''Divento regista con i fan e Internet''
Data: Luned́, 14 luglio 2008 ore 07:55:25 CEST
Argomento: Rassegna stampa


 

Un film novità di Paulo Coelho "Divento regista con i fan e Internet" I vincitori saranno annunciati il 24 agosto 2008, giorno del compleanno di Coelho. C'è il cinema per il Web, ci sono i corti su Internet, ci sono YouTube e i film fatti con il cellulare. E adesso arriva anche il primo "mash-up movie", il primo film realizzato mettendo insieme quindici piccoli film realizzati dagli utenti della rete. L'idea non è nata in qualche oscuro garage della Silicon Valley, ma nella assolata casa brasiliana di uno degli scrittori di maggior successo al mondo, Paulo Coelho, che ha pensato di dar vita a The Experimental Witch, trasformando il suo ultimo libro, La Strega di Portobello, in un film che utilizzerà video e musiche originali create e proposte dagli utenti di MySpace su scala mondiale.
Coelho selezionerà personalmente circa 15 video e 16 canzoni da includere nel progetto cinematografico che curerà personalmente e che proporrà, una volta completato, ai festival cinematografici e alle televisioni di tutto il mondo.

Per rendere il film davvero completo c'è bisogno anche di una colonna sonora, quindi Coelho ha invitato anche i musicisti a partecipare, proponendo le musiche per ogni singolo personaggio e anche un tema principale, inserendo musiche originali nel loro profilo e segnalandole sul profilo di Paulo Coelho. I materiali possono essere in ogni lingua, ma tutti i film in lingue diverse da inglese, portoghese, spagnolo o francese dovranno essere sottotitolati. Le adesioni hanno iniziato ad arrivare dal 16 giugno e si concluderanno il 25 luglio sul profilo myspace. com/paulocoelho.( Da La Repubblica) M.ALLO

 

ll motivo per il quale Coelho ha deciso di lanciarsi in questa nuova avventura è semplice: "In tutta la mia carriera di scrittore", dice, "ho incontrato persone che mi hanno dato fiducia senza conoscermi, senza avermi mai incontrato. Mi hanno aiutato a realizzare i miei sogni. Navigando in rete ho visto moltissime pagine di miei lettori che sono attrici, attori, musicisti, registi, sceneggiatori, e ho pensato "perché non fare un film insieme", perché non offrire a loro lo stesso aiuto che ho ricevuto io? Sono un appassionato di MySpace, il mio profilo è attivo da tre anni. Così quando mi è venuta l'idea di creare il mio primo film con i miei lettori, ho pensato subito a MySpace come partner elettivo. La capacità del sito di connettere le persone, artisti, musicisti e filmmaker, in tutto il mondo è assolutamente unica. Sono davvero entusiasta dell'idea di seguire gli sviluppi di questo progetto unico e innovativo".
Coelho ha un rapporto molto forte con la Rete: ha un blog, ha le sue pagine personali su Facebook e Myspace e altri "social network", ha costruito attraverso Internet un solido rapporto con i suoi lettori: "Mi tengo in contatto con loro ogni giorno, ovunque io sia, con il mio computer portatile. Prima di Internet questo non era possibile e credevo che scrivere fosse un'attività assolutamente solitaria.
Invece è proprio nel rapporto con i lettori che la scrittura diventa viva". E non è nuovo nemmeno ad esperimenti legati al web, come nel 2000, quando mise sul suo sito un libro, "Storie per genitori, figli e nipoti", che venne scaricato più di un milione di volte in cinque mesi. O come il sito "Pirate Coelho", che offre il download gratuito di molti suoi testi. "La gente scarica, legge qualche pagina, poi va a comprare il libro. Attraverso la Rete puoi dare ai lettori la possibilità di leggere i tuoi libri e scegliere se comperarli oppure no".

Molti altri tentativi di integrazione tra Internet e il cinema sono stati fatti negli anni passati, da quelli con Spike Lee, direttore di un festival di cinema web con il sito Babelgum, a quelli italiano di Tigri di carta, in cui i navigatori della Rete hanno contribuito alla trama e alla sceneggiatura di un "serial movie" realizzato con la collaborazione della Nokia. Il progetto promosso da Paulo Coelho è internazionale e ha una struttura decisamente innovativa perché invita i giovani autori a scegliere uno dei 15 protagonisti de La Strega di Portobello e creare un breve film (inclusa sceneggiatura, attori e regia), basato sugli avvenimenti raccontati nel libro per sottoporlo, attraverso l'uso di MySpaceTV e del profilo di MySpace, al vaglio di Paulo Coelho.

