''BASTA CON I CONTINUI ATTACCHI AGLI INSEGNANTI''
Data: Giovedì, 17 luglio 2008 ore 08:55:03 CEST
Argomento: Opinioni


 


I docenti delle scuole statali (precari e di ruolo) si ribellano e dicono BASTA ai continui attacchi, insulsi e poco decorosi, da parte di alcune componenti politiche che poco conoscono le vere esigenze della scuola e degli attori che in essa operano.

Siamo veramente indignati. Non possiamo più accettare le gravi affermazioni della signora Ministra: "anziani, meno istruiti, e ancora fannulloni", termini che offendono la dignità e la professionalità di persone serie che hanno scelto di ESSERE DOCENTI, pur conoscendone il percorso tortuoso, impegnandosi in una vera corsa ad ostacoli.

La nostra ANZIANITA' non è biologica. Si tratta invero di ANZIANITA' DI SERVIZIO, dal momento che il nostro operato nelle scuole statali ha una lunga storia; un'anzianità costruita sull' operosità, sulla serietà professionale e sul continuo autoaggiornamento. Un'anzianità non riconosciuta nelle sue sfaccettature e tanto meno dal punto di vista economico. Infatti i docenti precari, pur lavorando da un numero consistente di anni, non hanno usufruito dello stesso trattamento economico dei docenti di ruolo (vedi, ad esempio, gli scatti d'anzianità). Inoltre vorremmo RICORDARLE che, quando la SV si riferisce ai PRECARI della SCUOLA, parla di persone che hanno superato più concorsi e pertanto PLURIABILITATE attraverso percorsi diversi: concorso ordinario, corso-concorso, Siss.

Vorremmo sottolineare, anche, che la nostra NON PIU' GIOVANE ETA' e la PERSISTENZA nel mondo del PRECARIATO sono l'EFFETTO di scelte politiche, ma non solo, anche di scelte sindacali inappropriate. Nelle scuole meridionali e settentrionali spesso ci sono docenti di ruolo molto più giovani di noi che hanno adottato la SCORCIATOIA dell'immissione in ruolo al NORD per chiedere successivamente ASSEGNAZIONE PROVVISORIA AL SUD ed in seguito il TRASFERIMENTO.

A noi, Signor Ministro, non manca Amore verso gli alunni, né RISPETTO per il ruolo che ricopriamo. Ora ci si accusa anche della mancata continuità didattica, del cattivo rendimento e disaffezione degli alunni per la scuola. In verità ancora una volta ci tocca sottolineare che lo sfacelo della scuola avviene proprio a causa delle continue scelte irresponsabili dei vari governi. Nelle scuole statali ci sono oltre 50 mila posti vacanti su cui ogni anno ruotano i docenti precari, rotazione dovuta al fatto che, quando ad agosto si ottiene l'incarico, non sempre si riesce a trovare posto nella scuola in cui si è prestato servizio l'anno precedente.

Una cosa è vera, signor ministro: negli ultimi anni spesso ci sentiamo sfiduciati (basso stipendio, anni interminabili di precariato, e soprattutto le offese quotidiane Vostre e dei mass media). Ma tutto passa quando entriamo in classe e sentiamo quel festoso Ciao maè, o Buongiorno professore, a secondo del grado. La nostra è una missione, come dice Baden Powell, un voler "lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato". O, parafrasando Steiner, la pedagogia è un'arte ed il maestro vi deve essere portato ed avere una sorta di vocazione. Solo questo ci fa andare avanti!

E ricordi, signor Ministro, non si può pretendere di cambiare i comportamenti errati dei ragazzi con metodi autoritari. E' attraverso l'autorevolezza della Scuola e degli insegnanti, smontata giorno dopo giorno ad arte, che possiamo aiutare i ragazzi a crescere bene. Il terrorismo mediatico si rivela un'arma a doppio taglio. Non si cerchi, inoltre, di giustificare gli zero investimenti nella scuola affermando che manchiamo di preparazione, e poi pretendendo ragazzi migliori con sistemi di mussoliniana memoria. Continuare a far leva sull'opinione pubblica presentando notizie, statistiche, studi fatti dagli enti più disparati (il prossimo da chi sarà condotto? dalla Coldiretti o dal Circolo Italiano Scacchi?) porta solo gli insegnanti ad avere "paura" dei ragazzi e quindi a non lavorare serenamente.

A lei che ama tanto le statistiche e i sondaggi, ed ha affermato che "chi non rende vada a casa", e che insiste tanto sul merito, ricordiamo il sondaggio, commissionato dalla Repubblica.it, che la vede all'ultimo posto tra i ministri, nella fiducia degli italiani. Gradiremmo, quindi, che i suoi comportamenti fossero coerenti con quanto ha affermato, evitando la cosiddetta "politica del prete", cioè "fate quello che dico io non fate quello che faccio io!" Le chiediamo inoltre di informarsi sul mondo della scuola e sulla storia del precariato scolastico e su come ogni anno, ormai da troppo tempo, consentiamo l'avvio dell'anno scolastico non solamente nel MERIDIONE.

 E soprattutto la invitiamo ad avere, e a trasmettere, RISPETTO per gli insegnanti, perché hanno scelto questo lavoro per passione. Lei svolgerebbe un lavoro così faticoso, e oggi spinoso, come il nostro per 1090,00 euro al mese?. Noi, però, ci crediamo e lotteremo per esso.

Per questo non accetteremo più chiacchiere inutili ed inconcludenti. E' giunta l'ora di passare dalle parole ai FATTI per sanare la nostra posizione di docenti precari sfruttati da ogni governo. Noi diciamo BASTA ad anni di silenzio e sottomissione. Se ci sarà da lottare, lotteremo, con o senza appoggio politico, con o senza appoggio dei sindacati. La nostra dignità non é in vendita!

 www.precariscuola.135.it
 








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