PALERMO. La Regione all’attacco del piano di tagli all’organico
dei docenti siciliani previsto dal governo nazionale. A
Palermo si sta studiando la possibilità di presentare ricorso
per conflitto di competenze con lo Stato per bloccare la
cancellazione di 796 posti da docente prevista per luglio.
A confermarlo l’assessore al ramo, Antonello Antinoro.
Ieri nel corso dell’incontro a Palazzo d’Orleans con l’assessore
ai Beni culturali e alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro, il capogruppo dell’Mpa all’Assemblea regionale
siciliana, Lino Leanza, il dirigente generale del dipartimento
della Pubblica istruzione, Patrizia Monterosso, e i
vertici confederali di Cgil, Cisl, Uil e Snals, il governatore
Raffaele Lombardo non ha usato mezzi termini e ha definito
la decisione presa a Roma, contenuta in una nota del
4 giugno scorso, di sfoltire le fila dei professori e del personale
tecnico amministrativo di 2 mila 521 unità «una manovra
senza criterio».
Per Lombardo «le esigenze di razionalizzazione della
spesa pubblica hanno determinato un eccessivo taglio di
cattedre nell’ultimo biennio con conseguenze sicuramente
svantaggiose per la scuola siciliana». Inoltre la violenza
con la quale la scure del ministero si sta abbattendo sulla
Sicilia non sarebbe giustificata dalla diminuzione della
popolazione scolastica. A questo punto Lombardo snocciola
i dati: «Nell’anno scolastico 2006-2007 - afferma Lombardo
- gli alunni, nell’Isola, sono stati 826 mila e 999, le
classi 40 mila e 462, con un decremento, rispetto all’anno
precedente, di meno 10 mila e 780 alunni e con un taglio
al personale docente di meno 341 unità; nell’anno scolastico
2007-2008 gli alunni sono stati 819 mila e 072, le classi
39 mila e 935, con un decremento di alunni pari a meno
7 mila e 927 unità e un taglio di meno mille e 405 unità di
personale docente e amministrativo; per il 2008-2009, a
fronte di 810 mila e 325 alunni, 39 mila e 263 classi, con un
decremento previsto pari a 9 mila alunni, il taglio di personale
docente e amministrativo previsto è, come già accennato,
pari a meno 2 mila 521 unità È evidente – conclude
Lombardo – la mancanza di un valido criterio, da parte del
ministero, nell’operare i tagli sull’organico che, indubbiamente,
non risultano proporzionati alla diminuzione della
popolazione scolastica».
A Roma sbaglierebbero, per difetto, anche sulle previsione
future relative alla popolazione scolastica. Gli alunni che
frequenteranno le scuole di secondo grado, sostiene il
presidente, saranno quasi 3 mila in più.
«Se – osserva sempre Lombardo – la Regione Siciliana, da
un lato, non ha competenze sugli organici della scuola, dall’altro
lato è invece responsabile della razionalizzazione
della rete scolastica. Questo secondo punto è tutt’altro
che secondario perché l’organizzazione della rete scolastica
– sottolinea il presidente – non può prescindere dalle
dotazioni organiche del personale, che dovrebbero essere
oggetto di informazione preventiva da parte del ministero».
L’assessore Antinoro ha ricordato che i 794 posti che saranno
tagliati entro luglio interesseranno quasi esclusivamente
i docenti di sostegno. «A pagare – spiega – saranno
quindi gli studenti portatori di handicap, le loro famiglie e
in generale, tutta la scuola».
Lombardo ha, infine, incassato il plauso dei sindacati. I
segretari della Cgil, Cisl e Uil regionali, Italo Tripi, Maurizio
Bernava e Claudio Barone hanno parlato di «sintonia trovata
con il presidente della Regione che apre buone prospettive
di proficue relazioni sindacali ed è di buon auspicio per
il proseguo del confronto su tutti gli altri argomenti».
ROBERTO VALGUARNERA (da www.lasicilia.it)