Ma eccovi un'intervista, rilasciata a Carlotta Magnanini  de L'Espresso, dallo scrittore-viaggiatore Paolo Coelho a Milano , reduce da un ‘pellegrinaggio´ lampo a Santiago de Compostela, dove gli è stata intitolata una via dal Comune : vestito di nero come consuetudine, consuma sigarette e caffè all´ombra della cattedrale emblema della spiritualità, tra il sacro dei pellegrini e il profano di quelli che, all´abbraccio della statua del santo, preferiscono quello più reattivo e con foto ricordo dello scrittore.
Dall´esperienza del suo primo pellegrinaggio, nell´86, lei scrisse ‘Il cammino di Santiago´, in cui si ritrovano un po´ tutti i temi dei romanzi successivi. Primo tra tutti quello del percorso interiore. Qual è oggi il suo viaggio, la sua strada preferita?
«Amo ogni strada, non ce n´è una in particolare».
In genere si amano le strade che ci conducono a casa.
«Il mondo è la mia casa».
La posta però le arriva a Ginevra; poi è domiciliato anche a Rio de Janeiro, sui Pirenei e a Parigi…
«E a Dubai. Ci ho preso casa con mia moglie Christina a gennaio. In realtà non credo di esser legato a nessun luogo in particolare».
E Milano?
«Ho un bel ricordo, perché anche Milano segnò un inizio. Da qui partì il mio primo tour promozionale de L´Alchimista: era il 1995 mi sembra, prima tappa di un cammino che mi condusse in giro per il mondo».
Che cosa ricorda?
«Soggiornavo all´Hotel Manin, in centro, piccolo ma molto grazioso, mentre la presentazione si svolse in una libreria vicino all´albergo. C´era una pila con una cinquantina di miei libri da vendere e ho pensato ‘caspita, non saranno troppi? ´».
Poi ne ha venduti 100 milioni in 60 paesi. Quando ha capito di esser diventato Paulo Coelho?
«Mai. L´unica rivelazione che ho avuto in vita mia è stata qui, a Santiago, nel 1986».
Da allora è diventato molto più di uno scrittore: venerato come un maestro della New Age negli anni ‘90, Bill Clinton è stato fotografato mentre aveva sotto braccio L´Alchimista, tra i suoi fan Madonna, Julia Roberts, Umberto Eco…
«E probabilmente anche quella cameriera lì».
Però certi lettori hanno più potere, come cassa di risonanza.
«Non c´è nessuna differenza tra Madonna e la gente comune».
Oggi chi ha potere? In cima alla lista delle persone più influenti al mondo Newsweek ha piazzato Bush, Putin, il Papa, Trichet, Bill Gates, un ipotetico terrorista ‘X´…
«Rispetto tutti, a parte il terrorista. Penso però che quelli che contano davvero oggi siano solo tre o quattro. Murdoch più di tutti. E anche Trichet. Poi Larry Page e Sergei Brin, i fondatori di Google».
Nessun politico?
«Putin».
Lei oggi vive in Europa, che cosa pensa dell´Unione?
«Non mi sento europeo».
Le piace Barak Obama?
«A dire il vero non mi sento neppure americano».
Proprio non le piace parlare di politica.
«Quando è importante. Quando ci sono tragedie in atto, conflitti come la guerra in Iraq».
A ottobre uscirà l´edizione italiana di Brida, storia di un´apprendista maga. Come definirebbe questo libro?
«È quello che più di ogni altro rispecchia il mio lato femminile».
Oltre ai quattro elementi, lei è molto legato ai simboli: la ‘via lattea´ e Santiago, la farfalla tatuata sul braccio, la piuma bianca da avvistare prima di scrivere un nuovo libro, il colore nero… perché si veste sempre di scuro?
«Ho scoperto che le lavanderie degli alberghi fanno meno danni, se gli abiti sono neri».
Lei ora si trova in un luogo spartiacque tra la sua vita attuale e un passato in cui ha conosciuto i manicomi, la prigionia, la psichedelia hippy. Che cosa rappresenta per lei Santiago de Compostela?
«Rimarrà sempre un inizio. Chi arriva a Santiago lo considera una meta, in realtà è da un posto come questo che comincia il cammino, in ognuno di noi»

 







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