PROF, LAVORA…POI TI DICO QUANTO TI PAGO!


Dunque chi offre una prestazione lavorativa viene retribuito. Nel mondo odierno è meglio non nominare nemmeno le forme di sfruttamento esistenti. Ma in genere, se offri una prestazione lavorativa, almeno sai quanto ti pagano. Sarà poco, ma lo sai.
Invece agli insegnanti quest’anno, come in  molte altre occasioni, è successa una cosa strana, o forse ovvia, vista la notevole considerazione nella quale sono tenuti.
Ci sono stati come sempre gli esami di stato. Una mezza farsa. Accertano solo la lacunosa preparazione di buona parte degli alunni, mettendo in moto una macchina farraginosa, e distribuendo qualche spicciolo ai docenti bisognosi di un arrotondamento. Ma quanti spiccioli? Questo è stato il bello! Nessuno ha saputo, nemmeno le segreterie delle scuole, quanto sarebbero stati pagati commissari e presidenti. Top secret per giorni e giorni. L’anno scorso si era saputo a maggio, in tempo utile; invece quest’anno l’arcano, tramite cosulto dlel’oracolo di Delfi, è stato svelato il 9 luglio, ad esami pressochè conclusi in tutte le scuole! E mica il ritardo è stato compensato con un piccolo aumentino, che so, un bonus per chiedere scusa a professionisti laureati che svolgono un’attività professionale…macchè! Compensi identici agli anni precedenti, senza alcun adeguamento all’aumentato costo della vita. Frutto della mancanza di risorse che ha ucciso sul nascere la contrattazione sui compensi per i commissari e i presidenti dell’esame di stato della secondaria superiore prevista dalla legge 1/2007. Addirittura nel primo incontro in merito con i sindacati  l’Aran non fu in grado di presentarsi neppure con i dati precisi del personale impegnato quest’anno negli esami! Vedete quanto gliene frega? Siamo pedine che facciamo il comodo allo stato italiano…
Tant’è. Becchiamoci ora ‘sti compensi. E zitti. La prossima volta chiediamo…prima di iniziare a lavorare.


SILVANA LA PORTA