Troppi tagli di posti e molti precari «storici» rimangono fuori dai ruoli. Entreranno 497 docenti e 145 ATA. - TAGLI INEVITABILI?
Data: Domenica, 13 luglio 2008 ore 20:02:23 CEST
Argomento: Rassegna stampa


I tagli di posti penalizzano i precari inclusi nelle graduatorie ad esaurimento nella nostra provincia. Addirittura, i posti disponibili sono 997 per il personale docente e 1728 per il personale Ata, mentre il contingente assegnato a Catania per le immissioni nei ruoli è di 497 per il personale docente e addirittura 145 per il personale Ata. Il totale è pari a 642 posti, il che significa che il precariato anziché diminuire aumenterà.

Una situazione, quindi, particolarmente difficile per i precari che malgrado abbiano quasi raggiunto l’età pensionabile (almeno, questo vale per molti di loro) continuano ad essere inclusi nel triste elenco di docenti precari, impossibilitati a programmare la loro vita futura, in particolare a formarsi una famiglia. Facendo un raffronto tra i posti vacanti e le immissioni nei ruoli tra il personale docente ad Ata, si hanno ben 2472 posti vacanti, così distribuiti: Scuola dell’infanzia 182 (immissione nei ruoli 93), scuola primaria 84 (immissioni nei ruoli 41, scuola secondaria di primo grado (posti vacanti 309, posti assegnati 108), scuola secondaria di secondo grado 189 (immissioni nei ruoli 76). C’è da dire che per quanto concerne la scuola secondaria di primo e di secondo grado, i posti assegnati dovranno essere distribuiti nelle varie classi di concorso.

Ad essere più penalizzata, come abbiamo rilevato in altre occasioni , è la scuola secondaria di secondo grado che ha ben 123 classi, per cui i posti dati dal ministero non sono sufficienti per assegnarne uno per ogni classe concorsuale. Si tratta di un segmento scolastico in cui si prevedono aule sovraffollate con oltre 25 alunni, basti pensare che, come si è detto, il rapporto alunno-classe è 22,6. Vi sono istituti con oltre 2000 alunni e che non sono stati dimensionati, con notevoli conseguenze sulla sicurezza. Insomma, da questa distribuzione di posti risulta che la scuola catanese viene indotta ogni anno a subire tagli elevati: non si è tenuto conto del notevole tasso di disoccupazione, dei laureati e diplomati che hanno da anni conseguito il titolo di studio e non hanno avuto la possibilità di immettersi nel mondo del lavoro, di docenti che hanno girato le scuole di tutto il catanese e non sono stati ancora immessi nei ruoli.

Per non parlare del personale Ata, dei collaboratori scolastici (ex bidelli) che si avvicinano alla sessantina ed ancora sono supplenti annuali, mentre il ministero ha assegnato solo 145 posti, distribuiti in tutte le categorie. I posti vacanti sono ben 1728. Ogni commento a questo punto ci sembra superfluo. Non soddisfatti di detta distribuzione i segretari provinciali della Flc-Cgil prof. Lillo Fascina e dello Snals prof. Giovanni Tempera.

Per Fascina «le immissioni nei ruoli non soddisfano le esigenze della scuola di Stato. Sono una goccia d’acqua in un immenso mare, di fronte ai 2482 posti vacanti, il ministero ha immesso nei ruoli solo 676 precari. Il Ministro a questo punto deve cambiare rotta, occorre colmare le carenze di organico immettendo nei ruoli tutti i precari ponendo fine alla scellerata politica dei tagli».

Tempera disapprova la politica del Governo volta a non dare risposte adeguate alla volontà di migliorare il sistema formativo nel nostro Paese. Infatti, «il contingente di copertura di posti vacanti in organico così ridotto non fa altro che confermare la tendenza di riforme basate sui tagli, anziché sulla necessità di coprire tutte le vacanze di organico per rendere stabile il personale della scuola che attende da decenni un posto di ruolo. A Catania a fronte di circa 3000 posti di organico vacanti ne vengono coperti col contingente appena 642. Lo Snals chiede con forza al Governo una inversione di tendenza, prevedendo nella prossima Finanziaria una scelta forte per dare risposte da tanto tempo attese dagli operatori scolastici catanesi , con l’eliminazione del triste fenomeno del precariato».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

 

I nuovi posti

A Catania toccano 497 posti del contingente di 25mila nomine di personale docente previste in tutta Italia per l’anno scolastico 2008-2009 (in Sicilia sono 1.819). Il dettaglio è questo. Contingente su posto normale: scuola infanzia 93, scuola primaria 41, scuola secondaria di primo grado 108, scuola secondaria di secondo grado 76, sostegno 179. Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) sono previste in tutta Italia 6.468 nomine, di cui 576 in Sicilia. A Catania sono 145, così distinte: 29 assistenti amministrativim, 14 assistenti tecnici, 91 collaboratori scolastici (ex bidelli), 11 dirigenti di segreteria; nessun posto è da coprire per le altre qualifiche di questo profilo professionale (cuoco, guardarobiera, infermiere).

 

 

TAGLI INEVITABILI?

 

Ha fatto bene il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, a porre la questione dei tagli delle cattedre dei docenti e del personale Ata nelle scuole dell’Isola (La Sicilia dell’ 11/7), ma il problema sembra più complesso e la sua protesta, sebbene autorevole, potrà produrre poco se non si interviene nel cuore stesso della strategia complessiva del Governo. Né d’altra parte la politica dei tagli era del tutto disattesa anche perché non è del ministro della istruzione, Gelmini, ma del tesoro, Tremonti, ed era già nel programma elettorale della Cdl.

Era stato infatti ampiamente annunciato che sarebbe stata riproposta la riforma della scuola della Moratti che prevede riduzioni sensibili di ore negli Istituti tecnici e professionali anche perché il 97% della spesa complessiva dell’istruzione è impiegata per i salari, per cui l’unico risparmio possibile è appunto riducendo personale. La stessa Valentina Aprea, presidente della commissione cultura della Camera, lo ha sempre detto con chiarezza: “Per quel che riguarda la riduzione del personale della scuola, si tratta ormai di una necessità, in quanto le risorse sono ormai scarsissime.”

Il punto focale della manovra economica di Tremonti è esplicitato nell’art. 64 che vuole innalza il rapporto alunni/docenti (già documentato dal Quaderno bianco del governo Prodi), portandolo da 11,5 docenti per 100 alunni alla media europea di circa 8,5/100 con un risparmio di spesa di 7,8 miliardi di euro, il 30% del quale dovrebbe essere reinvestito per la valorizzazione e la carriera professionale del personale.

Le modalità dei tagli è noto: revisione degli organici Ata; razionalizzazione e accorpamento della classi di concorso; ridefinizione dei curricoli e dei quadri orari (istituti tecnici e professionali); revisione dei criteri di formazione delle classi; rimodulazione dell’organizzazione della scuola elementare; revisione dell’assetto organizzativo e didattico dei centri di istruzione degli adulti, compresi i corsi serali. Benché importante la presa di posizione del presidente Lombardo, crediamo tuttavia che la linea del contenimento di spesa intrapresa dal Governo centrale sulla scuola possa subire poche modifiche, mentre le speranze dei precari di entrare in ruolo si affievoliscono sebbene abbiano progetti di proteste anche clamorose.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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