I COLLABORATORI SCOLASTICI REPLICANO:SVOLGIAMO IL NOSTRO LAVORO CON DIGNITA'
Data: Giovedì, 10 luglio 2008 ore 10:00:00 CEST Argomento: Opinioni
in risposta, e solo in risposta alla
prof. Silvana La Porta che ha pubblicato l’articolo su
www.aetnanet.org :
TAGLI ALLA SCUOLA: PERCHE’
NON SI ELIMINANO I COLLABORATORI SCOLASTICI?
''I
COLLABORATORI SCOLASTICI NON SONO TUTTI INUTILI''
re: Ci
sono troppi insegnanti? perchè?
1) si lavora
solo 18 ore alla settimana da settembre a giugno e si ha l'estate
libera, oltre le vacanze di Natale, Pasqua, carnevale
2)
fai punteggio ed è difficile che la tua azienda fallisca e ti licenzi o che
ti trasferisca a 800 km di distanza all'improvviso
Qualche
insegnante leggendo salterà dalla sedia, o meglio, dalla sua
asciugamani in spiaggia o dalla sua sdraio in qualche lido, perché è lì
che stanno adesso! Che abbiano preso già le ferie oppure no,
appena finite le lezioni tutti in vacanza!!! Con questo strano tacito
accordo tra tutti gli insegnanti e dirigenti scolastici.
Contratto docenti???? Orario di lavoro????E che vuol dire? Tutti al
mare!!! La scuola è finita… viva la scuola.
In
difesa della categoria però qualche dato ufficiale di seguito:
Chi
insegna nelle scuole, in Italia, è pagato troppo poco. E’ vero ed il
ministro dell’Istruzione ha fatto bene a sottolinearlo, parlando alla
commissione cultura della Camera. In media, gli insegnati italiani sono
fra i meno pagati d’Europa. All’ingresso stanno meglio solo rispetto ai
colleghi portoghesi e greci, ma negli anni perdono anche questo
“vantaggio”. Una situazione incresciosa, non c’è dubbio. Però,
attenti!!! Se anziché considerare la paga mensile si
considera quella per ora lavorata, già la distanza s’accorcia
enormemente. Quindi, ecco un primo dato: i docenti italiani lavorano
meno ore dei loro colleghi europei. Se, poi, si considera la spesa per
l’istruzione in rapporto al numero degli studenti, ecco che quella
italiana non è affatto sotto la media europea, il che renderebbe
impossibile la conclusione annunciata in apertura, che, invece, torna
ad essere vera solo perché abbiamo il 58% di maestri ed il 33% di
docenti medi in più, a parità di alunni, del resto d’Europa. Ed
ecco il secondo dato: i docenti italiani sono troppi. Riassumendo: sono
più degli altri e lavorano meno, ecco perché guadagnano meno. E’ chiaro
che in una situazione come questa non solo non serve aumentare la
spesa, ma facendolo si aggraverebbe il problema. Andiamo ai
risultati: gli studenti italiani si collocano in fondo alle classifiche
Ocse circa l’applicazione dei questionari Pisa, ovvero relativamente
alla valutazione di quel che hanno effettivamente imparato. Pertanto: i
docenti italiani sono troppi, lavorano meno ore della media ed
insegnano male. Premiare una tale situazione sarebbe un grave errore. Il
ministro ha ragione, ma solo a patto che sappia mettere mano prima alla
meritocrazia e poi alla sua retribuzione. Prima si deve essere capaci
di selezionare con più accortezza la classe dei docenti, poi si
potranno valutare gli incentivi per chi svolge meglio il lavoro. Se si
prende in considerazione il solo, e rozzo, parametro dell’assenteismo
(che nella pubblica amministrazione, scuola compresa, è drammatico) si
rischia di premiare i somari assidui, che non è un bel modo di far
funzionare la scuola. Detto questo non voglio
entrare nel merito sulle capacità didattiche o di utilizzo degli
strumenti didattici moderni dei suoi e delle sue colleghe, essendo da
molti anni a scuola in veste ufficiale di ass. tecnico, ma rilegato
praticamente a fare da assistente personale di “quasi” tutti i suoi
colleghi, assolutamente a disagio davanti alle tecnologie
didattiche “moderne”, ma esistenti da ormai decenni nel mondo della
scuola. La mia non è, e non vuole essere una provocazione,
ma è facile, quando si è redattori in un sito che non permette
praticamente possibilità di replica, se non filtrata da lei stessa, è
facile dicevo denigrare una categoria di lavoratori che, tolto
qualcuno, svolgono il loro lavoro con dignità e per soli 900 euro al
mese, assolutamente insufficienti per la sopravvivenza. Citazione
dal suo articolo” I collaboratori scolastici non sono tutti inutili”
<< Ricordo, nel mio primo anno di insegnamento, una
anziana bidella, la signora Cristina, una signora squisitissima, che
arrivava con la sua bella tazza di caffè in classe nella
ricreazione,>> Dalla risposta che ha dato al
Sig. Maugeri deduco che forse lei ha bisogno più di una cameriera che
di una “bidella”. Sono finiti i tempi delle Signore Cristina, e
personalmente non credo che sia un male, prendersi qualche caffè al bar
, specialmente se, il bar è proprio dentro la scuola,non significa
arrendersi ai tempi. Certo forse le manca il conforto del rumore e del
profumo del caffè che viene su, prima di affrontare una dura giornata
di lavoro di ben 3 o anche 4 ore, menomale che ha un giorno libero alla
settimana, rischierebbe di morire di fatica, ma magari lei pensa che
sia solo una forma di “insubordinazione” da parte dei collaboratori
scolastici, perché non fare ritornare in vigore le bacchettate sulle
dita, questa volta per loro, naturalmente, i “bidelli”. Facciamo
una bella proposta invece, mandiamone un bel numero a casa, e quelli
che restano… tutti a fare caffè!!! Con
osservanza, un non collaboratore scolastico.
|
|