Anche la segreteria provinciale
dell’Uil scuola, presieduta dal prof.
Zammataro, denuncia le gravi conseguenze
sul precariato della scuola catanese
dell’enorme taglio dei posti. «Anche
quest’anno - scrive in una sua nota
- gli organici hanno subito ulteriori
tagli a danno del personale precario e
degli studenti costretti a convivere in
classi sempre più numerose a svantaggio
dell’offerta formativa. I precari
docenti ed ata avranno l’ennesima delusione
dopo l’aspettativa di un agognato
posto di lavoro.
A causa dei pochi
posti destinati alle immissioni nei ruoli,
a doversi sacrificare, per contribuire
al risparmio delle casse dello Stato, è
sempre il personale della scuola e la
sua utenza. La Uil scuola è sul piede di
guerra e sarà a fianco di docenti ed ata
per l’aumento delle classi e la conseguente
riduzione del numero degli
alunni per classi. E’ contraria, inoltre, ai
calcoli ragionieristici e chiede un’equa
riorganizzazione degli organici in base
alle reali esigenze, riorganizzazione
che porterà non solo benefici al personale
di ruolo, ma consentirà ai precari
di ottenere il tanto atteso posto di lavoro».
Grande scoramento, intanto, per i
circa 6000 lavoratori precari. Anche
coloro che si trovano nei primissimi
posti delle graduatorie ad esaurimento
dovranno attendere ancora per entrare
in pianta stabile nella scuola. Nel
settore della media superiore vi sono
ben 29 docenti di ruolo di educazione
fisica soprannumerari, per la prima
volta nella nostra provincia. Questo
comporterà che non si avranno immissioni
nei ruoli e pochissime speranze
per i supplenti annuali di poter
avere riconfermato il posto di lavoro.
Per non parlare poi dell’assegnazione,
sempre nella media superiore, di soli
76 posti di ruolo da distribuire a docenti
inclusi in ben 123 classi di concorso.
Inoltre, per mancanza di aule, non è
stato possibile in diversi istituti formare
classi con 25 alunni, come indica
la normativa, ma vi saranno nelle aule
sovraffollamenti e riduzione di posti.
Tutto questo si evince, come abbiamo
detto, dall’alta percentuale del rapporto
alunno classi, 22,06.
A questo punto,
bisognerà con urgenza pensare al dimensionamento
della rete scolastica
sdoppiando gli istituti con circa 2000
alunni, mentre, per norma, dovrebbero
avere al massimo 900 frequentanti.
Un’enorme ’ammucchiata’ a tutto danno
della formazione dei giovani, dell’offerta
formativa, del funzionamento
dei laboratori. Oltre tutto Catania ha un
alto tasso di disoccupazione con tanti
giovani diplomati che, non trovando
sbocchi lavorativi, vanno a ’parcheggiarsi’
nelle università in attesa di tempi
migliori che difficilmente arriveranno.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)