. Ci sono
circa 650 operatori e 2.266 allievi. «Il 90% dei giovani che escono da un nostro
corso triennale trova lavoro nell'arco di due-tre mesi al massimo - dice Quinci
- addirittura molti di loro, nei pomeriggi del terzo anno, fanno degli stage
nelle aziende dove quasi certamente saranno assunti». Nonostante gli ottimi
risultati, «la politica regionale ci trascura». Questi i corsi più diffusi:
elettronica, meccanica, elettromeccanica, grafica, commercio, estetica,
parrucchieri, sartoria, ristorazione e turismo.
vi. ro. (da www.lasicilia.it)
A Catania 66 enti
Tra i 66 enti di formazione professionale presenti in città, ci sono Afae, Anfe,
Aram, Archè, Ares, Asaform/Enaip, Ascom Confcommercio, Cesfor, Cefop, Cidec,
Città del sole, Cnos fap, Cof, Congregazione Suore domenicane Sacro Cuore,
Consorzio Solco, Ecap, Efal, Enfap, Ente scuola edile, Ial Cisl, Ispasa, Isves,
Isvi, Oda, Sapco, Solco, Spata, Spes onlus, St & t, Staff relation, Università,
Upla-Clai.
I corsi più diffusi
I corsi più diffusi sono quelli in Industria (meccanico, carrozziere,
elettricista industriale, montatore meccanico manutentore, tornitore,
impiantista civile e industriale, antennista, idraulico e operatore aziendale),
i corsi d'informatica e quelli di Servizi (come operatore sociosanitario e
sociale, marketing e comunicazione, amministratore di condominio, agente
immobiliare, commesso addetto alle vendite).
Master e stage
Anche i corsi master e gli stage sono presenti a Catania, proposti da diversi
dipartimenti dell’Università degli studi o da scuole, istituti e aziende
private. Per quanto riguarda il tempo libero, l’offerta riguarda i corsi di
ambiente, di cucina, di danza, corsi d’informatica, di moda, di pittura, di
recitazione, di restauro, corsi di scrittura, sport e fitness, corsi di teatro,
corsi di giardinaggio.
In Sicilia 247 mln
Sono 240 gli enti di formazione professionale in Sicilia finanziati ogni anno
dalla Regione. Il loro compito più importante è preparare i disoccupati a
entrare nel mondo del lavoro. Il piano dell'offerta formativa approvato dalla
Regione nel marzo scorso prevede un investimento di 247 milioni per due milioni
di ore di lezione che dovranno svolgere gli enti accreditati.
I debiti degli enti
Da una prima stima provvisoria dei debiti accumulati a oggi dagli enti di
formazione in Sicilia, essi ammontano a 50 milioni di euro. L'assessore al
Lavoro del governo Lombardo, Incardona, ha stanziato intanto 2 milioni e 700mila
euro per pagare oneri pregressi. La Regione nel 2007 ha accertato debiti per 10
milioni accumulati dagli enti. La pratica è finita davanti alla Corte dei conti.
D'Antoni: «Riattivare i fondi per i percorsi sperimentali»
Con un'interpellanza al presidente della Regione Lombardo e all'assessore
regionale al Lavoro Incardona, il deputato regionale Mpa, Orazio D'Antoni, pone
l'attenzione sui ritardi nei finanziamenti dei percorsi sperimentali triennali
di istruzione e formazione professionale (tipologia B) per circa 10.000 allievi
minori, in obbligo di istruzione in Sicilia, avviati ad ottobre 2007.
«Nonostante siano stati decretati, da parte dei ministeri competenti, i
finanziamenti statali assegnati alla Sicilia per l'anno 2007/2008 - spiega -
nonostante sia stata segnalata una situazione di grave criticità e inadempienza
rispetto all'attuazione in Sicilia dei percorsi, nonostante il personale
operante in questo settore si trovi in una situazione insostenibile e non più
tollerabile per la mancata erogazione degli stipendi dovuti, a oggi siamo in una
fase di stallo. Riteniamo dunque che sia giunto il momento di adottare
iniziative politico-amministrative per l'immediata decretazione dei
finanziamenti relativi all'anno 2007/2008 e per l'emanazione delle disposizioni
che rendano certo e garantito l'avvio a settembre dell'anno formativo».
(da
www.lasicilia.it)