ROMA. Dalle colonne di un quotidiano
il ministro dell’Istruzione Mariastella
Gelmini lancia l’ipotesi di reintrodurre
il voto di condotta ai fini della promozione.
Il ministro sta, infatti, pensando
di rispolverare alcuni strumenti
del "vecchio" sistema per ridare disciplina
e sobrietà alla scuola. In merito
agli studenti, nell’intervista, dice
di trovare «incomprensibile che non si
valuti in alcun modo il comportamento
dei ragazzi», poiché «anche la condotta
ha la sua valenza ed il rispetto
delle regole deve avere la giusta considerazione. Stiamo ragionando sull’ipotesi
di legare la
promozione anche
alla valutazione della
condotta».
Dopo le polemiche
sollevate dalla proposta
di mettere tutti in
divisa per azzerare le
differenze, ora la proposta
di reintrodurre
il "sette" in pagella
riaccende vivaci dibattiti.
La proposta trova
d’accordo i presidi
ma non gli studenti. Il
presidente dell’Anp
(Associazione nazionale
presidi) Giorgio Rembado si è detto
favorevole all’idea di
un ritorno del voto in
condotta. Rembado
ritiene «opportuno»
un ripensamento generale
sul tema rispetto
agli ultimi anni.
«La svalutazione
del comportamento
degli studenti ha portato
risultati negativi
sia nella crescita della
disciplina degli alunni
che nella loro educazione
». Ma, osserva,
«ritornare semplicemente
al passato è
difficile, occorre
quindi una riflessione
e una discussione
seria sulla questione,
che porti a individuare le modalità
più adeguate per ridare peso a questa
valutazione aggiuntiva».
Nel mondo scolastico la proposta
incontra le critiche di alcune rappresentanze
studentesche. Per l’Unione
studenti (Uds) il ministro Gelmini «ha
commesso una leggerezza che dimostra
la sua poca conoscenza del mondo
della scuola e dei diritti degli studenti
». L’Uds ricorda che il voto di condotta
ai fini della bocciatura «è stato
abolito con l’istituzione dello statuto
dei diritti degli studenti, una grande
conquista del movimento studentesco
e della democrazia nelle scuole».
Tuonano
gli "Studenti di Sinistra", che, attraverso
la portavoce Ferrari, esprimono
la loro netta contrarietà, sostenendo
che il governo «tenta di demolire
l’intero impianto costituzionale
della scuola italiana con soluzioni mediatiche
». «Noi siamo contrari a questi
atteggiamenti del governo - sottolinea
la portavoce del movimento studentesco
- che vedono nella scuola soltanto
una fonte di sprechi, su cui tagliare e
risparmiare, e gli studenti come una
generazione di bulli da criminalizzare».
Un’idea «vecchia e sbagliata» dice la
Rete degli studenti, che in una nota afferma:
«Ciò che ci sorprende di più è
sapere dai giornali che su questa proposta
ci sarebbe un
confronto con i forum
dei genitori e degli
studenti, di cui facciamo
parte. Smentiamo
assolutamente di essere
stati consultati».
Per il Coordinamento
dei genitori
democratici il ritorno
del 7 in condotta «è
improponibile» perché
«non è con gli
schemi sanzionatori
che si risolvono i problemi
della scuola». Il
movimento dei genitori
giudica la proposta
«abbastanza retrò» e inefficace. Non
la pensa così il Moige
(un’altra rappresentanza
dei genitori)
che, invece, concorda
con la Gelmini ed
esprime «apprezzamento» per il ripristino
di quegli strumenti
e di quelle norme
«che mirano a restituire
alla scuola l’autorità
che merita attraverso
l’ordine, la
legalità e il rigore».
Nel mondo politico
arriva un’apertura
sul fronte del Pd. Il
ministro ombra della
Istruzione Maria Pia
Garavaglia si dice disponibile
al confronto:
l’idea della Gelmini «può essere
un utile terreno di confronto e discussione», ma il punto fondamentale - fa
notare Garavaglia - è che nella scuola
«bisogna agire al più presto sul piano
finanziario». Numerose le prese di posizione
dei parlamentari della maggioranza
che fanno quadrato attorno
alla proposta del ministro, ritenendola
un buon antidoto contro il bullismo.
Mentre l’opposizione, ad eccezione
dell’Udc che giudica «ottima» la proposta,
boccia l’ipotesi invitando il ministro
dell’Istruzione ad occuparsi dei
veri problemi della scuola, a partire
dalle poche risorse finanziarie.
LAURA CAPUTO (da www.lasicilia.it)