Ancora polemiche sul taglio di cattedre. Uil in difesa dei precari esclusi
Data: Martedì, 15 luglio 2008 ore 12:59:01 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Anche la segreteria provinciale dell’Uil scuola, presieduta dal prof. Zammataro, denuncia le gravi conseguenze sul precariato della scuola catanese dell’enorme taglio dei posti. «Anche quest’anno - scrive in una sua nota - gli organici hanno subito ulteriori tagli a danno del personale precario e degli studenti costretti a convivere in classi sempre più numerose a svantaggio dell’offerta formativa. I precari docenti ed ata avranno l’ennesima delusione dopo l’aspettativa di un agognato posto di lavoro.

A causa dei pochi posti destinati alle immissioni nei ruoli, a doversi sacrificare, per contribuire al risparmio delle casse dello Stato, è sempre il personale della scuola e la sua utenza. La Uil scuola è sul piede di guerra e sarà a fianco di docenti ed ata per l’aumento delle classi e la conseguente riduzione del numero degli alunni per classi. E’ contraria, inoltre, ai calcoli ragionieristici e chiede un’equa riorganizzazione degli organici in base alle reali esigenze, riorganizzazione che porterà non solo benefici al personale di ruolo, ma consentirà ai precari di ottenere il tanto atteso posto di lavoro».

Grande scoramento, intanto, per i circa 6000 lavoratori precari. Anche coloro che si trovano nei primissimi posti delle graduatorie ad esaurimento dovranno attendere ancora per entrare in pianta stabile nella scuola. Nel settore della media superiore vi sono ben 29 docenti di ruolo di educazione fisica soprannumerari, per la prima volta nella nostra provincia. Questo comporterà che non si avranno immissioni nei ruoli e pochissime speranze per i supplenti annuali di poter avere riconfermato il posto di lavoro.

Per non parlare poi dell’assegnazione, sempre nella media superiore, di soli 76 posti di ruolo da distribuire a docenti inclusi in ben 123 classi di concorso. Inoltre, per mancanza di aule, non è stato possibile in diversi istituti formare classi con 25 alunni, come indica la normativa, ma vi saranno nelle aule sovraffollamenti e riduzione di posti. Tutto questo si evince, come abbiamo detto, dall’alta percentuale del rapporto alunno classi, 22,06.

A questo punto, bisognerà con urgenza pensare al dimensionamento della rete scolastica sdoppiando gli istituti con circa 2000 alunni, mentre, per norma, dovrebbero avere al massimo 900 frequentanti. Un’enorme ’ammucchiata’ a tutto danno della formazione dei giovani, dell’offerta formativa, del funzionamento dei laboratori. Oltre tutto Catania ha un alto tasso di disoccupazione con tanti giovani diplomati che, non trovando sbocchi lavorativi, vanno a ’parcheggiarsi’ nelle università in attesa di tempi migliori che difficilmente arriveranno.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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